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La ricompensa dei giusti è associata spesso alla Gerusalemme Celeste, città quadrangolare le cui mura sono forate da dodici porte secondo la descrizione dell'Apocalisse di Giovanni. Nei secoli XII e XIII l'evocazione principale della felicità paradisiaca mostra gli eletti nel seno di Abramo: queta rappresentazione beneficia di una grande efficacia figurativa e fa vedere il paradiso come una ricongiunzione ad una figura paterne che riunisce e protegge la sua progenie.
Gli eletti riuniti nel seno di Abramo sono rappresentati come bambini per manifestare al meglio il loro status di figli del patriarca e per sottolineare il ritorno all'infanzia spirituale di cui la Chiesa fa una condizione d'accesso al regno dei cieli. Il desiderio di esprimere la riunione degli eletti a Dio comporta lo sviluppo di un'altra rappresentazione, la corte celeste, che diviene dominante nel XIV secolo e soprattutto nel XV: questo dimostra l'assemblea dei santi, angeli ed eletti disposti attorno alla divinità nell'estasi della sua contemplazione.
Fonte: La Civiltà Feudale, Gerome Baschet, Newton & Compton
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