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martedì 15 aprile 2014

LA SINDONE E I LINI DI QUMRAM

Nel 2005 il chimico Raymond N. Rogers del Laboratorio di Los Alamos (University of California) ha pubblicato sulla rivista scientifica Thermochimica acta uno studio condotto su alcuni campioni di fibre di lino prelevate dalla sindone in modo ufficiale e dietro regolare autorizzazione nel 1978. Rogers ha sottoposto i campioni a un test utile per rilevare la presenza della vanillina, un componente della lignina, che diventa sempre più invisibile e non rilevabile a mano a mano che un reperto invecchia nei secoli. Le fibre della sindone non posseggono più la vanillina, cosa che si riscontra per i tessuti estremamente antichi; invece nei campioni prelevati dalla tela d’Olanda che fu cucita sul telo nel 1534 per restaurarlo dai danni di un incendio in cui fu coinvolto due anni prima, mentre era riposto nella Sainte-Chapelle di Chambéry (Francia), la vanillina c’è ancora. Il lino della sindone insomma si comporta all’esame proprio come quello di tessuti ritrovati nel sito di Qumran, anch’essi analizzati da Rogers, che devono risalire per forza a prima dell’anno 70 d.C. perché quell’antico insediamento sulle rive del Mar Morto venne distrutto dai Romani durante la guerra giudaica (66-70 d.C). Sempre in direzione del giudaismo di I secolo punta la scoperta della nota esperta di tessuti antichi Mechtild Flury-Lemberg. Su uno dei lati lunghi della sindone è stata aggiunta con cucitura una stretta fascia di tessuto che è più corta di 46 cm; date le sue caratteristiche, faceva parte del telo ma è stata tagliata via e poi ricucita di nuovo. I motivi di questa scelta non si conoscono: probabilmente il telo era più largo di quanto occorreva, e se ne ricavò una striscia per legare il sudario intorno al cadavere presso i piedi, le ginocchia e il collo in modo che restasse ben aderente. Più tardi la benda fu recuperata e ricucita lungo il margine dal quale era stata tagliata perché forse la si riteneva come una parte del sudario e dunque si desiderava conservare anch’essa. Da questa fascia sono stati prelevati dei frammenti in età antica, probabilmente per farne pezzetti da donare come reliquie a sovrani e altri personaggi di grande rilievo.

Articolo per gentile concessione della dott.ssa Barbara Frale

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