Pagine

giovedì 10 aprile 2014

I DOCUMENTI VATICANI DEL PROCESSO AI TEMPLARI - 1

Il pezzo segnato Archivum Arcis, Armarium D 208, insieme ad altri due simili (209 e 210) è una pergamena che contiene la trascrizione dell’inchiesta diretta da papa Clemente V e una Commissione di cardinali nella città di Poitiers, dal 28 giugno al 2 luglio 1308. L’ordine del Tempio era soggetto esclusivamente al sommo pontefice romano, l’unica autorità in grado di metterlo sotto inchiesta; tuttavia, dopo l’arresto scattato il 13 ottobre 1307 su iniziativa del re di Francia Filippo IV detto il Bello con l'appoggio dell'Inquisitore del suo regno, tutti gli interrogatori erano stati condotti illegalmente dai soldati reali, e la Chiesa era stata del tutto estromessa. A Poitiers, dopo ben otto mesi mesi di violenze, i Templari poterono finalmente incontrare il papa. L’inchiesta era frutto di una lunga guerra diplomatica: Clemente V aveva minacciato Filippo il Bello di scomunica, se non avesse permesso lo svolgimento di una regolare indagine pontificia sui Templari. Aveva inoltre sospeso i poteri dell’Inquisitore di Francia, strumentalizzato dal sovrano, censurandolo esplicitamente per abuso di potere. Una settantina di Templari poterono così raggiungere Poitiers; il papa si accorse con sdegno che mancavano proprio il Gran Maestro e i membri dello Stato Maggiore, ovvero i personaggi più importanti: erano stati trattenuti nel castello regio di Chinon, sulla Loira, con il pretesto che si trovavano in condizioni di salute talmente cattive da non poter cavalcare. Si trattava di una mossa studiata da Guillaume Nogaret, Guardasigilli di Francia e stratega dell’attacco contro il Tempio, per boicottare la validità dell’inchiesta pontificia: se Clemente V non avesse interrogato il Gran Maestro e i suoi più stretti collaboratori, la sua indagine sarebbe risultata mutila e incompleta, a differenza di quella che in Parigi aveva precedentemente condotto l’Inquisitore, il domenicano Guillaume Imbert. Il papa constatò di persona che i frati, benché liberi da torture o pressioni di qualunque forma, ammettevano comunque certe accuse, come il fatto di rinnegare Cristo a parole e sputare sulla croce durante la cerimonia d’ingresso: li dicevano però semplici gesti esteriori, una sorta di “usanza” in vigore nell’ordine, osservata senza una vera convinzione interiore. Conclusa l’inchiesta, il 2 luglio 1308 Clemente V fece impartire l’assoluzione sacramentale ai Templari che avevano chiesto il perdono della Chiesa. Restavano comunque esclusi da tale assoluzione proprio il Gran Maestro Jacques de Molay e gli altri capi del Tempio, ancora trattenuti con la forza nelle segrete del castello di Chinon.

Articolo per gentile concessione della dott.ssa Barbara Frale

Bibliografia consigliata
  • Barber, Malcolm, The Trial of the Templars (Cambridge) 1978.
  • Frale, Barbara. "The Chinon chart. Papal absolution to the last Templar, Master Jacques de Molay". Journal of Medieval History, 30, 2, April 2004, pp. 109–134
  • Frale, Barbara. Il papato e il processo ai templari : l'inedita assoluzione de Chinon alla luce della diplomatica pontificia. Le edizioni del Mulino. 2004
  • Frale, Barbara. Processus contra Templarios Archivio Segreto Vaticano. 2007.
  • Haag, Michael. The Templars: History and Myth, Profile Books, London 2008.
  • Frale, Barbara. The Templars: The secret history revealed, Maverick House Publishers, Dunboyne 2009.

0 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...