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sabato 29 marzo 2014

IL PROCESSO AI TEMPLARI - 2

Quello del Tempio, il primo ordine religioso e militare della cristianità, era nato a Gerusalemme verso l’anno 1120. Derivava dall’iniziativa di alcuni cavalieri laici che avevano fatto voto presso il Santo Sepolcro: il Patriarca di Gerusalemme aveva assegnato loro la missione specifica di combattere per difendere dai predoni islamici i pellegrini diretti ai Luoghi Santi. Il re di Gerusalemme Baldovino II intuì le potenzialità di questa confraternita e lavorò per farla diventare un vero e proprio ordine religioso preposto ala difesa del regno cristiano. Il progetto sollevava una delicata questione morale: i membri del nuovo ordine si sarebbero impegnati a vita con i tre voti monastici di povertà, obbedienza e castità, pur essendo propriamente dei guerrieri. Era necessario stabilire se le emergenze dettate dallo stato in cui versava la Terrasanta in quegli anni fossero conciliabili con la dottrina cristiana. Il più grande mistico dell’epoca, san Bernardo di Clairvaux, fu chiamato a definire la questione: ritenne che le due attività della preghiera e della guerra fossero compatibili qualora l’uso delle armi servisse lo scopo della difesa. Così nel 1129 un concilio tenuto a Troyes, nel nord della Francia, sanciva la nascita del nuovo ordine insieme religioso e militare; san Bernardo supervisionò la stesura della sua regola, strutturata su quella benedettina ma con alcuni prestiti dalla spiritualità agostiniana. Il fondatore Hugues de Payns e i suoi primi compagni avevano ricevuto in dono dal re di Gerusalemme una parte della sua reggia che sorgeva presso le rovine dell’antico Tempio di Salomone; perciò la gente del posto aveva preso a chiamarli Militia Salomonica Templi, o milites Templi, o anche Templarii. Nel giro di pochi decenni l’ordine crebbe a dismisura fino ad estendersi su gran parte dell’orbe cristiano: la sua idealità specifica era molto sentita nella società del tempo, i sovrani come pure la gente comune moltiplicavano le loro donazioni al Tempio che nel 1139 aveva anche ricevuto da papa Innocenzo II un privilegio speciale in virtù del quale godeva di un’esenzione completa ed era responsabile dinanzi alla sola persona del pontefice romano. I Templari divennero il nerbo dell’esercito cristiano in Terrasanta, in seguito affiancati dai frati dell’altro maggiore ordine religioso militare, l’Ospedale di San Giovanni in Gerusalemme; quest’ultimo aveva all’origine una funzione solo assistenziale, assumendo poi in seguito anche l’onere del combattimento per sopperire le necessità difensive della Tearrasanta. Nel 1187 il sultano Salahaddin riuscì a compattare il fronte islamico della Siria-Palestina che fino a quel momento era stato spaccato da divisioni interne. I cristiani subirono una memorabile sconfitta presso il luogo chiamato I corni di Hattin: Gerusalemme fu perduta e il Santo Sepolcro tornò di nuovo in mano islamica. Nei decenni seguenti divenne sempre più chiaro che il progetto crociato era sul viale del tramonto, e la società occidentale cominciò a nutrire una grande sfiducia verso gli ordini militari: erano stati creati e nutriti di privilegi per la difesa della Terrasanta, ma ormai sembravano come incapaci di tenere fede al loro impegno. Quando nel 1291 cadde anche la città di Acri, ultimo baluardo della presenza cristiana in Siria-Palestina, anche il papato cominciò a credere che fosse necessario procedere ad una sostanziale riforma degli ordini militari. Proprio a questo progetto stava lavorando papa Clemente V nell’anno 1306, quando aveva inviato una consultazione ai due capi dei Templari e degli Ospitalieri chiedendo il loro parere circa una possibile fusione dei due maggiori ordini militari in un ente unico. In un certo senso, fu l'inizio della fine.

Articolo gentilmente concesso dalla dott.ssa Barbara Frale

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