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sabato 29 marzo 2014

IL PROCESSO AI TEMPLARI - 1


Questo è il discorso che lessi nell'Aula del Sinodo Vecchio (Vaticano) durante la presentazione di Processus contra Templarios: dopo ben settecento anni, il Vaticano pubblicava per la prima volta i documenti originali del famoso processo avvenuto fra 1307 e 1314, che io avevo già studiato in forma privata. Lessi il testo qui di seguito in presenza del cardinale Segretario di Stato; in genere parlo sempre a braccio durante una conferenza, ma quel giorno l'emozione era tale che non ne sarei stata capace. Soprattutto una cosa m'impressionava: rinchiuso in prigionia, durante gli anni del processo l'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay aveva chiesto molte volte di parlare con il papa, cosa che gli agenti del re di Francia non permisero mai. Ecco, in quel giorno di settecento anni dopo, in qualche modo, le sue ragioni risuonarono sotto le volte antiche del Vaticano, giungendo fino al santo Padre, benché in forma indiretta. Ma basta con le mie chiacchiere personali, ecco la sostanza dei fatti. Il discorso è rimasto finora inedito, e sono felice di condividerlo con voi, a piccole dosi, come bisogna fare sul web.

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Il 18 marzo 1314 l’ultimo Gran Maestro dell’ordine del Tempio Jacques de Molay moriva sul rogo a Parigi, in un’isoletta della Senna. Moriva dopo essere stato letteralmente rapito per un ordine del re di Francia Filippo IV il Bello: infatti era stato sottratto dalle mani degli ecclesiastici che lo attendevano all’indomani per sottoporlo ad un altro interrogatorio. Pur essendo stato assolto dall’autorità del papa e ricevendo regolarmente i sacramenti, moriva con una condanna per eresia. In tal modo il re liquidava alla spicciola un lungo, complicatissimo caso che aveva coinvolto e scandalizzato tutta la società cristiana. Era l’ultimo atto di un processo durato ben sette anni che si chiudeva proprio come si era aperto: cioè sotto il segno della violenza e dell’illegalità.

Il 13 ottobre 1307 papa Clemente V si trovava nelle campagne presso Poitiers, dove la Curia Romana risiedeva a quel tempo. Stava completando una terapia depurante a base di lassativi ed acque termali secondo quanto gli avevano prescritto i suoi medici; il papa, che era vicino agli ottant’anni, soffriva da tempo di una malattia molto grave che oggi è difficile individuare: sappiamo però che gli provocava violenti accessi di febbre e persino emorragie. La cura si sarebbe conclusa per la fine di ottobre; allora il papa avrebbe cominciato un lavoro programmato da tempo, ovvero un’inchiesta pontificia sullo stato dell’ordine templare. Non poté mai svolgerla: l’arresto improvviso e indebito dei Templari da parte del re di Francia gli aveva sottratto ogni controllo sulla questione. Ma facciamo un passo indietro, per vedere chi erano, i Templari.

Articolo concesso dalla dott.ssa Barbara Frale

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