Fumone è un comune italiano di 2.210 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Noto per essere stato luogo di prigionia per papa Celestino V dopo la rinuncia di questi al pontificato. Il centro storico è posto su un colle dalla caratteristica forma di cono, visibile anche da notevole distanza, e dal quale si può ammirare un panorama che va dalle porte di Roma al corso del Liri e, in giornate di cielo particolarmente terso, è possibile scorgere persino un'eventuale eruzione del Vesuvio. Ciò si deve alla collocazione del colle, di per sé elevato, in posizione isolata tra la valle del Sacco e la conca compresa tra Fiuggi e Alatri. Il territorio comunale, non molto esteso, appare dominato dall'alto rilievo su cui sorge il centro abitato, ed è quasi interamente montuoso. Secondo la leggenda le origini di Fumone risalirebbero ai tempi di Tarquinio il Superbo (V secolo a.C.) che vi si sarebbe rifugiato dopo essere stato cacciato da Roma. Di certo sappiamo che, in virtù della sua collocazione geografica, e per essere compreso fra i tre centri maggiori del popolo degli Ernici (Alatri, Anagni, Ferentino) assolve fin dall'antichità un'importante funzione di controllo del territorio. In particolare, nel corso del Medioevo, il colle di Fumone diventa fondamentale per la sicurezza di Roma in tempi segnati da incursioni saracene e normanne: in caso di invasioni raccoglie i segnali di fumo che segnalano un pericolo incombente inviati dalle località più direttamente minacciate, e li rinvia all'Urbe. Proprio a questa sua funzione si deve il nome Fumone, ed il detto «Quando Fumone fuma, / tutta la Campagna trema». Nel 1186 il Castello di Fumone deve difendersi dall'assedio di Enrico VI ma riesce a tenergli testa.
Nel 1295 nel Castello viene imprigionato il papa Celestino V, che aveva abdicato, per ordine del suo successore Bonifacio VIII che ne temeva l'autorità e un possibile ritorno al soglio pontificio. Celestino V muore il 19 maggio 1296, secondo alcuni assassinato per volere dello stesso Caetani. Il governo pontificio, ben consapevole dell'importanza del piccolo centro, dopo averlo affidato a vari feudatari, a partire dalla metà del Duecento mantiene il più diretto controllo sul Castello: solo nel XVI secolo Fumone raggiungerà l'autonomia comunale. Alla fine del Seicento il castello passa nelle mani dei marchesi Longhi, che tuttora ne sono proprietari.
Chiesa Collegiata di Santa Maria Annunziata
È ubicata nel Centro Storico, la sua esistenza è certa sin dall'anno 1147 ma è stata completamente trasformata con i lavori di ristrutturazione eseguiti alla fine del Settecento. È costituita da una navata centrale terminante con l'abside, una laterale terminante con una cappella coperta con cupola ed un campanile posto lateralmente.L'impianto geometrico e lo stile architettonico rivelano le trasformazioni subite nel corso degli anni con l'esecuzione di restauri che hanno mutato completamente il tempio originario.L'attuale struttura risulta del tipo basilicale con stile tardo rinascimentale con accenti barocchi nelle edicole commemorative. È costituita da pilastri in muratura nervati che sorreggono una volte a botte nella navata centrale e volte a crocera nella navata laterale.Tra i pilastri che scandiscono le campate sono state ricavate le dicole commemorative dedicate: nella navata centrale alla visita del papa Paolo VI (1966) ed alle Confraternite: del Rosario (1579), del Sacramento (1702) , del Protettore (1723) ed alla Madonna di Loreto (1518) nella navata laterale, in cui è ubicato l'altare dedicato alla Madonna del Perpetuo Soccorso, la cui immagine sacra venne portata a Fumone nell'anno 1886. All'interno vengono custoditi: un altare marmoreo settecentesco con il coro ed una fonte battesimale del XII secolo ed opere d'arte di pregevole fattura tra cui: la statua d'argento del protettore S.Sebastiano raffigurante l'Ufficiale romano trafitto da dardi, di pregevolissima fattura (opera del Ruscono data 1697) l'affresco presente sulla volta della navata centrale raffigurante S.Pietro, Celestino V assistito da due frati e nell'abside l'imponente quadro raffigurante l'Annunziata, opera del Buttaragi datata 1786. Durante i festeggiamenti del Santo Patrono la statua argentea in cui sono custodite le sagre reliquie del Santo, viene esposta nella macchina processionale in legno dorato risalente al XVII secolo.
Chiesa della Madonna delle Grazie
All'origine era un'edicola con immagini di pregevole fattura posta sul crocevia dell'originale strada che si biforcava da Ferentino e si biforcava in direzione di Fumone e di Alatri. Con la costruzione della Chiesa le pitture dell'edicola hanno trovato riparo dagli agenti atmosferici, tanto che si presentano tuttora ben conservati. La fonte storica che ne documenta l'esistenza è un manoscritto di Veceslao Canonio Cocchi, cappellano della Chiesa.
Chiesa di San Gaugerico
La Chiesa ubicata nel Centro Storico, a ridosso del Castello e del Giardino pensile, risale al secolo XII e fu costruita dal Prof.Giovanni da Fumone, scrittore Apostolico di papa Giovanni XXII ad Avignone, recuperando mura preesistenti, forse di un convento o di una torre.Sulla sommità della porta d'ingresso vi era impresso lo stemma che aveva nel campo una vite ed un grappolo d'uva, mentre il campanile del tipo a vela, possedeva una campana datata 1333, fusa a spesa di tale a spese di Giovanni di Svezia che risiedeva in Fumone.La tela ad olio sullo sfondo dell'altare maggiore risale all'inizio del XVIII secolo e rappresenta il vescovo francese S.Gaugerico. Degno di mensione e il monumentale portale gotico della facciata, sulla quale è possibile distinguere i resti di archi a sesto acuto.Con l'andare del tempo la Chiesa subì gravi danni tanto da non essere agibile e rimase chiusa al culto dall'anno 1891 fino al compimento dei lavori nel luglio dell'anno 1909 ad opera del parroco Don Angelo Celani. Nell'anno 1910 lo stesso parroco vi pose il quadro della vergine SS del Rosario di Pompei,opera del Maestro Vicenzo Cerica e nel 1911 vi istituì la Confranternita del Rosario. I lavori di ristrutturazione eseguiti nell'anno 1934 hanno trasformato totalmente le caratteristiche del monumento,mentre con le verniciature eseguite all'interno negli anni sessanta è stato coperto l'affresco raffigurante S.Miche Arcangelo presente nella volta della navata principale. Con i recenti lavori di restauro e di consolidamento curati dall'arch. Vittorino De Carolis è stata eseguita anche la bonifica del paramento murario con l'asportazione delle superfetazioni che ha permesso di ridare al monumento l'antica atmosfera.
Chiesa di San Pietro Celestino V. La Chiesa ubicata nella frazione Pozzi fu voluta e donata dal papa Paolo VI in seguito alla visita a Fumone del 1º settembre 1966. È stata recentemente restaurata dal parroco Don Valter Martiello, con l'aiuto materiale e finanziario della comunità fumonese.Custodisce opere dell'artista locale De Santis Benedetto.
Il castello di Fumone è stato la principale fortezza militare dello Stato Pontificio del Basso Lazio; fu usato per oltre 500 anni (XI-XVI secolo) come punto di avvistamento. Le fumate che venivano prodotte dall'alta torre comunicavano in tutta la Campagna e Marittima che dei nemici si erano immessi sulla via Casilina ed avvertivano la popolazione di trovare un rifugio. Da ciò nacque l'adagio popolare: Quando Fumone fuma, tutta la campagna trema! Il castello conserva nel Museo interessanti reperti archeologici e comprende anche un giardino pensile, realizzato dalla famiglia Longhi nel Seicento. Il giardino sospeso, ricavato dall'unificazione dei camminamenti di ronda, dei fossati e dei quattro torrioni interni, è uno dei rari esempi nel suo genere in Europa, ed è tipico dell'arte del giardino classico all'italiana. Per la sua estensione (3500 m2), è ritenuto il più grande d'Europa tra quelli che si trovano ad un'altitudine uguale o superiore agli 800 metri sul livello del mare. Nel castello sono stati preservati due luoghi, nel piano nobile, riconducibili a papa Celestino V. Uno è la Cappella costruita nel XVIII secolo in sua memoria. Attigua alla cappella è la cella dove venne rinchiuso e dove l'ex papa trascorse gli ultimi 10 mesi di vita, praticamente murato vivo. Nel 1966 papa Paolo VI ha visitato questi luoghi. Il caratteristico borgo medievale che circonda il castello ha conservato quasi immutato il suo aspetto originale.
Fonte: Wikipedia
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