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domenica 17 febbraio 2013

ORDINE FRANCESCANO

Con il nome Ordine francescano viene indicato, per antonomasia, quello dei Frati Minori nel suo complesso, il cosiddetto "Primo ordine" fondato da san Francesco d'Assisi nel 1209 e i cui membri - dal suo stesso nome chiamati francescani - «sono oggi raggruppati nelle tre famiglie, pari e indipendenti, dei Frati Minori (OFM), (già detti Osservanti, Riformati, ecc.), dei Frati Minori Conventuali (OFMConv) e dei Frati Minori Cappuccini (OFMCap), professanti tutti l'identica Regola del fondatore (1223), ma con costituzioni, tradizioni e caratteristiche proprie». Questi tre Ordini, a cui appartiene a pieno titolo l'originaria denominazione di "Ordine dei Frati Minori", costituiscono l'Ordine francescano. Ordine dei Frati Minori è il nome dato dallo stesso fondatore - almeno stando al primo biografo - alla sua comunità: «Mentre si scrivevano nella Regola queste parole "Siano minori", appena l'ebbe udite esclamò: "voglio che questa fraternità sia chiamata Ordine dei frati minori"», nome che poi venne istituzionalizzato nella Regola definitiva approvata da papa Onorio III con la bolla Solet annuere del 29 novembre 1223 dove la denominazione compare sia nell'indirizzo di saluto introduttivo che nel titolo e nello stesso incipit del primo capitolo. Si tratta dunque di un «nome esclusivamente proprio, caratteristico e ufficiale della Chiesa, come nella storia, che da oltre 7 secoli e ancor oggi designa genericamente tutti i Francescani, compresi i F.M. Conventuali e i F.M. Cappuccini, ma che dal 1897 è divenuto anche nome specifico della famiglia OFM o dei F.M., già designati in passato (dal 1415) con la propria denominazione di F.M. Osservanti, alla quale famiglia furono giuridicamente unite sotto un unico ministro generale fin dalla loro fondazione, nell'arco del '500, quelle dei F.M. Riformati (della Stretta osservanza), Scalzi o Alcantarini, e Ricolletti». La denominazione Ordinis minorum (OMin) - da cui "Ordine dei Minori" e anche "Ordine minoritico" - costituisce, specie negli antici documenti anche papali, la forma abbreviata della dicitura ufficiale di "Ordine dei Frati Minori". Già alla morte di Francesco d'Assisi, anzi in alcuni casi durante la vita stessa di Francesco, all'interno dell'ordine emersero due tendenze ben distinte. Da una parte alcuni frati aspiravano alla vita ascetica e mendicante che aveva contraddistinto la primitiva comunità francescana (ancor prima che diventasse un "ordine" religioso); dall'altra parte, la grande maggioranza dei frati voleva un ordine dedito soprattutto alla cura d'anime, inserito nei contesti cittadini e stabilito in conventi di proprietà dell'ordine stesso. Nella seconda metà del XIII secolo i frati più rigoristi si riconobbero soprattutto nel movimento degli Spirituali, in cui l'aspirazione alla povertà totale e all'"uso povero" (usus pauper) dei beni anche non posseduti si fondeva con attese apocalittiche e con una contestazione più o meno aperta delle autorità della Chiesa (soprattutto papa Bonifacio VIII). Gli Spirituali vennero condannati come eretici da papa Giovanni XXII e subirono una durissima persecuzione, anche se alcuni gruppi sopravvissero in Italia centrale o meridionale, dove venivano comunemente chiamati "fraticelli". Dopo la metà del XIV secolo si delineò una ampia corrente che tornava a sostenere la necessità di un ritorno agli ideali originari di povertà radicale: quella degli Osservanti, che senza dubbio avevano un atteggiamento molto meno critico nei confronti della gerarchia ecclesiastica rispetto agli Spirituali, ma che pure si trovavano spesso in conflitto con gli altri membri dell'ordine francescano, i "Conventuali". Agli Osservanti venne riconosciuta una parziale autonomia nel 1415 e nell'ambito dell'Osservanza sorse una moltitudine di gruppi riformati (Amadeiti, Capriolanti, Clareni, Colettani, Guadalupensi, Villacreziani, etc.): nel 1517 tutti questi gruppi che in vari modi si rifacevano all'Osservanza vennero uniti nell'Ordine dei Frati Minori, distinto da quello dei Conventuali e con un proprio ministro generale. Nella diatriba sorta si trovarono coinvolti anche i laici aderenti al Terzo Ordine, infatti questi uomini riuniti in fraternità, pur non aderendo alla vita religiosa vera e propria con i tre voti di povertà, castità ed obbedienza, e non essendo nemmeno chierici con facoltà di celebrare la messa e confessare, con il loro modo di vivere povero, penitenziale ed in soccorso dei deboli e dei malati in ospedali ed ospizi per pellegrini calcarono l'ideale francescano al punto che videro l'autorità papale dar loro una regolamentazione con la Bolla Supra montem del 18 agosto 1289, emanata a Rieti da papa Niccolò IV e diretta ai 'penitenti lombardi' francescani. Col passare dei secoli, l'ordine, o meglio gli ordini francescani sono stati oggetto di continui tentativi di riforma. La più ampia è stata quella avviata dai "cappuccini", frati che hanno cercato di coniugare vita contemplativa e povertà austera. Questi frati, caratteristici per le lunghe barbe, hanno preso il nome dal proprio cappuccio, più lungo di quello degli altri rami francescani.

Fonte: Wikipedia

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