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martedì 12 febbraio 2013

I PAPI VITERBESI

Qualcuno ha definito il Colle del Duomo la piccola citta' del Vaticano di Viterbo. E, almeno per alcuni decenni, nel Medioevo lo è stata davvero. Sul quell'altura, dove gli etruschi avevano eretto il tempio di Ercole, svetta un grande complesso monumentale in peperino grigio che comprende il Palazzo dei Papi, la sede vescovile, la cattedrale di San Lorenzo e la casa detta di Valentino della Pagnotta, tutto costruito nella seconda metà del 1200 e più volte rimaneggiati nel corso dei secoli. Facciate austere disseminate di finestroni a bifora, arcate, portali, stemmi e dalla trionfale Loggia del Papa, una fuga d'archi sorretti da due file di esili ed eleganti colonne. Quel luogo, cui Viterbo deve la definizione di Citta' dei Papi, ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della Cristianita'. Lìe infatti nata un'importantissima regola della Chiesa Cattolica: il Conclave. Il primo pontefice a sceglierla Viterbo come residenza fu Alessandro IV, che vi mori nel 1261. Nello stesso anno, a Santa Maria in Gradi, oggi sede del rettorato dell'Università della Tuscia, fu eletto papa Urbano IV. Nel 1266, dopo un breve ritorno a Roma, la corte papale si insediò nuovamente a Viterbo.
Sul soglio di Pietro, nel frattempo, era asceso Clemente IV. E proprio quest'ultimo fu il primo a risiedere nel palazzo fatto costruire da Raniero Gatti accanto a San Lorenzo. Il pontefice mori a Viterbo nel 1268. Ad esso fece seguito la più lunga sede vacante della storia della chiesa: tre anni. I diciotto cardinali che formavano il Sacro Collegio entrano in quella che passerà alla storia come la sala del primo Conclave il 28 novembre 1268 e ne uscirono il 27 marzo 1272 (per la verità erano usciti prima. Morti). Alla fine, dopo una serie di vicissitudini, fu eletto papa Gregorio X. In quei turbolenti anni il Sacro Collegio venne materialmente chiuso a chiave (cum clave) nel palazzo. E, ''affinche' i cardinali, costretti dal disagio, non avessero ulteriormente ritardato l'elezione'' fu anche scoperchiato il tetto. Quindi, almeno convenzionalmente, il Conclave è nato sul colle del Duomo. A Viterbo morì anche Adriano V, pochi mesi dopo la sua elezione e, un anno più tardi fu eletto Giovanni XXI (Pietro Ispano, citato nella Divino Commedia; unico papa portoghese e unico pontefice del Medioevo posto da Dante in Paradiso). Giovanni XXI, come ricordano vari cronisti dell'epoca, perì tragicamente ''dormendo in una sua camera in Viterbo gli cadde la volta di sopra addosso'' Sulla morte del pontefice, uomo di sterminata cultura e di grandi virtù religiose, si addensano forti sospetti. In molti ritengono poco credibile la versione ufficiale sulle cause del decesso, ma finora non sono stati mai compiuti studi approfonditi in proposito. A Viterbo furono eletti anche Nicolò III (1277) e Martino VI (1281). Da notare la singolare circostanza per la quale ben quattro pontefici eletti a Viterbo si imposero un nome seguito dal numerale ordinale ''quarto''. Complessivamente, otto papi ''presero stanza'' a Viterbo, cinque vi furono eletti, quattro vi sono sepolti. Ma non si può certo dire che le loro spoglie abbiano riposato in pace. Una sepoltura è andata addirittura 'smarrita', quella di Alessandro IV, e le altre tre hanno subito una serie infinita di oltraggi. Per circa 20 anni, dunque, Viterbo è stato l'epicentro della cristianità e teatro ndi grandi eventi politico-religiosi. In quel periodo, ma anche nei secoli successivi, in quella che fu la sede apostolica si sono accumulati due tesori di inestimabile valore: la biblioteca capitolare e la raccolta di oggetti e paramenti sacri appartenenti al Capitolo della Basilica Cattedrale. Quanto di quel tesoro è sopravvissuto a saccheggi, ruberie, smarrimenti, distrazioni più o meno colpevoli, dal 2000 è esposto nel Museo del Colle del Duomo, attiguo alla cattedrale di San Lorenzo.

Fonte: http://www.viterbonews24.it

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