Pietro d'Amiens, meglio noto come Pietro l'Eremita (Amiens, 1050 ca. – Neufmoustier, 8 luglio 1115), fu uno dei promotori della prima Crociata, nonché guida della cosiddetta Crociata dei pezzenti. Nella sua entusiasmante predicazione filo-crociata che spaziò da Bourges a Colonia, l'eloquenza di Pietro (che peraltro era un uomo di scarsa cultura) sollevò l'entusiasmo di migliaia di cristiani (più di 12.000 persone) che - al grido di Deus le volt - si posero in marcia nel maggio 1096. Essi raggiunsero Costantinopoli alla fine di luglio, raccogliendo lungo la strada altri entusiasti, pur obbligati a subire le dure reazioni della popolazioni balcaniche da essi percorse, che non gradirono gli atti di requisizione forzata di viveri e altre violenze da parte di quei crociati ante-litteram. Spintosi fino a Nicomedia, Pietro l'Eremita non riuscì a tenere oltre la già scadente disciplina fra le sue fila e, davanti ai primi segni di degrado, tornò nella capitale bizantina per chiedere l'aiuto del basileus, Alessio I Comneno. Nel frattempo il suo seguito, armato alla bell'e meglio, fu massacrato dai Turchi Selgiuchidi di Rūm sui campi di Civitot (Kibotos) ed egli dovette aspettare l'arrivo dei nobili crociati, cui si unì in una posizione tuttavia non di eccellenza. Quando arrivarono i crociati mandati dagli altri re europei, Pietro li seguì. E durante l'assedio di Antiochia cercò addirittura di fuggire, ma venne subito ricatturato. Dopo qualche mese riprese credibilità fra i crociati, al punto di diventare ambasciatore dei cristiani durante l' assedio di Antiochia dei musulmani. Quando Gerusalemme fu presa il venerdì 15 luglio 1099, Pietro diventò elemosiniere dell'esercito crociato vittorioso. Il suo sermone sul Monte degli Ulivi fu seguito dal saccheggio della città e dai massacri degli abitanti inermi della Città Santa: altri cattolici, ebrei e musulmani. Tornato nel 1100 a Huy (Belgio), Pietro l'Eremita vi fondò il monastero di Neufmoustier, dove finì i suoi giorni nel 1115.
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