Bernart de Ventadorn o Bernat del Ventadorn (in antico occitano), francesizzato in Bernard de Ventadour, italianizzato in Bernardo di Ventadore (Moustier-Ventadour, 1130-1140 – Abbazia di Dalon ?, 1190-1200) è stato uno dei più celebri trovatori in lingua occitana del periodo classico della poesia trobadorica. Una biografia di Bernart che un tempo godette di grande credito è quella composta da Ugo o Uc de Saint Circ, trovatore della prima metà del XIII sec. che dichiarava di avere attinto a fonti degne di fede. Solo in seguito gli studiosi hanno dimostrato che era fondata su elementi immaginari. A questa biografia credeva anche il Carducci che divideva la vita di Bernart in tre fasi: la fase felice di amore per una viscontessa (interrotta dalla scoperta del visconte), l'amore per Eleonora d'Aquitania, un terzo periodo tolosano alla corte di Raimondo V dove ebbe nuovi amori. Era probabilmente – sempre secondo quanto riferisce Uc de Saint Circ – il figlio di un fornaio e uomo d'arme nel palazzo (Château de Ventadour) dei duchi di Ventadorn nel dipartimento francese del Corrèze, anche se alcuni lo identificano con il Bernard abate di Tulle, suo contemporaneo, membro della dinastia dei duchi di Ventadorn (la confusione è data anche dalla frequenza con cui il nome Bernard veniva assegnato soprattutto all'interno della famiglia governante). Una lettura più sottile delle sue vidas e della Satira di Peire d'Alvernhe che le ha ispirate, lascia trasparire che egli non fosse di origini così modeste, ma forse il bastardo del grande signore Ebolo II di Ventadorn o addirittura dello stesso Guglielmo IX d'Aquitania. William Padden lo assimila a un certo Bernard, membro della casata dei Ventadorn, che morì come abbate di Saint-Martin de Tulle. Qualunque siano le sue origini, sembra (secondo i riferimenti attinti dalla sua poesia Lo temps vai e ven e vire) che egli a un certo punto fosse diventato discepolo del suo signore, il visconte Ebolo II Lo Cantador che lo istruisce nell'arte della composizione lirica cosiddetta del trobar. Avrebbe composto le sue prime canzoni per una certa Margherita di Turenna, la donna del figlio di tale signore, cosa questa che gli valse l'espulsione da Ventadorn. Come si evince soprattutto dai testi delle sue composizioni, Bernart lo si trova a Montluçon e Tolosa, e infine in Inghilterra al seguito della corte di Eleonora d'Aquitania, divenuta sposa del re Enrico II Plantageneto. In seguito passa al servizio di Raimondo V di Tolosa per terminare, secondo quanto si legge nella sua vida, il resto della sua vita nell'abbazia di Dalon. Bernart rappresenta un caso unico tra i compositori secolari del XII secolo per la quantità di lavori comprensivi di notazione musicale sopravvissuti: delle sue quarantacinque poesie, diciotto la possiedono intatta, circostanza insolita per un compositore trovatore. La sua opera è databile probabilmente tra il 1147 e il 1180. Bernard de Ventadorn è rigorosamente votato alla poesia d'amore per la dama che lo fa soffrire ma che allo stesso tempo sembra concedergli la speranza. Come gli altri trovatori paragona la fedeltà verso la dama al servizio cavalleresco, ma nel suo caso anche ad altri modelli metastorici, come il servizio di Giacobbe presso lo zio Laban per Rachele. I meriti del servizio d'amore sono misconosciuti, ma Bernard de Ventadorn si dilunga sui favori elargiti dalla dama agli ultimi arrivati, i quali provocano la delusione dell'amante che ha a lungo faticato. A ostacolare l'amante, inoltre, non c'è solo la lontananza e la durezza della dama, ma anche le malelingue dei lauzengiers, ovvero degli invidiosi del joi d'amore. Le sue ricche e limpide canzoni (cansons in occitano), pervase di emotività, permisero a Bernart di essere annoverato tra i migliori musici e tra i più grandi poeti dell'amore in lingua d'oc del suo tempo. Come "maestro di canto", sviluppa le sue cansos in uno stile più formalizzato che gli consente improvvisi mutamenti.Bernart viene ricordato inoltre per aver reso popolare il trobar leu e per le sue tantissime cansos, permettendo di definire un genere e stabilire la forma "classica" della poesia dell'amor cortese, imitata e riproposta per tutto il restante secolo e utilizzata come bagaglio indispensabile per l'attività di trovatore. Bernart era rinomato per la capacità di ritrarre di getto la sua donna come un messo divino e subito dopo, con un colpo di spugna, ricrearla a immagine di Eva: la causa del peccato originale. Questa dicotomia nella sua opera viene ad ogni modo rappresentata in una forma "graziosamente briosa e raffinata". Secondo Bernard de Ventadorn la poesia è emanazione del cuore, ovvero dell'amore che infonde sapienza, in parallelo con l'ideologia cistercense.
Egli è un sostenitore del trobar leu, ma le sue composizioni, in apparenza chiare e semplici, nascondono più piani di interpretazione, legati alla dottrina e alla meditazione filosofica, come è evidente in Can vei la lauzeta mover, un componimento citato anche da Raimbaut d'Aurenga e da Chretien de Troyes. La canzone della lauzeta, infatti, si gioca sulla metafora tra lo slancio mistico dell'anima (di ascendenza religiosa) e quello dell'amante per la dama. Anche nel trobar leu è quindi presente una stratificazione di pensiero e tradizioni culturali che vanno oltre la forma cristallina del componimento.
Fonte: Wikipedia
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