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martedì 8 gennaio 2013

IL PARLAMENTO

Il parlamento è il corpo legislativo dello stato, ossia un organo complesso, costituito essenzialmente da uno o più organi collegiali di tipo assembleare (camere), la cui funzione precipua, sebbene non unica, è approvare le leggi. Il nome deriva dalla parola francese parlement, riferita all'azione di parlare: un parlamento è quindi un luogo dove si discute, si dibatte per giungere a delle decisioni. Nelle repubbliche presidenziali il parlamento è tradizionalmente denominato congresso, secondo l'esempio statunitense. Le federazioni hanno un parlamento federale e uno per ciascuno stato federato. Organi analoghi al parlamento sono spesso presenti anche in altri enti territoriali, ma in questo caso si usano di solito denominazioni diverse (frequentemente consiglio). Negli stati moderni il parlamento rappresenta la componente principale del potere legislativo, che in alcuni ordinamenti coincide con il parlamento dello Stato centrale mentre in altri comprende anche i parlamenti degli stati federati o gli analoghi organi delle regioni o di altri enti territoriali dotati di autonomia legislativa. La parola "parlamento" venne impiegata, per la prima volta, nella Chanson de Roland, sebbene il concetto che esprime - un'istituzione collegiale intermedia tra l'intero popolo costitutivo di una comunità e coloro i quali di questa comunità hanno la direzione - sia un dato comune di antropologia culturale, come testimoniano le assemblee, variamente denominate, delle poleis greche e il Senato Romano. Intorno all'anno 1000 si trovano resoconti di assise in Islanda (l'Alþing), nelle isole Fær Øer (il Løgting) e nella Sicilia normanna. Si tratta in tutti i casi di assise consultive e non legislative. Nel 1097 a Mazara del Vallo ci fu la prima assise, itinerante, convocata da Ruggero I il Gran Conte di un parlamento inizialmente itinerante. Il Parlamento siciliano, consultivo, era costituito da tre rami e precisamente dal Feudale, dall'Ecclesiastico e dal Demaniale. Il ramo feudale era costituito dai nobili rappresentanti di contee e baronie, il ramo ecclesiastico era formato da arcivescovi, vescovi, abati e archimandriti, mentre il ramo demaniale era costituito dai rappresentanti delle 42 città demaniali della Sicilia. Ma fu nel 1130 con la convocazione delle Curiae generales da parte di Ruggero II a Palermo, nel Palazzo dei Normanni con la proclamazione del Regno di Sicilia che si può parlare di primo parlamento in senso moderno. E nel 1141 fu convocata l'Assise di Ariano. Primo cambiamento radicale si ebbe con Federico II, che permise l'accesso parziale anche alla società civile; anche per questo il Regno di Sicilia fu considerato il primo stato moderno della storia d'Europa. Nel 1115, un secolo esatto prima della Magna Charta, i Cistercensi si erano dotati di una Charta Charitatis con la quale conferivano al Parliamentum degli abati la summa potestas del loro ordine. Nel 1248 il termine "parlamento" compare in Inghilterra per designare un'assemblea formata da due rami, uno ecclesiastico (vescovi e abati con il rango di barone) e uno laico (baroni diretti della Corona). A tale assemblea nel 1254 venne assicurata una stabile struttura, facendovi entrare anche i rappresentanti elettivi delle contee. Nel 1297, infine, con lo Statuto de tallagio non concedendo, si confermò il principio per cui ogni contribuzione poteva essere imposta solo dietro assenso comune degli "arcivescovi, vescovi e altri prelati, conti, sovrani, uomini d'arme, borghesi, e altri uomini liberi del regno nostro", nonché il diritto dell'assemblea elettiva a controllare la validità delle elezioni, sottraendo quindi agli agenti del Re tale privilegio. Come ben si vede, erano già presenti in nuce i moderni principi della sovranità e indipendenza del parlamento. Istituzioni simili al parlamento inglese ma con denominazioni diverse erano sorte anche in altre monarchie europee: si pensi agli Stati generali in Francia e nei Paesi Bassi, alle Cortes castigliane o alle Corts aragonesi. Anche queste erano articolate in più assemblee (tre o quattro) corrispondenti ai vari ordini in cui era divisa la società (ad esempio, in Francia: nobiltà, clero e terzo stato).
Va tenuto presente che nel corso del medioevo e dell'età moderna il termine "parlamento" ha assunto anche altri significati. Così in epoca comunale il parlamento o arengo era l'assemblea che riuniva tutti i cittadini del comune che godevano dei diritti politici; invece in Francia, durante l'Ancien régime, il parlement, sebbene sorto con caratteri non dissimili dal parlamento inglese, finì per diventare un'istituzione non rappresentativa con funzioni prevalentemente giurisdizionali. Dalla tradizione l'architettura parlamentare ha ricavato la forma dell'aula parlamentare prevalentemente a emiciclo.

Fonte: Wikipedia

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