Non si capisce quanto sia uno scherzo e quanto facciano sul serio: fatto sta che Feudalesimo e Libertà (FeL), finto partito che auspica il ritorno di un sistema politico ed economico di stampo medievale, sta spopolando su Facebook. In pochi giorni la pagina nata dalla bizzarra idea di sei giovani ironici e nostalgici del Medioevo, ha ottenuto oltre settanta mila “mi piace”. Ma i Like non sono firme e, è bene precisarlo per buona pace dei suoi sostenitori, Feudalesimo e Libertà, non sarà presente tra i simboli delle elezioni politiche 2013 votabili il prossimo 24 febbraio. Gli autori restano al momento ignoti, così come la loro provenienza, anche se la foto del profilo ritrae in un pub di Roma. Loro si firmano «Walther von der Vogelweide, lo più famoso et importante poeta germanico; Bernardo Gui pio domenicano inquisitore d’eretici et filibustieri; Goffredo da Viterbo cronista et dalle magne doti diplomatiche, Gerberto di Aurillac lo papa experto di scientia; Erasmo da Avignone sconosciuto et riscoperto sol’hora da li mecenati imperiali et Uguccione de la Faggiola fortzuto condottiero et capitano di ventura»
Il programma di Feudalesimo e Libertà
Il primo elemento da sottolineare è una riapertura della politica alla cultura: tra soubrette e leader dalla scarsa dialettica è un piacere constatare che questo partito fake rispolvera il vernacolo in volgare con un richiamo alle quartine del dolce Stilnovo.
Altro che rottamazione, Feudalesimo e Libertà guarda proprio al passato per porre rimedio alle problematiche moderne, auspicando, tra le altre cose, il ripristino dell’impero, della naturale gerarchia tra servi della gleba e padroni, dello ius primae noctis, delle crociate e del sistema delle pene corporali.
Nella pagina Facebook di Feudalesimo e Libertà si possono anche scorrere i dieci punti più importanti del programma con tanto di spiegazione, tra il serio e il faceto.
Fonte: http://www.investireoggi.it/
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