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domenica 17 luglio 2016

IL PALAZZO DEI CAPITANI DEL POPOLO DI ASCOLI PICENO

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Palazzo dei Capitani del Popolo è una delle costruzioni più importanti di Ascoli Piceno: sorge nel cuore del capoluogo marchigiano proprio nell'omonima piazza particolarmente nota anche per la presenza dell'antico bar Anisetta Meletti che divenne a inizio del XX secolo "Fornitor della Real Casa".

Le fonti rimandano la costruzione dell'edificio al Duecento citandolo come "Palactium Populi" fino alla trasformazione della città in comune divenendo poi "Palactium Communis et Populi"; nel tempo, il palazzo divenne sede anche degli Sforza e del Papa Re. Fu grazie agli interventi importanti di Giulio II e Leone X nel XIV secolo che si arrivò alla conformazione attuale grazie ad interventi di restauro costati ben 1100 fiorini.

Durante il Natale dell'Anno del Signore 1535, alcuni rivoltosi che appartenevano alle potente famiglie dei Malaspina, Parisani e Guiderocchi si asserragliarono nel palazzo; Giova Battista Quieti, che copriva l'importante carica di commissario pontificio, decise di far incendiare il palazzo che bruciò per due giorni interi.

Fu solamente nel 1546 che si terminò il portale principale, grazie a Lazzaro di Francesco con l'aiuto di altri importanti maestri provenienti dalla Lombardia, dedicato a Paolo III Farnese che riportò un clima di pace in città. Nel 1549 fu costruito un nuovo scalone e il cortile per opera di Carlo Merli e nel 1563 il palazzo divenne sede dei Governatori Pontifici fino al 1860 quando il palazzo, a seguito dell'Unità d'Italia, divenne di proprietà del neonato stato italiano.

Di grande interesse è un affresco risalente all'anno 1490 attribuito a Pietro Alemanno che ritrae San Giacomo della Marca che stringe il trigramma di Cristo e la bibbia su un'ampolla che, tradizione vuole, sembrerebbe essere identificata come contenitore del sangue di Gesù Cristo.

Immagine tratta da Wikipedia, Autore: Pizzodisevo


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