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domenica 2 giugno 2013

LA SCRITTURA CAROLINA

La minuscola carolina o scrittura di cancelleria è uno stile di scrittura creato durante la rinascita carolingia avvenuta sotto il regno di Carlo Magno nei secoli VIII e IX. Messa a punto per la prima volta nel monastero benedettino di Corbie, trasformando la minuscola corsiva, allora usata dai notari in varie versioni regionali, in una nuova scrittura caratterizzata da una forma regolare delle singole lettere e dall'eliminazione delle legature e delle abbreviazioni. Fu prima adottata dai grandi monasteri per la trascrizione delle sacre scritture, poi fu insegnata nelle scuole vescovili e monastiche e quindi utilizzata dalle pubbliche amministrazioni per tutti gli atti ufficiali. Venne a sostituire il particolarismo grafico dei secoli VII e VIII. È una dalle canonizzazioni delle scritture semicorsive e semplificava in particolare i caratteri "a" e "t" per poter distinguerli in maniera più semplice. La grafica elegante e la forma dei caratteri più accurata. Fu molto importante perché facilitò la trascrizione di testi classici agli amanuensi, semplificò notevolmente la comunicazione internazionale e diede una nuova spinta alla rinascita e diffusione della cultura nei secoli altomedievali. Nel corso del tardo medioevo fu affiancata da altri due tipi di scrittura, la scrittura notarile e la scrittura corsiva che prese il sopravvento sulle altre due. La minuscola carolina rimase comunque in utilizzo per i libri e gradualmente si trasformò diventando infine la littera textualis. La minuscola cadde poi in disuso nel basso medioevo in favore della scrittura gotica, per poi venire ripresa dai primi umanisti come Coluccio Salutati e Poggio Bracciolini (che la credevano scrittura degli antichi Romani): fece così da base alla minuscola umanistica rotonda, che a sua volta fece da modello per i primi caratteri da stampa, che si sono poi evoluti fino ai caratteri tuttora usati.

Fonte: Medioevo

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