La Dama del Lago è un personaggio del ciclo arturiano e viene talvolta identificata come colei che dà a Re Artù la leggendaria spada Excalibur e come colei che conduce il re in fin di vita ad Avalon dopo la battaglia di Camlann. La Dama avrebbe allevato anche Lancillotto e avrebbe sedotto anche Merlino per poi imprigionarlo. Le origini del personaggio risalgono alla notte dei tempi nella mitologia romana e greca, infatti il rapporto stretto tra Dama, Lancillotto e Artù, ricorda il rapporto tra Teti (acqua) che allevò Achille (eroe), inoltre Teti era moglie di Peleo e secondo alcune fonti, la Dama aveva un amante di nome Pelleas. Teti è artefice dell'immortalità di Achille che ricevette in dono anche uno scudo e un'armatura, così come la Dama donò a Lancillotto un anello protettitivo prima di donare ad Artù Excalibur. Molti autori conferiscono alla Dama numerosi nomi tra cui: Nimue, Viviana, Niniane, Nyneve, e Coventina. Nimue si riferirebbe a Mnemosyne, madre delle muse e ninfe delle acque, che concessero le armi a Perseo. Vivienne deriverebber dal celtico; Conventina farebbe riferimento alla moglie di Merlino Gwendoloena. C'è chi ha affermato che la Dama del Lago abbia origini comuni con una grande figura del ciclo arturiano, Morgana in quanto sia lei sia la Dama sono state accostate all'Isola di Avalon, luogo in cui venne forgiata Excalibur e luogo di riparo di Artù dopo la battaglia con Modred. Nel suo romano Lancillotto o il Cavaliere della carretta, Chretien de Troyes raccontò che Lancillotto fu allevato da una fata che gli donò un anello con cui avrebbe potuto resistere a qualsiasi tipo di magia. Il Lancillotto in prosa ci dà altre informazioni sulla misteriosa Dama, chiamata anche Viviane. Nell'opera Merlino, Viviana impara proprio dal grande mago, l'arte della magia. Merlino si innamora della donna la quale si sarebbe concessa solo in cambio di tutti i suoi segreti ma, quando ciò avvenne, Viviana tradisce il mago e lo intrappolò sotto un macigno.
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