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domenica 17 agosto 2014

COLA DI RIENZO, IL TRIBUNO DI ROMA



Papa Giovanni XXII lottò per anni, invano, contro Ludovico il Bavaro senza mai riuscirlo a sconfiggere cosa che riuscì a papa Clemente il quale riuscì a convincere gli elettori tedeschi a scegliere Carlo IV di Boemia proprio nel momento in cui Ludovico moriva l'11 ottobre 1347. Roma viveva in continuo tumulto: il Giubileo indetto da Bonifacio VIII aveva trasformato Roma nel centro del Mondo vivendo un lungo periodo di ricchezza e prosperità per via dei numerosi mercanti e pellegrini che stavano letteralmente invadendo la città; purtroppo al termine del giubileo e la lunga assenza del papa trasformò Roma in una città provinciale spopolandosi velocemente fino ad arrivare a venti mila abitanti. All'interno dei quartieri centrali iniziarono una serie di importanti sommosse popolari dovute anche al tentativo della nobiltà romana di imporre il proprio potere e nell'anno del Signore 1342 i romani scatenarono una delle più grandi rivoluzioni che portò al governo della città, i capi dei tredici rioni: solamente dal 1347 la rivoluzione sarà capeggiata dal figlio di un oste e di una lavandaia, Cola di Rienzo. Dotato di grande eloquenza e notevole capacità nello scrivere, fu inviato dai romani ad Avignone per ottenere o il ritorno del papa o quantomeno un nuovo Giubileo nel 1350. Durante il suo periodo francese incontrò anche Petrarca che ne rimase letteralmente folgorato per la sua abilità oratoria. Tornato a Roma, come se si sentisse investito dalla Provvidenza, decise di prendere per mano il popolo contro il malgoverno dei nobili che si accompagnavano a delitti e violenze di ogni tipo. Il 20 maggio del 1347 Cola di Rienzo diventa capo di Roma assumendo il titolo di Tribuno prendendo nella fase iniziale del suo operato alcuni provvedimenti particolarmente importanti per la difesa degli oppressi e dei più deboli. Il tempo, però, non giovò all'abile tribuno che invertì inspiegabilmente rotta perdendo i consensi iniziali e lo stesso papa inviò Bertrando di Deux per potenziare le realtà ostili al "regime" instaurato da Cola. Il colpo di grazia per il tribuno fu una campagna militare contro i Colonna e alla fine del 1347 gli fu tolto il potere costringendolo dapprima a fuggire a Castel Sant'Angelo per poi scappare da Roma nei pressi della Maiella dove iniziò a studiare accanto agli eremiti. Nel 1350 tornò a Roma in incognito per partecipare al giubileo, per poi andare alla corte di Carlo IV un vero e proprio centro culturale ed artistico presentandosi come figlio di Arrigo VII. Fu un altro grande errore di Cola infatti Carlo, ammirato per l'abilità oratoria ma anche preoccupato per la sua ambiguità, lo trattenne in carcere per poi mandarlo ad Avignone dove il papa Clemente VI lo mise in prigione. Il successore di Clemente, Innocenzo VI decise di avvalersi di Cola che spedì a Roma dove avrebbe dovuto aprire la strada ad Egidio Albornoz. Tornato a Roma, si trovò contro tutto il popolo romano e per domare il malcontento, il Senatore attuò una politica violenta arrivando a catturare ed uccidere il capitano Fra' Moriale che aiutò Cola per raggiungere il potere fino a quando una nuova sommossa popolare pose fine al suo tentativo di restaurazione di una dittatura e mentre tentava di fuggire travestito, fu catturato e ucciso barbaramente. Causa del fallimento di Cola, fu soprattutto il suo programma politico fortemente ambiguo che gli aveva messo contro tutto il popolo romano stanco anche delle sue degenerazioni e stravaganze. Inoltre la proposta di avocare al popolo il potere di eleggere l'imperatore, gli aveva messo contro anche i governanti che non si volevano mettere sotto il tacco di Roma, tra cui il papa. E' possibile vedere la statua dedicata al Tribuno nei pressi della scalinata del Campidoglio, a Roma.

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