La posizione e la presenze di acqua sorgiva ha fatto del Castello di Mesagne il posto ideale per costruire una fortificazione che proteggeva la via Appia tra Taranto e Brindisi. Bizantini, Normanni, Svevi e Angioini hanno cercato di appropriarsi del luogo; uno dei primi documenti che ci parlano del castrum risale al periodo svevo e risale al 1220 quando Federico II ordinava la distruzione dei castelli privati avocando a sé il diritto di costruirne o restaurarne di nuovi e proprio il Castrum Mejanii fu uno di quelli che l'imperatore volle ristrutturare. Durante il periodo Normanno Mesagne era sotto i bizantini e nel 1062 la Puglia fu conquistata dai Normanni e proprio a quell'invasione risale, probabilmente, la nascita del castrum di Mesagne. Nel 1195 il feudo fu concesso ai Teutonici e nel 1221 fu confermata agli stessi cavalieri che ricevettero il feudo da Enrico VI, padre del Barbarossa. Mesagne fu ricostruita dagli Angioni ristrutturando il castello nell'anno 1278. Cataldantonio Mannarino a fine del Cinquecento ci racconta che il nucleo più vetusto del castello fu abbattuto da Giannantonio del Balzo Orsini intorno al terzo quarto decennio del 1400 al posto del quale fu eretto il torrione tuttora visibile circondato da un fossato profondo due metri e largo nove.
La leggenda del Tunnel
Gli abitanti più anziani affermano che il castello avesse un sotterraneo in grado di collegare la città a San Vito anche se alcuni sono convinti che in la galleria terminava a Latiano ed Oria e il passaggio era talmente grande da far passare anche una carrozza; non è una cosa rara trovare questi tunnel sotto i castelli (ricordiamo anche il castello dei Doria a Castelsardo) ma, sta di fatto che non è stato trovato alcun tunnel neanche dopo i lavori di restauro.
La leggenda del Pozzo
Molto famosa è la leggenda di un pozzo pieno zeppo di spade affilatissime: si dice che i prigionieri, dopo esser stati sottoposti a processi e torture pesantissime, venissero gettati dal pozzo. La leggenda, di origine medievale, in realtà si basa sulla presenza di un pozzo che si trovava all'interno del torrione nel nucleo più antico del castello. Ma nonostante qualcuno affermi di averlo visto questo pozzo, nessuno è in grado di trovarlo.
La leggenda del Gallicano
Nel XVI secolo i francesi cinsero di assedio Mesagne: i cittadini si rifugiarono in massa al nel castello ponendo una strenua resistenza fino a quando uno di loro tradì la popolazione favorendo l'ingresso nel castrum dei francesi. Mentre i francesi festeggiavano la vittoria Gallicano, comandante delle truppe, fu colpito da una pietra perchè alcuni cittadini si erano rifugiati sul campanile della Chiesa Madre e proprio da lì lanciarono la comandante la pietra che lo uccise
La leggenda dell'olio rubato
Nell'anno 1697 Carmine de Angelis, feudatario di Mesagne, convocò urgentemente alcuni tecnici per via di una copiosa perdita di olio dalle cisterne. Non vi erano danni e il signore penso che tra i suoi servitori vi fosse un ladro. In realtà accadde che le cisterne furono riempite all'orlo e nessuno si accorse della pietra che veniva usata come "galleggiante".
Immagine tratta da Wikipedia, Autore ALMare
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