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giovedì 4 luglio 2013

ABBAZIA DI SANTA MARIA DELLE MOIE

L'abbazia di Santa Maria delle Moie, situata a Moie (AN) nelle Marche, è un'abbazia risalente al XII secolo, esempio significativo di Architettura romanica nella regione. Ora completamente inglobata nell'omonima cittadina, sorgeva inizialmente fuori dal centro abitato. L'abbazia ora è chiesa parrocchiale, ed è dedicata alla Natività di Maria e ogni anno viene celebrata la festa l'8 settembre. La denominazione deriva dalla sua collocazione: era situata infatti tra quei tratti di vegetazione lungo le rive del fiume detti "moje", zona paludosa. In origine era conosciuta come Sancta Maria Plani Molearum e sorgeva in una selva detta "santa". La chiesa esternamente presenta una pianta basilicale, con la navata centrale leggermente più alta rispetto a quelle laterali: le decorazioni ad archetti pensili nella parte sottogronda delle navate sono presenti anche nelle due piccole absidi laterali. All'interno la planimetria risulta essere a croce greca inscritta, quattro pilastri suddividono lo spazio in nove campate uguali, le sei laterali con volta a crociera e a botte le tre centrali. L'area presbiterale è caratterizzata dalla presenza di tre absidi semicircolari sulle quali si aprono tre monofore. Alcune caratteristiche della chiesa come la pianta a croce greca iscritta, la disposizione delle absidi e il trattamento decorativo esterno con archetti pensili, sono condivise da un gruppo bel definito di chiese marchigiane extraurbane, con volume esterno massiccio e quasi cubico.. Si tratta in particolare della chiesa di San Claudio al Chienti (ritenuta la capostipite della serie), l'Abbazia di San Vittore delle Chiuse e la chiesa di Santa Croce di Sassoferrato. Generalmente il particolare schema planimetrico è riferito ad una influenza bizantina che tuttavia convive con un'influenza dell'architettura lombarda nel sobrio trattamento delle superfici murarie esterne, con archetti ciechi e lesene. Di recente è stato invece sostenuta la sostanziale indipendenza della costruzione da modelli orientali e la sua derivazione invece da modelli occidentali di origine nordica, variamente rintracciabili in chiese tedesche, normanne, lombarde e pugliesi.




Fonte: Wikipedia

Immagini di Daniele Guerro. Tutti i diritti riservati.

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