La Fondazione Caetani che gestisce le rovine dell'antica città medievale ai piedi dei Monti Lepini e lo splendido parco che la circonda ha avviato un programma sperimentale per portare alla luce il nucleo originario del borgo. Ferdinand Gregorovius, storico tedesco, lo definì la Pompei del Medioevo. Ferdinand Gregorovius, storico tedesco, in uno dei suoi viaggi in Italia, quando scoprì le rovine di Ninfa rimase così colpito da esclamare: “Ecco la Pompei del Medioevo”. E in effetti quella splendida città medievale costruita lungo il fiume Ninfeo è ancora oggi un gioiello da scoprire. Nei primi del Novecento Gelasio Caetani avviò il restauro delle rovine dell'antico borgo e iniziò l'impianto per la realizzazione dell'arboreto e del giardino.
Ma oggi quel binomio tra natura e storia, di cui Ninfa resta una preziosa testimonianza, viene rilanciato dalla Fondazione Caetani, che gestisce le rovine e il parco naturale e che ora avvia un programma di lavori alla scoperta di ciò che il tempo ha sepolto. Alla ricerca di una città scomparsa. Grazie a un protocollo d'intesa siglato con l'Istituto storico germanico di Roma, la scuola di specializzazione in Beni archeologici della Sapienza, la Johannes Gutemberg Universität Mainz è stato promosso un progetto di rilevazioni non invasive nel perimetro della città di Ninfa, con l'obiettivo di ritrovare la sua struttura originaria e di riportare alla luce alcuni episodi di grande rilevanza storica. Proprio qui, nel giardino di Ninfa, ai piedi del paese medievale di Sermoneta, sono state utilizzate metodologie di rilevazione e tecniche non invasive e sperimentali, che potrebbero essere riproposte in altre analoghe zone del territorio pontino e lepino, ricche di storia e archeologia. I risultati dell'indagine sull'antica città di Ninfa, saranno ufficializzati il 1 giugno, nel corso di un intenso programma di appuntamenti che ripercorrerà la storia della città fino a riproporre la sua proiezione in 3D.
Si consiglia la consultazione di: http://www.medioevo.roma.it/html/architettura/fuoriRoma/mfr-ninfa.htm
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