Il Cristo nel labirinto è un affresco di autore ignoto, ubicato nell'ex-convento di San Francesco in Alatri (FR). L'affresco, il cui restauro è terminato il 21 aprile 2012, è collocato in un'angusta intercapedine, risultato di ristrutturazioni successive alla realizzazione dell'opera: la parete su cui si trova l'affresco infatti, faceva parte originariamente di un'ampia sala con volte a tutto sesto, forse precedente alla costruzione del convento; probabilmente una chiesa, di cui sarebbe stata identificata la facciata ovest. L'opera raffigura un labirinto costituito da undici spire, di circa 140 cm di diametro, al centro del quale è dipinta la figura di un Cristo Pantocratore con il volto barbuto e un'aureola che gli circonda il capo, con indosso una tunica scura e un mantello dorato. Con la mano sinistra il Cristo regge un libro chiuso, forse il Libro della Vita, mentre con la mano destra benedicente indica l'uscita dal labirinto. L’affresco unisce quindi la rappresentazione del Cristo storico, non attestata prima del IV secolo, con l’antichissimo simbolo del labirinto; viene considerato un unicum, in quanto non esistono altri casi noti di raffigurazioni di un labirinto con un Cristo al centro. Il percorso del labirinto è identico a quello del famoso labirinto sul pavimento della Cattedrale di Chartres; in Italia un altro labirinto dello stesso tipo si trova su un pilastro del portico della Cattedrale di San Martino a Lucca. Tali esemplari di labirinto ad undici spire, detti di tipo Chartres, sono noti in Europa sin dal X secolo. Non è noto l'autore dell'affresco, ma è stata ipotizzata un'origine legata ad una presenza templare all'interno delle mura fortificate della città. Per la Soprintendenza competente "la datazione fa supporre un arco di tempo che va dal XIII agli inizi del XIV secolo".La datazione al radiocarbonio del muro su cui è dipinto l'affresco è compresa in un anno tra il 1300 ed il 1420. "Il degrado ambientale del sito è causato da umidità, con formazione di muffe, lesioni e rigonfiamenti dell'intonaco; rinzaffi recenti di malta cementizia, passaggio di tubi di scarico fognario aggravano lo stato di rischio delle pitture murali."A tale riguardo, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio ha annunciato il 24 aprile del 2010 lo stanziamento di 100.000 euro per il restauro dell'affresco Ad aprile 2012 è stato completato il restauro ed è stata aperta una porta che rende più agevole l'acceso al cunicolo dove è presente l'affresco.
0 commenti:
Posta un commento