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giovedì 21 novembre 2013

A CACCIA DEL PORTO MEDIEVALE SPROFONDATO AD AMALFI

L’Amalfi sommersa è molto più che un mito come può essere quello di Atlantide, la civiltà sepolta dal mare. Perché la città scomparsa è una reale area portuale e marittima medievale inabissata nello specchio d’acqua davanti la città della Costiera amalfitana. È addirittura il poeta Petrarca che nelle Epistole Familiari ha descritto per la prima volta la potente mareggiata che nella notte tra il 24 e il 25 novembre del 1343 sommerse un terzo della città. Questa storia però, che rischia di confondersi con la leggenda, tanto che i pescatori amalfitani raccontano che ancora oggi le loro reti gettate al largo si incagliano nei resti degli antichi palazzi, e di una fontana che emetterebbe acqua dolce in mare aperto, ha più di un fondamento storico e prove emerse da diverse esplorazioni archeologiche e geologiche condotte già a partire dal 1970. Domani 22 novembre, alle 10.30 presso gli Arsenali, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, con lo storico Giuseppe Gargano, farà il punto della situazione sulle scoperte fatte durante questi quarant’anni. E sarà la lectio magistralis di Matthew Harpster dell’Università di Birmingham (tra i più grandi esperti di archeologia marittima) ad introdurre l’ipotesi di un progetto di prospezioni subacquee nello specchio d’acqua della Costiera che, secondo le ricerche, doveva essere il crocevia di tre rotte commerciali mediterranee che si incrociavano proprio al largo.

Fonte: Ilmattino.it

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