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giovedì 14 marzo 2013

GREGORIO X E LA "UBI PERICULUM"

L'elezione di Gregorio X era avvenuta dopo ben 1006 giorni di Sede vacante, al termine della più lunga e difficile elezione papale della storia. Era accaduto che, alla morte di Clemente IV nel 1268, i 19 cardinali riuniti a Viterbo per eleggerne il successore, si erano trovati in grande disaccordo tra loro a causa di profonde divisioni politiche e nazionalistiche. Poiché, dopo un anno e mezzo, le votazioni continuavano a susseguirsi senza alcun esito positivo, esplosero improvvisi lo sdegno e l'insofferenza dei viterbesi che, guidati dal Capitano del popolo Raniero Gatti, segregarono a forza i cardinali nella grande sala del Palazzo Papale senza contatti con l'esterno (clausi cum clave), quindi ridussero loro il vitto, ed infine addirittura scoperchiarono il tetto della sala, pur di farli arrivare ad un accordo. La segregazione venne successivamente un po' ridotta ma, nonostante tutto, i porporati impiegarono altri 15 mesi per accordarsi sul nome di Tedaldo Visconti (1º settembre 1271). Gregorio X, memore di quanto accaduto a Viterbo, durante il Concilio di Lione promulgò una sua costituzione apostolica (non conciliare quindi, ma proclamata direttamente dal Papa) contenente norme precise che regolavano l'elezione papale: era la Ubi Periculum (16 luglio 1274).
La costituzione prevedeva che, entro dieci giorni dalla morte del papa, i cardinali elettori si riunissero - ciascuno con un solo accompagnatore - in una sala del palazzo ove risiedeva il defunto pontefice e venissero lì segregati senza alcun contatto con l'esterno; trascorsi tre giorni senza che fosse avvenuta l'elezione ai porporati doveva essere ridotto il vitto ad una sola pietanza per pasto; dopo altri cinque giorni il cibo doveva essere ulteriormente limitato a pane, vino ed acqua; inoltre, durante l'elezione, tutti i redditi ecclesiastici dei cardinali venivano trattenuti dal Camerlengo, che li avrebbe poi messi a disposizione del nuovo papa. Appare evidente come la Ubi Periculum fosse in realtà molto limitante per i cardinali ed impedisse loro quei contatti con l'esterno che avevano caratterizzato molte precedenti elezioni; si dice che dietro questa costituzione vi sia stata l'ispirazione di Bonaventura da Bagnoregio, che era grande amico di Gregorio X e voleva forse ripristinare l'autonomia del Sacro Collegio. Sta di fatto che diversi cardinali mal digerirono la Ubi Periculum e si adoperarono successivamente per farla prima sospendere da Adriano V nel luglio 1276, poi addirittura revocare da Giovanni XXI nel settembre dello stesso anno. Fu Celestino V a reintrodurla nel 1294, mentre Bonifacio VIII, nel 1298, la inserì integralmente nel Codice di Diritto Canonico; va notato come questi due ultimi papi avessero entrambi ben conosciuto e stimato Gregorio X. Salvo piccole modifiche, dovute al mutare dei tempi, la Ubi Periculum regola tuttora lo svolgimento del Conclave, che è stato istituito con questa costituzione, di cui i viterbesi furono i precursori.

Fonte: Wikipedia

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