L'equipe di archeologi guidata dal professor Massimo Capulli ha scoperto nei pressi di Treviso un sito archeologico...sommerso. Secondo lo studioso, docente ad Udine, dal primo rilievo effettuato alcuni anni fa emerse una fitta ragnatela muraria: le successive ispezioni hanno svelato successive opere muratorie tra l'XI e il XIV secolo con altri reperti sicuramente più antichi. Stando ad alcuni documenti risalenti almeno al 1245 nel luogo vi era un mulino di proprietà di un convento femminile di Santa Maria che fu demolito dalla città per facilitare il passaggio del fiume. Nei pressi del sito, sorgeva l'antica cinta muraria del comune che fu ricostruita e migliorata da Frà Giocondo nel XVI secolo in occasione della guerra tra la Lega di Cambrai e Venezia. L'assessore comunale Michielan si è impegnato per reperire i fondi da girare all'equipe di ricercatori:
«Intendiamo fornire a cittadini e turisti l'opportunità di vedere una scoperta assolutamente unica poiché non ci sono altri esempi in Italia di archeologia subacquea urbana. Per questo il mio ufficio ha lavorato per reperire risorse private. Grazie all'impegno di uno sponsor, di cui per il momento preferisco non rivelare il nome, potremo in futuro illuminare la zona notte e giorno a beneficio dei visitatori e della cittadinanza»
Link immagine: foto.corriereadriatico.it
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