La festa inizierà il 6 agosto e si concluderà il 10 agosto e sarà organizzata dalla Pro Loco di Cairo Montenotte. Il tema principale di questa edizione sarà il Drago, un essere che i bestiari medievali connotano di molteplici significati. Mercoledì 6 agosto sarà il giorno d’inizio di Cairo Medievale, una manifestazione che per la qualità degli interventi di alto profilo spettacolare e culturale, si pone come uno degli appuntamenti più importanti a livello regionale, e non solo, per quanto riguarda la traduzione in termini rievocativi dell’immaginario medievale. La Pro Loco di Cairo Montenotte, presieduta da Massimo Fracchia, da sempre è l’organizzatrice dell’evento; per la sua realizzazione concorrono oltre cento persone per la parte strettamente organizzativa e per gli spettacoli, ai quali si aggiungono circa 300 persone che seguono la parte gastronomica. Andrea Vitali, storico del simbolismo e ideatore e curatore nel 1980 delle Feste Medievali di Brisighella che furono il primo appuntamento a livello mondiale di questo genere di manifestazione, da anni direttore artistico del nostro evento, ha messo a punto assieme alla Pro Loco un programma ricco di appuntamenti che spaziano dalla danza al teatro di piazza, da concerti a grandi animazioni, il tutto presentato sia all’interno del paese che nella piazza principale. Riferimento tematico di questa edizione 2014 sarà il Drago, un essere che i bestiari medievali connotano di molteplici significati. Molte delle cose che l’uomo contemporaneo pensa sul medioevo sono da rigettare, in quanto eredi di una tradizione romantica ottocentesca che, non basandosi sulle fonti, ha raccontato un medioevo oscuro, tormentato dalle malattie e dal vuoto di cultura. Al contrario, come grazie agli studi dell'École pratique des hautes études di Parigi che in Jacques Le Goff ha visto il suo massimo rappresentante, cogliendo i nessi fra storia della cultura e dinamica economica, sociologica, antropologica, e individuando il formarsi di atteggiamenti, mentalità e dottrine all'interno di una ricerca unitaria dei processi storici, è apparso un Medioevo diverso da come è sempre stato raccontato: un’epoca cioè ricca di sperimentazioni, di cultura e soprattutto di una grande ricerca intorno all’uomo. Ritornando al Drago, occorre innanzitutto dire che negarne l’esistenza tout court non sembrerebbe un valido atteggiamento, poiché è molto probabile che il suo mito derivi dalla sopravvivenza di qualche simile animale preistorico sfuggito alla morsa dei ghiacci e interpretato successivamente come sappiamo, cioè un essere ctonio, cioè portatore di morte, collegato agli Inferim se non inteso come l’incarnazione del Diavolo stesso. Secondo la psicologia junghiana il Drago diviene rappresentazione del disordine mentale ed è per questo motivo che alcuni draghi furono ritenuti abitare nelle profondità dei laghi (il mito del drago-mostro di Loch Ness ne è l’esempio più famoso) o dei grandi fiumi, dove regna il buio e l’inconoscibile, un ignoto che diviene rappresentazione ed esaltazione delle paure dell’uomo. Il fatto che nell'aneddotica occidentale il giovane dovesse uccidere un drago come rito d'iniziazione deve essere letto come il superamento delle sue paure di bimbo o di essere umano in formazione per diventare un adulto forte. Il Drago riflette una necessità per l’uomo in quanto diviene rappresentazione dell’energia della natura e della forza che l’uomo stesso dovrà trasferire a sé. Il Drago in questi casi si traduce nel mezzo, nello strumento necessario a cui è affidato il compito di lottare contro l’uomo e di soccombere affinché egli possa trovare il tesoro che nasconde (tendenzialmente all’interno di buie grotte), tesoro che viene ad identificarsi con l’oro dell’anima, sepolto, quindi nascosto, all’interno del caos primordiale delle energie a cui l’uomo, attraverso l’uccisione del suo possessore, dovrà dare ordine. In pratica il Drago non potrebbe fare a meno di esistere, in quanto è attraverso di lui che l’uomo giunge a dare ordine al cosmo, cioè alla propria esistenza. La fanciulla amata da salvare dalle fauci del drago in termini junghiani diviene l'anima, l'aspetto femminile yin dormiente di ogni mente mascolina yang. Con questo abbiamo inteso svelare anche il significato di La Coda del Drago (coda come continuità), titolo della manifestazione, in quanto la coda diviene rappresentazione delle conquiste dell’uomo dopo l’uccisione dell’animale. Sulla traduzione di questi concetti e di questi miti in termini spettacolari si è quindi focalizzata l’attenzione della nostra manifestazione a cui tutt’ora stiamo lavorando per esprimerli con i massimi risultati. Un’operazione non da poco, sia sotto il profilo culturale che spettacolare: una sfida che riteniamo con certezza di poter affrontare e vincere. Accanto agli interventi di spettacolo, la Festa Medievale di Cairo proporrà come sempre, ai suoi visitatori (stimati annualmente in non meno di 60.000 persone complessive), la possibilità di degustare piatti tipici del territorio attraverso i numerosi allestimenti in stile creati dalle diverse Associazioni locali e dalla pro Loco stessa. Non mancheranno inoltre intrattenimenti specificatamente pensati per i più piccoli, preparati con cura e passione da una compagnia amatoriale locale. La grande novità dell’edizione 2014 è l’estensione della festa al Castello! I visitatori avranno la possibilità di accedere al nuovo percorso pedonale che porta dal centro storico all’area del Castello ove verranno allestiti intrattenimenti specifici adatti all’ambiente. E un panorama senza pari su Cairo sarà un nuovo punto di vista della manifestazione.
fONTE: sAVONANEWS.IT
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