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mercoledì 15 gennaio 2014

MEDIOEVO: MITI, LEGGENDE, REALTA'

Età di mezzo, periodo di preparazione al Rinascimento, età buia. Il Medioevo è stato definito in mille modi ma continua sempre ad affascinare. Lo testimoniano i libri fantasy-storici su draghi, fate e maghi così come i migliaia di film o serie-TV prodotti sull'argomento. E se il Medioevo è in realtà un'invenzione? Non si tratta di una provocazione! Il Medioevo è un concetto, una categoria, come per tanti altri periodi storici e per esigenze di classificazione di secoli e secoli di storia, si è sentito il bisogno di ordinare e creare tipologie storiche per orientarsi nel mare magnum storico. Quindi si parla di Medioevo, di Rinascimento, di Umanesimo; ma chi ci dice quando finisce un periodo e ne inizia un altro? Sicuramente con il Medioevo termina l'Antichità ma è davvero così se si continua ancora a parlare e scrivere latino anche se si tratta di un latino meno classico e più "corrotto"? Troppe domande e dubbi ma quel che possiamo affermare con certezza è che ogni storico interpreta dal suo punto di vista, consulta le fonti che a lui sembrano importanti (magari senza saperlo ne trascura altre), valuta le cronologie. Non entrando nel merito di problematiche storiche e perché no, di pregiudizi che ancora oggi ruotano attorno al Medioevo, siamo tutti d'accordo nel dire che questa epoca ancora più di altre ha il suo fascino grazie alle sue leggende e i ai miti che oscillano tra reale e il meraviglioso. Pensando a questo periodo, ci sentiamo catapultati in un'altra atmosfera fatta di castelli, folletti, enigmi e cavalieri erranti. Non può non esserci quindi un mago Merlino, un re Artù con la sua Excalibur, una tavola rotonda ma quando la leggenda tocca alcuni aspetti della realtà, allora non rimane che stupirsi. Esiste veramente una "Spada nella roccia" e per poterla ammirare basta visitare l'abbazia di S. Galgano, presso il comune di Chiusdino a circa 30 km da Siena. Si tratta dell'arma appartenuta al cavaliere Galgano, un condottiero che secondo la leggenda, decide di seguire la vita eremitica abbandonando una vita di lussi e guerre al punto di conficcare sulla roccia la sua spada con un gesto quasi simbolico di "addio alle armi". La spada è ancora in loco, in un ambiente affascinante e misterioso e dopo aperte problematiche sulla sua veridicità e sulla effettiva presenza della lama sotto il manto roccioso, nel 2001 è stata condotta una campagna esplorativa e in effetti la lama al di sotto è stata ritrovata. Si dice che proprio questo mito abbia poi ispirato il ciclo bretone di Artù. Fornire risposte è spesso complicato soprattutto quando le domande aumentano (per esempio su come è stata inserita la spada), ma accendere il mistero e visitare questi luoghi carichi di storia, arricchisce ulteriormente. Procedendo alla ricerca di medievali segreti, è possibile imbattersi in uno stranissimo ponte per gli inferi, sempre in Toscana e più precisamente a Borgo a Mozzano sulla strada che da Lucca procede verso la Garfagnana. Si tratta del medievale "Ponte della Maddalena", più famoso come "Ponte del Diavolo" per la costruzione così surreale e al limite dell'equilibrio al punto che solo un demone poteva esserne il costruttore. Secondo la leggenda infatti, il capo muratore dell'opera non riuscendo a finire i lavori per il giorno stabilito, decide di farsi aiutare dal diavolo in persona. Per completare l'opera in una sola notte, il diavolo chiede in cambio l'anima del primo passante sul ponte la mattina seguente ma l'uomo, beffando il diavolo, fa in modo che ad attraversare il ponte sia un cane (o un maiale, secondo altre versioni della vicenda). Leggenda a parte, ciò che appare certo è la suggestione del luogo e quel fascino surreale che incuriosisce molto i turisti, soprattutto in occasione della "notte del diavolo" per eccellenza, ovvero Halloween. Tutto questo non ha nulla a che vedere con il simbolismo del Medioevo ma conduce verso quella "tendenza esterofila" che spesso contraddistingue la nostra società. È però possibile testimoniare come spesso sia facile creare una mescolanza di tradizioni differenti. Restando in ambito mistico curiosa è infine la leggenda del martirio di San Torpè, martire perseguitato da Nerone in quanto cristiano. Dopo avergli fatto subire tortura e decapitazione, l'imperatore lo fa gettare nell'Arno deponendolo su un'imbarcazione assieme ad un gallo ed un cane. La piccola barca con il santo morto, si sarebbe arenata presso una cittadina della Provenza, ribattezzata poi in suo onore Saint-Tropez storpiando il nome del santo Torpè. Ancora oggi a Pisa c'è una chiesa/convento dedicata al santo e costruita nel '200 e inoltre leggenda nella leggenda, nei pressi della stessa chiesa è possibile riscontrare la presenza dei cosiddetti "Bagni di Nerone", (in realtà edifici termali romani impropriamente attribuiti a Nerone). Ricordare miti e leggende è quindi un po' come tornare bambini e sognare. Molte leggende medievali sono state molto romanzate ed esaltate grazie ai romanzi dell'800, alle tradizioni e ai film dando un tocco di noir a volte poco storico a certe vicende. Tutto sta nel nostro essere. Se vogliamo una ricostruzione storica occorre documentarsi e cercare opportune fonti ma se vogliamo solo sognare allora basta chiudere gli occhi e immergerci in un'atmosfera diversa, fatta di cavalieri, spade e diavoli sputanti fuoco, cercando però di non perdere troppo il contatto con la realtà.

Articolo di Sandra Allegro per la rivista online OggiMedia.it

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