
L'inganno di Vanna
"Anima della fontanella di Margherita, La regina bella, caccia le lacrime di Antonella, tradita dall'infame gemella"
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Scopri la storia dei Templari con il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia sito a Viterbo!
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Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio
I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda
Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

"Anima della fontanella di Margherita, La regina bella, caccia le lacrime di Antonella, tradita dall'infame gemella"
Tralasciando i centinaia di significati cosmologici legati all'albero di Natale, voliamo all'anno 1441 quando a Tallin, in Estonia, abbiamo il primo uso dell'albero secondo la concezione moderna: l'allestimento di un enorme abete a Raekoja Plats fece un enorme effetto e fu visto come simbolo propiziatorio per scapoli, donne e uomini. La tradizione fu successivamente ripresa nel XVI secolo in Germania dove, secondo alcune cronache del 1570, vi era un albero decorato con frutta secca e fiori di carta.
Siamo nel territorio del comune di Pianoro (Bologna), nella Val di Zena, località Tazzola, uno dei pochi luoghi in Emilia Romagna e in Italia ad aver mantenuto in gran parte conservata e tutelata la propria identità ambientale e storica. Ancora oggi la Val di Zena permette di scoprire scenari aperti incontaminati, con la presenza di piccoli borghi antichi, come appunto il borgo medievale di Tazzola, di cui si hanno le prime notizie attorno all'anno 1000. All'interno di un'antica stalla in sasso, restaurata con la terra cruda, si è ottenuto uno spazio dove conservare e far conoscere i sassi antropomorfi di arenaria, chiamati Botroidi. Questi reperti sono stati trovati negli anni '60, lungo il percorso dello Zena, dal ricercatore Luigi Fantini, studioso a 360° della storia della terra e dell'uomo, e ritrovati nel 2006 nei sotterranei del Castello di Zena, durante una fase di lavoro per il rilievo del sito. Si tratta di un breve e semplice percorso per raccontare le particolarità ambientali e geologiche del territorio della Val di Zena e del Contrafforte Pliocenico, con richiami di storia, archeologia e scienze naturalistiche. Il percorso geologico – ambientale – storico, ispirato dai Botroidi, permette in una decina metri di attraversare circa 60.000.000 di anni di storia ed evoluzione del pianeta. Partendo dalle sabbie gialle dell'antico mare pliocenico si arriva alle argille, passando per le arenarie e le formazioni gessose. Si entra così in contatto con l'evoluzione del nostro territorio attraverso le trasformazioni che hanno coinvolto tutto il pianeta Terra.
Nessuno penserebbe di trovare a pochi km da Bologna uno dei percorsi considerati negli anni sessanta, su importanti guide, uno dei 100 percorsi con gli scorci più belli d'Italia. Per questa ragione prima di tutto bisogna menzionare e ringraziare l'impegno del CAI Bologna (Club Alpino Italiano, nato nella seconda metà del 1800 per valorizzare il territorio della montagna) e di volontari del posto, Rita Idini e Paolo Paganini del Gruppo Botteghe del Botteghino, che hanno permesso la riapertura del percorso grazie ad un lavoro di pulizia e di ripristino della segnaletica che mancava da anni.


"La Lancia, La Spada, La Daga" nasce da un ciclo di seminari sperimentali per gli istruttori dei gruppi di rievocazione storica, allo scopo di fornire loro una solida formazione marziale da adottare alle loro necessità spettacolaristiche. Il progetto desiderava coprire l'impiego delle armi più comuni per la semplice fanteria, dall'arma inastata alla spada, fino a giungere ai più singolari trucchi di combattimento da strada.
In questi giorni di preoccupazione a causa degli attentati di Parigi ci siamo chiesti più volte cosa pensasse Maometto dei Cristiani; la risposta a questa domanda è in una lettera scritta dal Profeta custodita nel Monastero di Santa Caterina in Sinai. Il monastero è famoso perché raccoglie una notevole quantità di testi antichi tanto che è seconda solamente alla Biblioteca Apostolica Vaticana con ben 3500 volumi scritti in greco, copto, arabo, armeno, siriaco e centinaia di altre lingue. Il documento testimonia come Maometto stesso volesse offrire protezione ai cristiani e ai loro luoghi di culto più importanti a titolo di ringraziamento verso i monaci cristiani di Santa Caterina che lo difesero durante gli attacchi dei suoi nemici. Il monastero è, peraltro, un luogo sacro sia per i cristiani, sia per gli ebrei e sia per i musulmani tanto che ospita proprio una moschea (mai aperta al culto perché non diretta verso La Mecca) dedicata ai musulmani che facevano visita a questo affascinante e sacro luogo di preghiera. Questa è una lettera che è stata rilasciata da Mohammed, Ibn Abdullah, il Messaggero, il Profeta, il fedele, che viene inviata a tutte le persone come una parola da parte di Dio per tutte le sue creature. In verità Dio è l’Eccelso, il Saggio. Questa lettera è indirizzata agli ambasciatori dell’Islam, come alleanza data ai seguaci del Nazareno (Gesù ndr) in Oriente e Occidente, a quelli vicini e lontani, agli arabi e agli stranieri, al noto e all’ignoto. Questa lettera contiene il giuramento dato loro, e chi disobbedisce ciò che vi è scritto, sarà considerato un disobbediente e un trasgressore a quella Fede alla quale egli è comandato. Egli sarà considerato come uno che ha corrotto il giuramento di Dio, o il Suo testamento, che ha respinto la Sua Autorità, disprezzato la Sua religione, e si è fatto meritevole della Sua maledizione, sia fosse un sultano o qualsiasi altro credente dell’Islam.
Ogni volta che monaci, fedeli e pellegrini si riuniscono, sia in una montagna o valle, o tana, o luogo frequentato, o semplice, o la chiesa, o in luoghi di culto, in verità Dio è su di loro e li protegge, e protegge le loro proprietà e la loro morale, anche da me stesso, dai miei amici e dai miei assistenti, perché sono dei soggetti sotto la mia protezione. Io li esento da tale atti che li possano turbare; degli oneri che sono pagati da altri come un giuramento di fedeltà. Essi non devono dare nulla del loro reddito, ma ciò che piace loro, non devono essere offesi, o disturbati, o costretti o obbligati. I loro giudici non devono essere modificati o impedito loro di realizzare i propri uffici, né i monaci disturbati nell’esercizio del loro ordine religioso, o la gente di clausura essere arrestati da dimora nelle loro celle. A nessuno è permesso di saccheggiare i pellegrini, o distruggere o rovinare una delle loro chiese, o case di culto, o di prendere una qualsiasi delle cose contenute all’interno di queste case e portarlo alle case dell’Islam. Colui che toglie da essa, sarà uno che ha corrotto il giuramento di Dio, e, in verità, disobbedisce al Suo Messaggero.
Le tasse non dovranno essere messe sui loro giudici, sui monaci, e quelli la cui occupazione è il culto di Dio; né qualsiasi altra cosa potrà essere presa da loro, che si tratti di un bene, una tassa o un diritto ingiusto. In verità io conservano la loro compattezza, ovunque si trovino, in mare o sulla terra, in Oriente o Occidente, da nord o da sud, perché sono sotto la mia protezione e il mio testamento dà loro la mia sicurezza contro tutte le cose che vanno aborrite. Nessuna tassa o decime devono essere ricevuti da coloro che si dedicano al culto di Dio in montagna, o da chi coltiva la Terra Santa. Nessuno ha il diritto di interferire con i loro affari, o portare qualsiasi azione contro di loro. In verità questo è per altra cosa e non per loro; piuttosto, nelle stagioni delle colture, che dovrebbe essere data una Kadah per ogni Ardab di grano (circa cinque quintali e mezzo ndr) come fondo per loro, e nessuno ha il diritto di dire loro che questo è troppo, o chiedere loro di pagare alcuna imposta. Per quanto riguarda chi possiede proprietà, i ricchi e i commercianti, le tasse che possono essere prese da loro non devono superare i dodici Dirham a testa all’anno.
Non può essere imposto a chiunque di intraprendere un viaggio, o di essere costretto ad andare in guerra o usare armi per i musulmani, chiunque deve combattere per la loro ragione, non quella di altri. Il seguace dell’islam non deve fare nessuna disputa o discutere con loro, ma accordarsi secondo il verso registrato nel Corano. Essi non devono essere costretti a portare armi o pietre; ma i musulmani devono proteggerli e difenderli contro gli altri. Qualora una donna cristiana è sposata con un musulmano, tale matrimonio non deve avvenire se non dopo il suo consenso, e a lei non deve essere impedito di andare nella sua chiesa per la preghiera. Le loro chiese devono essere onorate e non devono esserci impedimenti nella costruzione di luoghi di preghiera o la riparazione dei loro conventi.
Spetta a ognuno della nazione dell’Islam non contraddire e a rispettare questo giuramento fino al Giorno della Resurrezione e della fine del mondo.



Un vino, una leggenda, una chiesa piena di mistero, una lapide modificata, una enigmatica iscrizione, un affresco che forse nasconde il ritratto di Federico II di Svevia, un potente Cardinale, gli Hohenstaufen, i Fugger, da Montefiascone a Salisburgo, fino a Melfi, Bassano del Grappa, Parma. Papi, predicatori, condottieri, eretici, Guelfi e Ghibellini. Al centro l’uomo della lapide, il personaggio dall’identità misteriosa conosciuto come “Defuk”. Sembra un romanzo è invece un pezzo di Medio Evo narrato nel volume di Quinto Ficari e stampato dalla Graffietti Stampati. 320 pagine in carta patinata opaca da 115 grammi, il formato è di cm.15×21 e la copertina è cartonata da 2,5 mm e plastificata lucida all’esterno, all’interno la riproduzione di quadri, affreschi, immagini sacre mai edite a colori e in bianco/nero. Un opera a cui alla realizzazione non poteva mancare l’intervento della Graffietti Stampati che ha sede proprio nella città di Montefiascone, la città protagonista di questo intreccio di storia e leggenda. La Graffietti Stampati ringrazia l’autore e editore Quinto Ficari.
La società medievale era divisa in classi separate proprio durante un periodo in cui imperversavano le carestie e in cui il cibo era il principale segno di distinzione sociale. La società era composta dalla nobiltà, il clero e la gente comune secondo criteri estremamente gerarchici con la nobiltà e il clero che lottavano per la supremazia spirituale e terrena. La struttura era ancora più diversificata se parliamo di nobiltà e clero e il membro di ogni "sottoclasse" doveva vivere in quell'ambito e sottostare alle direttive superiori. I nobili, ossia la classe politica, potevano mangiare selvaggina con spezie che venivano dal lontanissimo oriente mentre la gente comune doveva accontentarsi di pasti frugali che consistevano di legumi, pane d'orzo ecc...

Tra il 1312 e il 1314 la guerra contro la guelfa Padova diventa più cruenta. Nel 1312 entra in città il poeta Dante Alighieri, al quale il signore di Verona concede riparo. Il rimatore decide di terminare “il Paradiso” nella Biblioteca Capitolare e di cercare i figli Pietro e Iacopo. Le vicende di Dante e di Cangrande s' intrecciano con il casato Aligari di Fumane, dove sono reclutati i cavalieri, senza terra e ricchezza, Paolo e Julien de Grenier, d'origine franca. Il cavalier Julien conduce una faida contro una famiglia di orfani d'origine ebraica. Paolo e Caterina, la maggiore dei ragazzi perseguitati, s'incontrano per caso nel bosco Belo e s'innamorano a prima vista. La loro relazione, però, è osteggiata dal padre di lui.


A partire da sabato 7 settembre, lo staff di Tesori d’ Etruria è pronto ad accogliere e trasportare i visitatori nel mondo dei Cavalieri...