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lunedì 22 febbraio 2016

LA VIA JUBICA


Questa antica e millenaria strada, detta anche Chiubbica, è stata una strada di pellegrinaggio. Le fanno da mirabile cornice lungo il suo percorso bellezze monumentali, oltre che paesaggistiche, che narrano della sua storia: torri, chiese, castelli, borghi cinti di mura; tutti ben conservati emanano un fascino ammaliante.  

Le origini della via Jubica

La Jubica era una strada consolare il cui tracciato risale al I secolo a.C. e il suo etmo, come appare immediatamente, è di origine ebraica. Il termine Jobel indica il corno di montone (ariete) che veniva suonato per annunciare una solenne festa del popolo d’Israele, da tale termine sarebbe derivato Giubileo; secondo altre tesi il termine sarebbe Jobil che indica il richiamo come atto del tornare o ritornare come conversione; oppure il termine Jobal inteso come remissione dei peccati, mentre nella lingua latina il termine Jubilum che significa gioia: quindi nell’estensione cristiana Giubileo è anche un anno gioioso.

La via Jubica dal Primo Giubileo in poi

Così dal primo Giubileo della Chiesa Cattolica del 1300, indetto da Papa Bonifacio VIII, fino a quando Papa Sisto V fissò l’apertura dei festeggiamenti per l’anno Jubilare o Jubicale ogni venticinque anni. La via Jubica si snoda lungo la costa,  parallela al mare, fino a giungere e collegarsi con la via Appia e attraversando l’Appennino arrivare a Roma. La sua importanza per i pellegrini emerge evidente così che dal 1300 fu la via da percorrere per conseguire l’indulgenza plenaria.

Tale via consolare era usata un tempo come strada militare che consentiva lo spostamento di centurie in marcia e il transito di carri e macchine belliche oltre naturalmente dalla cavalleria. In seguito alla smilitarizzazione, l’uso della via Jubica per recarsi a Roma iniziò già dal periodo che segnò la fine delle persecuzioni dei cristiani. 

È tra le vie più antiche d’Europa, è documentata da testimonianze storiche e geografiche come la Tavola Antoniana e la Tavola Peutingeriana che riportano tutti i luoghi di posta, le stazioni termali e che rappresentano documenti che sono stati preziosi sia per la penetrazione militare che per la viabilità ad uso dei viaggiatori.

Come accennavamo la Jubica è una via costellata da tesori d’arte molti palesi altrettanti nascosti e ancora da scoprire e tutti ancora da valorizzare. Questo tracciato cui si innestano altre strade anche esse ricche di Santuari, di Cappelle, di Ricoveri, di Romitori, tutti luoghi idonei per ritemprare i pellegrini che percorrevano lunghe distanze.

Dove si trova la via Jubica?

Dove si trova la via Jubica o Chiubbica dato che essa non è riportata né citata neppure dalle più importanti enciclopedie? La via Jubica è quel tracciato che parte da Reggio Calabria e giunge fino a Taranto, nota ai più come Strada Statale 106 Jonica e che attraversa le città e i borghi più antichi e belli della Calabria. Purtroppo, divenuta inadeguata per il traffico notevole che si è sviluppato dal secondo dopo guerra, così da “meritarsi” il non poco lusinghiera appellativo di Strada della morte a causa dei frequenti e mortali incidenti stradali. 

Guardare al passato, per rivalutare l’antico e l’antichità, non come nostalgia di vecchia e tramontata gloria bensì come recupero di un passato, che ha ancora molto da offrire attraverso la riqualificazione e il godimento, di un itinerario che ha rappresentato il cammino dei cristiani nella storia.

Articolo di Antonio Fotia. Tutti i diritti riservati.

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