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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

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mercoledì 11 dicembre 2013

CHIESA DI SAN LORENZO IN CORTE



La chiesa di San Lorenzo in Corte è una chiesa di Lucca che si trova in località Brancoleria. La chiesa, per la struttura a navata unica, con abside coronata da archetti gradinati che si ripetono negli archivolti delle monofore, e un apparato murario a piccoli conci squadrati di calcare bianco, presenta affinità con la chiesa di Santa Maria in Piazza della quale è coeva (inizi XI secolo). Caratteristico il campanile, alla base del quale si apre un arcone, sotto il quale passava l'antica, ripida strada che saliva da Vinchiana alla Pieve di Brancoli. All'interno è conservata una terracotta invetriata raffigurante San Lorenzo, riferibile ad Andrea della Robbia.

Fonte: Wikipedia

Immagine tratta da Wikipedia, Autore: Sailko

martedì 10 settembre 2013

L'ANTICA DIMORA PATRIZIA A MONTECARLO

Nella zona privilegiata tra Firenze, Lucca e Pisa, nel cuore di Montecarlo, a pochi passi dall’antico castello ed entro le sue mura, situata in un edificio storico, l’Antica Dimora Patrizia accoglie i suoi Ospiti tra storia e atmosfera. Grazie alla sua splendida posizione è il luogo ideale per chi desidera trascorrere una vacanza immersa nel fascino della Toscana settentrionale. Le emozioni forti che Montecarlo evoca, fa sì che molte persone scelgano questo luogo unico per godere della sua tranquillità. Il restyling accurato di un antico palazzo del XV secolo in Piazza Carmignani, appartenuto alla famiglia Carmignani e poi passato ai Conti Lavagna,  tra seta, broccati preziosi e opere d’arte fa rivivere l’atmosfera medievale della Toscana. Le opportunità per il relax e il tempo libero sono numerose e varie. D’azzurro, al cane rampante d’argento moscato di nero e collarinato di rosso, accompagnato in capo da un lambello a tre pendenti pure di rosso.  Famiglia originaria di Montecarlo. Il fascicolo riporta anche lo stemma  della Famiglia Macarini di Lucca, erede della famiglia Carmignani  (Angiolo Carmignani, ultimo della famiglia, morto nel 1838, lasciò  erede il proprio nipote Francesco Macarini). Dopo il 1871, anche il giovane Giacomo Puccini frequentò il Teatro dei Rassicurati, in occasione delle gite a Montecarlo in compagnia della sorella Ramelde, istitutrice in casa Macarini-Carmignani, oggi Palazzo Lavagna , sede della Antica Dimora Patrizia, in via Carmignani 12.  
La direzione ha sempre considerato un dovere, e parte della tradizione dell’hotel,  fornire non solo l’accoglienza, ma anche prendersi cura del benessere dei clienti per garantire che il loro soggiorno a Montecarlo sia  rilassante e divertente, attivo e vario, stimolante e insolito. In altre parole: indimenticabile. Il personale multilingue, con la loro provata esperienza nel settore alberghiero, è sempre disponibile nel soddisfare ogni esigenza degli ospiti. Tutte le nostre camere  non fumatori, situate al secondo piano del Palazzo, sono arredate in stile tradizionale e raffinato. Decorate in un  rilassante  colore pastello, con tendaggi e copriletti coordinati. Tutte le camere sono dotate dei più moderni comfort moderni per la clientela business di oggi, quali TV, aria condizionata, minibar, scrivania, connessione wi-fi.  Gli ampi bagni con vasca sono equipaggiati con set di cortesia. Su richiesta:  junior suite, culla. Per tutti i nostri ospiti, per fornire oltre al riposo anche un diversivo, abbiamo organizzato al primo piano tre diversi saloni con affreschi , camini e comodi divani: la sala lettura con una biblioteca, la sala giochi e  la sala fumatori. Vicino alla reception il nostro angolo dello shopping offre una vasta scelta di prodotti Toscani : vino, olio extravergine di oliva, formaggi, miele, confetture, verdure in agrodolce. In più l’Enoteca Lavagna con il suo gazebo, sulla deliziosa piazzetta di fronte al palazzo e la sua sala interna, vi accoglierà con i migliori vini toscani. Quindi … godetevi il vostro soggiorno!


Contatti

Tel. +39 0583 1797017
Fax. +39 0583 1797018
Mobile +39 333 5647418"
info@anticadimorapatrizia.it


In data 10/09/2013 Sguardo Sul Medioevo conferisce l'attestato di Eccellenza Medievale all'Antica Dimora Patrizia, Complimenti!

sabato 10 agosto 2013

PIEVE DI SAN PANTALEONE A MASSAROSA

La pieve di San Pantaleone a Elici è un edificio sacro che si trova in località Pieve a Elici a Massarosa. Ricordata dall'892, è frutto di almeno tre diverse fasi edilizie: una più antica (fianco settentrionale), una all'XI secolo (parte bassa del campanile) e un'altra risalente al XII e XIII secolo, documentata in facciata dal rivestimento di pietra calcarea. Già dedicata a sant'Ambrogio, poi a san Giovanni Battista, venne infine intitolata a san Pantaleone. Il toponimo di "elici" invece deriva dall'ilex, nome romano del leccio che cresce abbondantemente sul colle. Il paramento esterno risale al X-XI secolo (nella parte sbozzata più grossolanamente sul lato nord, con bozze su piani orizzontali regolarizzate con piani di malta di diverso spessore) e al XII-XIII secolo, nella parte in accurato opus quadratum. L'impianto è a pianta basilicale a tre navate, diviso da archi a tutto sesto impostati su pilastri in pietra calcarea e conclusi da una sola abside, secondo lo schema tipico di numerose chiese lucchesi; con esse San Pantaleone condivide anche la studiata proporzione. La torre campanaria è stata ricavata da una preesistente struttura difensiva.
Tra le opere interna, il trittico marmoreo cinquecentesco dei Riccomanni (Madonna col Bambino e i santi Pantaleone e Giovanni Battista, 1470), al cui ambito appartengono anche l'acquasantiera e il ciborio marmorei, e l'affresco trecentesco raffigurante la Madonna con il Bambino.
Sul sito della canonica si doveva trovare il castello documentato nel X secolo come di Plebeilice, al quale erano riferibili probabilmente il muro di contenimento del sagrato (demolito con gli ultimi lavori di ristrutturazione) e una struttura circolare inglobata nella canonica, forse la base di una torre. Nella piazzetta tra la pieve e la canonica si trova una vasca in pietra vulcanica forse di epoca romana, legata probabilmente in origine a un'attività produttiva.

Fonte: Wikipedia

sabato 29 giugno 2013

LA FORTEZZA DELLE VERRUCOLE: UNA GARFAGNANA DOVE "IL TEMPO NON CORRE"

Non è facile descrivere le emozioni che si provano nell’arrivare a Verrucole, borgo garfagnino dove le solide case, sparse attorno alla parrocchiale in pietra dedicata a San Lorenzo, sembrano ancora oggi subire, timorose, la maestosa potenza dell’antico castello e dei suoi baluardi. Tutto sembra immutato dal tempo in cui i Conti delle Verrucole, nobili di stirpe longobarda, abitavano il loro palazzotto arroccato sul colle di basalto che domina, orgoglioso, l’alta Garfagnana. Ancora oggi, per il visitatore, non c’è niente di più rassicurante del ritrovarsi all’interno delle solide mura del castello, o in quel mastio poligonale, chiamato “Rocca Tonda”, dimora per tanti e tanti secoli dei capitani venuti a comandare il Forte, ricco di misteri e segreti. Varcando la soglia della più importante Porta Piana, difesa dalla severa guardiola, si ha la percezione che niente sia mutato. Tutto ci riporta indietro nel tempo, grazie ad un’opera di restauro che il Comune di San Romano in Garfagnana ha curato con instancabile determinazione dagli anni Ottanta, quando decise di acquistare il fortilizio e renderlo pubblico di nuovo, come ai tempi del basso Medioevo. Mura merlate, camminamenti di guardia, prigione, chiesina, baluardi, casamatta, feritoie e  cisterne per l’acqua, porta del soccorso: il castello ha tutto quanto possiamo aver immaginato nella nostra personalissima idea della storia militare, e forse anche di più. Entrando nel recinto murato non vi sarà difficile, chiudendo gli occhi, percepire le strazianti grida dei briganti che vi venivano torturati, farsi cullare dai versi poetici dell’Ariosto che qui pernottò, rivivere le organizzate esercitazioni dei militari estensi e udire le pietre del mulino che, ritmicamente, macinava la farina per il corpo di guardia e per la famiglia del Castellano. Tutto questo merita una visita alla Fortezza e ai luoghi circostanti, alle immense selve che salgono sull’Appennino, all’Orecchiella e alla Pania di Corfino. Con un po’ di fantasia, o per chi crede ai fantasmi, non sarà impossibile incontrare, a cavallo del suo stallone, la Marchesa di Fosdinovo, che nel Seicento cacciava frequentemente in questi boschi, accompagnata dal fidato Castellano delle Verrucole... 

Testo di Manuele Bellonzi

Foto di Roberto Rocchiccioli

Per informazioni e contatti:

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