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lunedì 23 gennaio 2012

I SANTI E LA PESTE NEL MEDIOEVO

Quando infuriava la peste, venivano invocati, in particolare, 3 santi:  San Sebastiano, San Rocco e Sant'Antonio Abate.

San Sebastiano è il principale santo protettore invocato contro la peste; durante il suo martirio viene colpito da numerose frecce, ma non muore e viene curato da S. Irene: le ferite causate dalle frecce sono paragonate ai segni (bubboni) della peste: il santo si è salvato perciò anche il popolo, rivolgendosi a lui spera di salvarsi dalla peste. Ma c’è un altro legame tra le frecce e la peste: l’ira divina è paragonata alle frecce scagliate da un arco e, nel medioevo, il diffondersi della peste fu visto come lo scatenarsi dell’ira di Dio.

San Rocco viene invocato perché lui stesso fu colpito da questa malattia e infatti viene spesso rappresentato mentre indica sulla gamba i bubboni della peste (V. figura).

San Antonio Abate era un eremita che viveva nel deserto. Viene raffigurato spesso con un maialino, che forse indica il demonio piegato e vinto. Non è chiaro il rapporto tra S. Antonio Abate e la peste, ma anche lui viene invocato. Clicca qui per un'immagine del santo.

C’erano altri santi protettori per tante altre malattie ma la cosa che più terrorizzava nel medioevo, era la morte improvvisa (detta la "mala morte") perché non dava il tempo di confessarsi e così si rischiava l’inferno. La morte improvvisa, a quei tempi, era piuttosto frequente: guerre, sommosse, cadute da cavallo, da balconi, da impalcature, ecc. Il santo più invocato, in questi casi, era S. Cristoforo: bastava guardare la sua immagine al mattino, appena svegli, e si poteva star tranquilli per tutto il giorno. San Cristoforo era un gigante pagano che aiutava ad attraversare un fiume pericoloso per i viaggiatori e per i pellegrini. Un giorno trasportò sulle spalle un bambino che diventava sempre più pesante man mano che il santo procedeva. Cristoforo si appoggiava a un tronco d’albero che rischiava di rompersi e riuscì a raggiungere l’altra sponda e solo allora riconobbe nel piccolo passeggero Gesù Bambino, che, come segno della propria divinità, trasformò il tronco d’albero in una palma da frutti. Il nome "Cristoforo" significa infatti "portatore di Cristo" (in senso spirituale). Anche San Cristoforo, come San Sebastiano, fu condannato al martirio delle frecce però le frecce non lo colpivano e tornavano indietro colpendo i persecutori. In seguito, San Cristoforo divenne il protettore dei viaggiatori in pericolo e la sua immagine era comune presso i valichi alpini. Adesso San Cristoforo è il protettore degli automobilisti e la sua icona si trova spesso attaccata ai cruscotti delle macchine con la scritta: "Papà vai piano, pensa a noi". I Santi di solito non muoiono per le torture subite: abbiamo appena visto San Sebastiano martirizzato con le frecce e curato e guarito da Santa Irene; possono perfino essere bolliti in un calderone d’olio, come San Giovanni Evangelista, e goderlo come un bagno caldo. Spesso i Santi diventano protettori specializzati a guarire o a conservare sana proprio quella parte del corpo in cui hanno più sofferto durante il martirio. È questo il caso, ad esempio, di Santa Lucia e Santa Apollonia. Santa Lucia, a cui vennero tolti gli occhi, è la protettrice della vista e di tutte le malattie che riguardano gli occhi. Il nome stesso della santa richiama la luce. Nelle immagini è frequentemente rappresentata con in mano un piattino contenente due occhi supplementari. A Santa Apollonia furono strappati tutti i denti. Secondo una tradizione se i bambini mettono alla sera i denti da latte caduti sul davanzale e sotto un bicchiere, la Santa li porterà via e lascerà al loro posto, al mattino, un dono. Un’altra Santa che subì il martirio fu Sant’Agata, a cui furono strappati i seni con 2 enormi tenaglie. S. Agata è nata a Catania ed è la Santa Patrona della città. Secondo la tradizione la cassa contenente il suo corpo arrestò una terribile eruzione dell’Etna. La Santa protegge contro tutto ciò che brucia (incendi, fulmini, ecc.) ed è spesso raffigurata con una torcia e una candela accesa (a ricordo della sua capacità di vincere il fuoco). Il più antico gonfalone di Perugia rappresenta la città colpita dalla peste che cerca protezione e misericordia sotto il manto della Vergine. In alto, Cristo lancia le frecce e cioè scatena l’epidemia. Una serie di Santi sono intorno alla Madonna: tra essi, in primo piano, San Sebastiano, il Santo protettore principale contro il flagello della peste. Oltre a questo, ci sono tante altre rappresentazioni delle epidemie della peste.

Fonte: http://www.polovalboite.it di Jennifer Zangrando

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