Data la sua nascita così leggendaria e avvolta per un certo verso nel mistero, Roma è un vero e proprio contenitore di storie che travalicano i tempi arrivando ai tempi nostri. D'altronde, cosa ci si può aspettare da una città nata da un omicidio e abitata dopo un rapimento di massa (ratto delle Sabine) se non un po' di mistero? Questo articolo vuole farvi incontrare i...Fantasmi a Roma! Tranquilli non tutti sono cattivi; ci sono alcuni che sarebbe bene incontrare!
Storie di fantasmi a Roma: Beatrice Cenci
Iniziamo il nostro viaggio nei meandri dei misteri di Roma con la figura bella ma allo stesso tempo drammatica di Beatrice Cenci forse il fantasma più famoso. La giovane Beatrice, nata nel 1577, era figlia di Francesco, un Conte dal grande potere ma molto cattivo e prevaricatore che a causa di uno stile di vita estremamente dissoluto sperperò tutte le sue ricchezze. Indebitatosi fino a non poter più saldare debiti, Francesco fu messo in carcere. Una volta uscito, anche grazie alle sue particolarmente influenti amicizie, fece rinchiudere sua figlia Beatrice in un castello a Petrella Salto per evitare di pagarle la dota qualora la ragazza si fosse sposata. Dal 1597 Francesco iniziò a soffrire di gotta ed era letteralmente perseguitato dai debiti: per sfogare le sue frustrazioni usava abusare di Beatrice e della matrigna anche con la stessa ragazza costretta ad assistere allo stupro. Passarono anni e la situazione sembrava peggiorare di giorno in giorno. A questo punto, Beatrice decise di uccidere il padre grazie all'appoggio della matrigna e dei suoi fratelli. Una notte furono presi chiodi, martello e un mattarello e furono usati contro il volto di Francesco che non riuscì ad abbozzare alcuna reazione.
Nonostante aver defenestrato il corpo per simulare un incidente, le autorità scoprirono quasi subito l'omicidio e arrestarono i coinvolti nell'assassinio. Tutti confessarono, anche Beatrice la quale, durante il processo, tentò di giustificare il suo gesto come risposta ai continui stupri che subiva. Nonostante questo fu accusata e condannata alla pena di morte che avvenne l'11 settembre 1599 a Castel Sant'Angelo dopo aver assistito alla morte della matrigna e dei fratelli. Sembra che ogni 11 settembre nei pressi del luogo della sua morte, Beatrice appaia con in mano la sua testa. La giovane donna riposa a San Pietro in Montorio e il suo teschio fu usato, durante l'occupazione francese, per giocare a calcio
Storie di fantasmi a Roma: Costanza De Cupis
Anche dopo anni dal matrimonio con il nipote del cardinale De Cupis, la bellezza di Costanza restava assolutamente intatta tanto che un certo Bastiano, un artista particolarmente famoso a Roma le chiese di poterle fare un calco da poter esporre nella sua bottega. Si narra che un giorno un prete di San Pietro in Vincoli, vista la bellezza della statua e la folla che ammirava la mano come fosse una reliquia, disse: “Se quella mano è umana, merita d’essere tagliata!”.
Costanza però non voleva tutta quella, come dire, "pubblicità", per questo ordinò la distruzione del calco e si ritirò in casa pregando e cucendo. Poco tempo dopo, mentre stava cucendo, Costanza si punse un dito: la ferita non esitò ad infettarsi diffondendosi in tutto il braccio. La mano fu amputata, vista la cancrena ormai irreversibile, ma questo non bastò...l'infezione era andata in circolo e fu impossibile arrestarla. Si dice che quando la luna illumina le finestre del suo palazzo è possibile vedere la mano che fu della bellissima e sfortunata Costanza.
Fantasmi a Roma: Giulio Cesare

Fantasmi a Roma: Donna Olimpia

Olimpia riuscì a mettere le mani anche nelle sacre stanze: per poter conferire con Sua Santità si doleva passare da lei con molti regali e venerazioni. La sua avidità raggiunse l'apice quando alla morte di Innocenzo X (avvenuta il 7 gennaio 1655) non gli pagò il funerale. Il successore di Innocenzo allontanò dalla corte pontificia Olimpia che, prima di fuggire, portò via due casse colme di oro poste proprio sotto il letto del papa. Due anni più tardi, la peste non risparmiò neanche lei. Si dice che ogni 7 gennaio il suo fantasma si aggiri a piazza Navona a bordo di una carrozza nera per poi sprofondare nel Tevere con il due forzieri subito dopo aver passato...Ponte Sisto.
Fantasmi a Roma: Nerone
Quando si parla di Nerone tutti si ricordano della sua follia e delle sue manie: si dice addirittura che decise di ingoiare un rospo per capire l'effetto che fa essere incinta (si narra che la rana uscì dal corpo dell'imperatore nell'attuale zona di San Giovanni: accortosi della fuga della rana urlò Latae Rana - Latae Rana, da qui, sembrerebbe, avere origine il termine Laterano). La leggenda medievale narra che la sua sepoltura sia avvenuta al centro di piazza del Popolo dove fu piantato un enorme albero di noce. I resti dell'imperatore attirerebbero i diavoli particolarmente dispettosi che amano infastidire i malcapitati passanti. Si dice che ancora oggi si affacci dalla Torre delle Milizie con gli occhi infuocati e suonando l'arpa, così come fece quando incendiò Roma.
Fantasmi a Roma: Targhini e Montanari
Fantasmi a Roma: Messalina

Fantasmi a Roma: le sorelle di via del Plebiscito
A pochi passi da piazza Venezia c'è via del Plebiscito che collega la piazza a corso Vittorio Emanuele. La storia risale ai primi anni del 1900 e i figli del protagonista sono ancora vivi quindi cercheremo di raccontare questa incredibile vicenda con l'accortezza che la situazione merita. Un ragazzo di neanche trenta anni stava passeggiando lungo via del Plebiscito quando vide una donna anziana che rischiava di essere investita da una carrozza; sprezzante del pericolo si gettò in mezzo alla strada e salvò la deliziosa vecchina che, per ringraziarlo, lo invitò a casa a prendere un caffè. Dopo essere stato qualche minuto e dopo aver conosciuto la sua sorella gemella, il ragazzo andò via. Il giorno dopo tornò di nuovo su via del Plebiscito e notò le finestre della casa sprangate, così anche i giorni seguenti. Stupito chiese al portiere dello stabile dove fossero le due adorabili signore che abitavano nella casa con le finestre sprangate. La risposta del portiere fece rabbrividire il giovane ragazzo "Sono morte due anni fa, caro signore". Grazie alla sua insistenza, il giovane ragazzo riuscì a farsi accompagnare in casa dal riluttante portiere trovando un luogo decisamente abbandonato, vi era muffa, sporco, insomma...un evidente stato di abbandono tranne per un aspetto particolare...c'erano ancora le tre tazzine di caffè vuote! Il ragazzo fece alcune ricerche e venne a scoprire che le due sorelle morirono nello stesso momento, una investita da una carrozza l'altra di crepacuore quando, affacciatasi dalla finestra, notò il corpo di sua sorella senza vita a terra.
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