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martedì 19 giugno 2018

COME VISITARE VILLA LANTE CON GLI AMICI DI VITERBO SOTTERRANEA

Villa Lante Jardins.jpg

Le guide turistiche di Bagnaia vi accompagneranno in una visita alla scoperta della meravigliosa Villa Lante. L’ideazione della Villa è attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola. La costruzione cominciò nel 1511 ma fu portata a termine intorno al 1566 su commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara. Tuttavia la villa non ha acquisito questo nome se non quando, nel XVII secolo, passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere.

Villa Lante si compone di due casini, pressoché identici, anche se costruiti da proprietari diversi in differenti periodi. Fu il cardinale Gianfrancesco Gambara a dare il proprio cognome al primo casino. Dopo la morte del Gambara, avvenuta nel 1587, gli successe il nipote diciassettenne di papa Sisto V, il cardinale Alessandro Peretti di Montalto che completò il progetto e costruì il secondo casino. I due casini differiscono molto negli affreschi: pittura paesaggistica nel casino Gambara mentre gli affreschi del casino Montalto, realizzati da un artista più tardo, sono in uno stile più classicheggiante.

I giardini costituiscono l’attrazione principale di Villa Lante, con i loro giochi d’acqua, dalle cascate alle fontane ai grottini sgocciolanti. Entrando dall’arco bugnato dell’entrata principale, ci si ritrova in un quadrato, perfettamente regolare dove il bosso è plasmato e modellato a formare motivi decorativi che circondano piccole fontane e sculture. Il tratto più caratteristico di questo parterre è la complessa fontana posta al suo centro, formata da quattro bacini, separati da cammini transennati, con i parapetti decorati con pigne di pietra e urne decorative che intersecano l’acqua. Al cuore del complesso, un bacino centrale contiene la celebre Fontana dei Mori del Giambologna. Sopra il parterre principale il visitatore può inerpicarsi attraverso querce, lecci e platani, scorgendo fontane e sculture che si aprono attraverso inaspettati scorci. Si arriva quindi al primo dei giardini a terrazza ascendenti: qui, alloggiata tra due scalinate in pietra, vi è la Fontana dei Lumini, una fontana circolare a gradini.

Su una terrazza successiva vi è un enorme tavolo di pietra con acqua che scorre nel suo centro. In questo posto, il cardinal Gambara intratteneva i suoi ospiti. Al di sopra vi è la quarta terrazza, contenente la catena d’acqua, un gioco d’acqua che il Vignola aggiunse a molti giardini del XVI secolo. Visibile anche a Villa Farnese e Villa d’Este, questo ruscelletto di cavità scende in cascata al centro dei gradini per concludersi in fondo alla terrazza. Sulla successiva terrazza superiore vi sono ancora fontane e grottini, e due piccoli casini che fanno da cornice ad altre fontane completando una composizione conosciuta come ‘teatro delle acque’. Questi piccoli casini, come i loro omologhi più grandi sulla terrazza inferiore, hanno un disegno particolare, probabilmente anch’esso del Vignola, con logge aperte sorrette da colonne di ordine ionico. Esse reggono il nome del cardinale Gambara scolpito sulla cornice. Uno dei casini dà accesso a un piccolo giardino segreto di siepi e topiarie.

Foto tratta da Wikipedia, Di Roberto Ferrari from Campogalliano (Modena), Italy - Giardino #2, CC BY-SA 2.0, Collegamento

Per informazioni e prenotazioni:
Tesori d’Etruria, piazza della Morte 1, Viterbo
Tel. 0761 22 08 51

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