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mercoledì 17 novembre 2010

LA DONAZIONE DI COSTANTINO

La Donazione di Costantino è un documento in cui si riproduce un editto emesso da Costantino risalente al 313 in cui concederebbe a papa Silvestro I e ai suoi successori il primato sui cinque patriarcati (Roma, Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme) attribuendo inoltre le insegne imperiali e la sovranità su Roma, l'Italia e Impero Romano d'Occidente. Nell'editto si cita la donazione a Silvestro in persona del palazzo del Laterano. Il documento è una ricompensa al papa per aver guarito l'imperatore dalla lebbra con un miracolo, dato che i sacerdoti pagani gli proposero di immergersi in una fontana colma di sangue di infanti. La parte in cui la Chiesa evidenzia le sue rivendicazione è:

«In considerazione del fatto che il nostro potere imperiale è terreno, noi decretiamo che si debba venerare e onorare la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente esaltato sopra il nostro Impero e trono terreno. Il vescovo di Roma deve regnare sopra le quattro principali sedi, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e sopra tutte le chiese di Dio nel mondo... Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le province, palazzi e distretti della città di Roma e dell'Italia e delle regioni occidentali.»

Il documento fu usato dalla Chiesa per far valere i propri diritti sui territori in Occidente e per legittimare le proprie mire universalistiche. La donazione fu successivamente riesumata da Leone IX nel 1053, e fu dunque introdotta. Papa Alessandro VI fece riferimento alla Donazione per giustificare il suo intervento nella disputa tra Spagna e Portogalloo sul dominio del Nuovo Mondo appena scoperto in quanto la Donazione di Costantino faceva riferimento ai territori occidentali e, di certo, all'epoca della stesura del testo non si conoscevano i nuovi territori. Il più grande oppositore di questo documento era Dante Alighieri, che nella Divina Commedia scrisse:

«Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,
non la tua conversion, ma quella dote
che da te prese il primo ricco patre!»
(Inferno, Canto XIX, vv. 115-117)

Questa rappresenta una chiara invettiva contro Costantino accusato di aver in qualche modo favorito il potere papale.

LA DONAZIONE DI COSTANTINO E' FALSA!


Nel 1440 Lorenzo Valla, dimostrò la falsità del documento nel suo testo De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio evidenziando molti anacronismi e contraddizioniad esempio contestava la presenza di numerosi elementi barbari nel latino, dunque più tardo di quello utilizzato nel secolo IV. Altro errore grossolano è la citazione di Costantinopoli che non era stata ancora fondata (Costantino sposta la Capitale da Roma a Bisanzio - poi Costantinopoli - tra il 324 e il 330). Il documento fu pubblicato nel 1517 ed ebbe grande seguito negli ambienti protestanti (il 31 ottobre del 1517 Martin Lutero affigge a Wittemburg- in realtà è un falso - le 95 tesi sulla Riforma).
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L'immagine fa riferimento a Silvestro I e Costantino in cui l'imperatore offre al papa la tiara imperiale, simbolo del potere temporale. Dalle pareti dell'Oratorio di San Silvestro, Roma

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