Dopo il 476 mentre l'Impero d'Occidente crolla, la parte orientale fioriva e sopravvisse fino al 1453 quando i turchi conquistarono Costantinopoli. Ma quali furono i fattori che permisero all'Impero di Oriente di sopravvivere?
A) Stabilità economica: Costantinopoli inizia una fitta rete di scambi con le zone vicine più ricche come Egitto, Siria e Asia Minore, India e Cina che aumentarono la lavorazione dei metalli, ceramica e industria serica. Dall'Oriente arrivavano pietre preziose, derrate alimentari, schiavi e pellicce. Il tutto era favorito dal grande numero di porti (Costantinopoli, Smirne, Antiochia ed Alessandria) e da una fitta rete stradale e fluviale. Allo sviluppo commerciale è legata la diffusione del solidus aureus, una moneta d'oro di 4,5 grammi. L'Impero bizantino riuscì a controllare il processo di degrado svalutando la moneta anche dopo la crisi provocata dall'espansione dell'Islam tra il VII e VIII secolo. Viene inventato l'aratro col vomere di ferro, mulino ad acqua e il collare pettorale per gli animali da lavoro.
B) Cesaropapismo: l'imperatore esercita, in oriente, i poteri civili e militari. Egli non è solo un capo politico ma anche capo religioso dello Stato. E' un basileus e come tale ha il diritto di ultima parola sull'elezione del patriarca di Costantinopoli. Inizia il Cesaropapismo, secondo cui l'autorità statale è superiore a quella religiosa.
C) Potere centralizzato: Centralizzazione amministrativa. All'imperatore fa capo una squadra di funzionari, ministri esattori e ispettori i quali formano la burocrazia che permette di esercitare il controllo diretto sui territori
D) Difesa: flotta ed esercito efficienti. L'esercito consente di tenere d'occhio il Mediterraneo e il Mar Rosso mentre l'esercito vedrà la nascita della cavalleria pesante già importanti presso i persiani.
Ma non era tutto rosa e fiori. All'interno dell'Impero vi erano molti conflitti:
A) Eresie: Eresia monofisita e eresia nestoriana mineranno l'unità religiosa e politica dell'Impero.
B) Guerre contro i persiani: Dopo aver sconfitto i germani ad Adrianopoli nel 378, l'impero dovette arginare i persiani. Tra il 611 e il 630 avvenne la guerra bizantino-persiana che assunse i connotati di una guerra mondiale che vide contrapposti i due più grandi imperi del tempo. I bizantini dovevano difendersi dai Persiani, gli Avari e gli Slavi che si allearono proprio contro bisanzio assediandola nel 626 inutilmente. Il territorio fu diviso in tre distretti militari posseduti da soldati pagati con una piccola proprietà terriera, in questo modo fu ripristinata la proprietà privata e permette un risparmio sui costi dell'esercito. Dopo due anni di assedio Bisanzio si libera dai persiani mentre i soldati contadini sconfissero il re persiano Cosroe. Come se non bastasse tra il 750 e l'869 i bizantini subirono l'attacco anche dai bulgari.
C) Conflitti con la chiesa di Roma: I rapporti tra i bizantini e la Chiesa erano sempre più tesi. I vescovi orientali non accettavano l'autorità del pontefice e lo stesso cesaropapismo orientale è fortemente osteggiato dalla Chiesa di Roma. Un importante avvenimento avvenne nel 649 quando per la prima volta fu un papa (Martino I) a convocare un concilio ecumenico a Roma, infatti prima di questa data da Nicea in poi erano stati sempre gli imperatori a convocare concili.
Nel 648 l'Imperatore Costante II succedette ad Eraclio e mostra sostegno per il monotelismo (secondo cui solo la volontà divina è presente in cristo e non anche quella umana) ed emanò un divieto di trattare questioni teologiche. A questo punto Martino I indice il concilio di Roma in cui si adottò la dottrina delle due volontà, umana e divina in Cristo. Martino I, ponendosi in contrasto con l'imperatore ordinando ai cattolici di sottrarsi alla sua autorità (e per questo fu arrestato) contribuì a creare un distacco netto tra Chiesa e impero, processo che si competerà solo nell'XI secolo con lo scisma d'Oriente.
La storia complessa dei regni romano-barbarici si intreccia con la figura di Giustiniano. I suoi predecessori Zenone e Anastasio avevano acconsentito alla formazione dei regni romano barbarici i cui sovrani erano dei rappresentanti dell'Imperatore d'Oriente nella parte occidentale dell'Impero. Giustiniano ritenne che questi regni sono una vera e propria usurpazione e nonostante il parere contrario della moglie Teodora, decise di eliminarli.
Tra il 533 e il 553 Belisario e Narsete studiarono la politica della riconquista dei regni romano barbarici puntando ai Vandali, agli Ostrogoti e ai Visigoti che nella prima metà del VI secolo erano in crisi. Nel 534 caddero i Vandali. L'esercito di Belisario sottomise parzialmente i barbari si impadronì della Sardegna, Corsica e Baleari. La conquista dell'Italia fu molto più complicata. La regina Amalasunta, in rotta col popolo che non voleva politiche di pacificazione con i romani, fu imprigionata dal marito Teodato e chiese aiuto a Giustiniano il quale inviò Belisario ma, preoccupato dal prestigio che stava prendendo il suo generale, lo richiamò a Bisanzio abbandonando l'Italia a se stessa subendo l'esasperata politica fiscale bizantina. A questo punto il re degli ostrogoti Totila toglie agli schiavi il legame con la terra e la popolazione si schiera contro i barbari. nel 552 Totila viene ucciso a Gualdo Tadino da Narsete. La guerra continuò fino al 553 quando l'ultimo re dei Goti, Teia, fu sconfitto da Narsete e morì a Lettere. L'Italia viene riannessa a Bisanzio.
L'Imperatore Giustiniano volle riorganizzare l'impero affidando a Triboniano il compito di rielaborare la giurisprudenza romana. Nacque nel 528 il Corpus Iuris Civilis composto da quattro parti:
- INSTITUTIONES => trattato con i principi giuridici dello stato da insegnare nel diritto e nelle scuole
- PANDECTAE => sintesi della giurisprudenza imperiale
- CODICE => raccolti di leggi emanate da Adriano fino al 533
-NOVELLAE=> complesso di leggi emanate da Giustiniano
Accanto a questa imponente revisione, Giustiano si preoccupò di creare una forte ed efficiente burocrazia. L'Imperatore concentrò il potere militare e civili nelle mani di un funzionario e affidò ai vescovi il controllo dei burocrati. Grazie a questi funzionari statali riuscì a frenare le prevaricazioni dei proprietari terrieri. Giustiniano è il paladino dell'Ortodossia Cattolica in accordo con la Chiesa di Roma ma ribadì la propria autorità sul papa.
L'Italia divenne provincia dell'Impero e con la Prammatica Sanzione dell'anno 554 le leggi di Giustiniano venne estesa anche all'Italia su richiesta di papa Vigilio. La politica vessatoria bizantina mise in difficoltà le popolazioni di contadini che si unirono alle carestie e pestilenze.
Dopo la morte di Giustiniano nel 565 i territori italiani che rimangono legati all'impero sono Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Napoli, Esarcato, Pentapoli e laguna veneta. Ravenna è sede amministrativa governata dall'esarca scelto dall'imperatore d'Oriente e inviato come amministratore degli interessi dell'impero bizantino. A Ravenna ha sede il prefetto d'Italia che si occupava di finanza e fisco. A Venezia i dogi creano una forma di politica aristocratica, la Sardegna si divide in giudicati e la Pentapoli, Napoli e Gaeta si costituiscono in ducati.
CHIESE ED ERESIE
le prime comunità cristiane erano assemblee di fedeli che si riunivano clandestinamente (ecclesiae). A capo vi era un presbitero eletto dall'assemblea che veniva assistito da un diacono. I due svolgevano la loro missione gratuitamente e rendevano conto solo ai componenti dell'assemblea. Non vi era una gerarchia ecclesiastica. Quando il cristianesimo iniziò prendere piede si sentì il bisogno di strutturare la nuova religione. Nelle città i presbiteri elessero un episcopo (vescovo) che controllava l'azione delle comunità nel territorio assegnato. Nel IV secolo si formano gerarchie ecclesiastiche: sopra i vescovi vi erano gli arcivescovi tra cui i "patriarcali" erano quelli più importanti (Roma, Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme, Alessandria). Il vescovi di Roma era il papa. Nel 381 il Concilio di Costantinopoli riconobbe al papa la supremazia sui vescovi di Occidente e lo nominò Pontefice ossia successore di Pietro.
Con l'istituzione della figura del pontefice, la Chiesa diventa ormai una organizzazione gerarchica che subirà continuamente spinte "centrifughe" a causa delle forze disgregatrici all'interno della chiesa stessa. Queste spinte nascono intorno alla natura di Dio e alle interpretazioni delle Scritture. La dottrina di Ario (Arianesimo) nega l'identità di Cristo con Dio e trova appoggio in Siria ed Egitto. All'Arianesimo seguirono anche il donatismo secondo cui i sacramenti di preti peccatori non sono validi, il nestorianesimo che sostiene che Maria non ha generato Dio ma un essere umano ammettendo l'esistenza di due nature di Cristo, uomo e figlio di Dio, ma distinte. Non è la stessa cosa con il monofisismo che ammette in Cristo solo la natura divina.
Gli imperatori bizantini si mostrarono intolleranti nei confronti dei movimenti ereticali. I padri della Chiesa più importanti si chiamano Dottori (sant'Agostino, Sant'Ambrogio ecc....). Per mantenere ben salda l'unità dell'Impero, le istituzioni convocavano una lunga sequenza di concili ecumenici a dimostrazione del fatto che gli imperatori esercitavano autorità anche in campo religioso. In Occidente però i contrasti tra Chiesa e Impero iniziavano ad acuirsi dato che il vescovo di Roma prendeva sempre più prestigio ostacolando gli imperatori che si intromettevano nelle questioni ecclesiastiche. un clamoroso caso è la disputa tra Giustiniano e Vigilio circa il monofisismo. Giustiniano si mostrò rispettoso dell'ortodossia cattolica e della teoria monofisita; il vescovo di Roma non approvò il compromesso e non firmò la revoca dei trattati antimonofisiti presenti negli atti del Concilio di Calcedonia (clicca per gli atti) del 451 e per questo fu arrestato e condotto a Costantinopoli. Nel 533 fu costretto a firmare la condanna degli atti antimonofisiti.
GLOSSARIO FONDAMENTALE
Esarcato: governatorato di tipo militare voluto dai bizantini nei territori in Italia e Africa. In Italia si affermò l'Esarcato di Ravenna che comprendeva anche Ferrara, Bologna, Adria dal 584 al 751 anno della conquista longobarda.
Pentapoli: uno dei sette distretti in cui era diviso l'Esarcato d'Italia da Maurizio I nel 585. Comprendeva Pesaro, Rimini, Fano, Senigallia ed Ancona.
DATE FONDAMENTALI
325: Concilio di Nicea
381: Concilio di Costantinopoli
451: Concilio di Calcedonia
527-565: Giustiniano Imperatore
534: Cade il Regno dei Vandali
535-553: Guerra Greco-Gotica
611-626: Avari e Slavi contro i bizantini
611-630: Guerra bizantino-persiana
649: Contrasti tra Papa Martino I e Impero Bizantino. Concilio di Roma
C) Conflitti con la chiesa di Roma: I rapporti tra i bizantini e la Chiesa erano sempre più tesi. I vescovi orientali non accettavano l'autorità del pontefice e lo stesso cesaropapismo orientale è fortemente osteggiato dalla Chiesa di Roma. Un importante avvenimento avvenne nel 649 quando per la prima volta fu un papa (Martino I) a convocare un concilio ecumenico a Roma, infatti prima di questa data da Nicea in poi erano stati sempre gli imperatori a convocare concili.
Nel 648 l'Imperatore Costante II succedette ad Eraclio e mostra sostegno per il monotelismo (secondo cui solo la volontà divina è presente in cristo e non anche quella umana) ed emanò un divieto di trattare questioni teologiche. A questo punto Martino I indice il concilio di Roma in cui si adottò la dottrina delle due volontà, umana e divina in Cristo. Martino I, ponendosi in contrasto con l'imperatore ordinando ai cattolici di sottrarsi alla sua autorità (e per questo fu arrestato) contribuì a creare un distacco netto tra Chiesa e impero, processo che si competerà solo nell'XI secolo con lo scisma d'Oriente.
La storia complessa dei regni romano-barbarici si intreccia con la figura di Giustiniano. I suoi predecessori Zenone e Anastasio avevano acconsentito alla formazione dei regni romano barbarici i cui sovrani erano dei rappresentanti dell'Imperatore d'Oriente nella parte occidentale dell'Impero. Giustiniano ritenne che questi regni sono una vera e propria usurpazione e nonostante il parere contrario della moglie Teodora, decise di eliminarli.
Tra il 533 e il 553 Belisario e Narsete studiarono la politica della riconquista dei regni romano barbarici puntando ai Vandali, agli Ostrogoti e ai Visigoti che nella prima metà del VI secolo erano in crisi. Nel 534 caddero i Vandali. L'esercito di Belisario sottomise parzialmente i barbari si impadronì della Sardegna, Corsica e Baleari. La conquista dell'Italia fu molto più complicata. La regina Amalasunta, in rotta col popolo che non voleva politiche di pacificazione con i romani, fu imprigionata dal marito Teodato e chiese aiuto a Giustiniano il quale inviò Belisario ma, preoccupato dal prestigio che stava prendendo il suo generale, lo richiamò a Bisanzio abbandonando l'Italia a se stessa subendo l'esasperata politica fiscale bizantina. A questo punto il re degli ostrogoti Totila toglie agli schiavi il legame con la terra e la popolazione si schiera contro i barbari. nel 552 Totila viene ucciso a Gualdo Tadino da Narsete. La guerra continuò fino al 553 quando l'ultimo re dei Goti, Teia, fu sconfitto da Narsete e morì a Lettere. L'Italia viene riannessa a Bisanzio.
L'Imperatore Giustiniano volle riorganizzare l'impero affidando a Triboniano il compito di rielaborare la giurisprudenza romana. Nacque nel 528 il Corpus Iuris Civilis composto da quattro parti:
- INSTITUTIONES => trattato con i principi giuridici dello stato da insegnare nel diritto e nelle scuole
- PANDECTAE => sintesi della giurisprudenza imperiale
- CODICE => raccolti di leggi emanate da Adriano fino al 533
-NOVELLAE=> complesso di leggi emanate da Giustiniano
Accanto a questa imponente revisione, Giustiano si preoccupò di creare una forte ed efficiente burocrazia. L'Imperatore concentrò il potere militare e civili nelle mani di un funzionario e affidò ai vescovi il controllo dei burocrati. Grazie a questi funzionari statali riuscì a frenare le prevaricazioni dei proprietari terrieri. Giustiniano è il paladino dell'Ortodossia Cattolica in accordo con la Chiesa di Roma ma ribadì la propria autorità sul papa.
L'Italia divenne provincia dell'Impero e con la Prammatica Sanzione dell'anno 554 le leggi di Giustiniano venne estesa anche all'Italia su richiesta di papa Vigilio. La politica vessatoria bizantina mise in difficoltà le popolazioni di contadini che si unirono alle carestie e pestilenze.
Dopo la morte di Giustiniano nel 565 i territori italiani che rimangono legati all'impero sono Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Napoli, Esarcato, Pentapoli e laguna veneta. Ravenna è sede amministrativa governata dall'esarca scelto dall'imperatore d'Oriente e inviato come amministratore degli interessi dell'impero bizantino. A Ravenna ha sede il prefetto d'Italia che si occupava di finanza e fisco. A Venezia i dogi creano una forma di politica aristocratica, la Sardegna si divide in giudicati e la Pentapoli, Napoli e Gaeta si costituiscono in ducati.
CHIESE ED ERESIE
le prime comunità cristiane erano assemblee di fedeli che si riunivano clandestinamente (ecclesiae). A capo vi era un presbitero eletto dall'assemblea che veniva assistito da un diacono. I due svolgevano la loro missione gratuitamente e rendevano conto solo ai componenti dell'assemblea. Non vi era una gerarchia ecclesiastica. Quando il cristianesimo iniziò prendere piede si sentì il bisogno di strutturare la nuova religione. Nelle città i presbiteri elessero un episcopo (vescovo) che controllava l'azione delle comunità nel territorio assegnato. Nel IV secolo si formano gerarchie ecclesiastiche: sopra i vescovi vi erano gli arcivescovi tra cui i "patriarcali" erano quelli più importanti (Roma, Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme, Alessandria). Il vescovi di Roma era il papa. Nel 381 il Concilio di Costantinopoli riconobbe al papa la supremazia sui vescovi di Occidente e lo nominò Pontefice ossia successore di Pietro.
Con l'istituzione della figura del pontefice, la Chiesa diventa ormai una organizzazione gerarchica che subirà continuamente spinte "centrifughe" a causa delle forze disgregatrici all'interno della chiesa stessa. Queste spinte nascono intorno alla natura di Dio e alle interpretazioni delle Scritture. La dottrina di Ario (Arianesimo) nega l'identità di Cristo con Dio e trova appoggio in Siria ed Egitto. All'Arianesimo seguirono anche il donatismo secondo cui i sacramenti di preti peccatori non sono validi, il nestorianesimo che sostiene che Maria non ha generato Dio ma un essere umano ammettendo l'esistenza di due nature di Cristo, uomo e figlio di Dio, ma distinte. Non è la stessa cosa con il monofisismo che ammette in Cristo solo la natura divina.
Gli imperatori bizantini si mostrarono intolleranti nei confronti dei movimenti ereticali. I padri della Chiesa più importanti si chiamano Dottori (sant'Agostino, Sant'Ambrogio ecc....). Per mantenere ben salda l'unità dell'Impero, le istituzioni convocavano una lunga sequenza di concili ecumenici a dimostrazione del fatto che gli imperatori esercitavano autorità anche in campo religioso. In Occidente però i contrasti tra Chiesa e Impero iniziavano ad acuirsi dato che il vescovo di Roma prendeva sempre più prestigio ostacolando gli imperatori che si intromettevano nelle questioni ecclesiastiche. un clamoroso caso è la disputa tra Giustiniano e Vigilio circa il monofisismo. Giustiniano si mostrò rispettoso dell'ortodossia cattolica e della teoria monofisita; il vescovo di Roma non approvò il compromesso e non firmò la revoca dei trattati antimonofisiti presenti negli atti del Concilio di Calcedonia (clicca per gli atti) del 451 e per questo fu arrestato e condotto a Costantinopoli. Nel 533 fu costretto a firmare la condanna degli atti antimonofisiti.
GLOSSARIO FONDAMENTALE
Esarcato: governatorato di tipo militare voluto dai bizantini nei territori in Italia e Africa. In Italia si affermò l'Esarcato di Ravenna che comprendeva anche Ferrara, Bologna, Adria dal 584 al 751 anno della conquista longobarda.
Pentapoli: uno dei sette distretti in cui era diviso l'Esarcato d'Italia da Maurizio I nel 585. Comprendeva Pesaro, Rimini, Fano, Senigallia ed Ancona.
DATE FONDAMENTALI
325: Concilio di Nicea
381: Concilio di Costantinopoli
451: Concilio di Calcedonia
527-565: Giustiniano Imperatore
534: Cade il Regno dei Vandali
535-553: Guerra Greco-Gotica
611-626: Avari e Slavi contro i bizantini
611-630: Guerra bizantino-persiana
649: Contrasti tra Papa Martino I e Impero Bizantino. Concilio di Roma
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