
La
società medievale era divisa in classi separate proprio durante un periodo in cui imperversavano le carestie e in cui il cibo era il principale
segno di distinzione sociale. La società era composta dalla
nobiltà, il
clero e la
gente comune secondo criteri estremamente gerarchici con la nobiltà e il clero che lottavano per la
supremazia spirituale e terrena. La struttura era ancora più diversificata se parliamo di nobiltà e clero e il membro di ogni "
sottoclasse" doveva vivere in quell'ambito e sottostare alle direttive superiori. I nobili, ossia la classe politica, potevano mangiare
selvaggina con spezie che venivano dal lontanissimo oriente mentre la gente comune doveva accontentarsi di
pasti frugali che consistevano di legumi, pane d'orzo ecc...
Quando durante il tardo Medioevo iniziarono a proliferare mercanti e commercianti, alcuni membri del popolo iniziarono a seguire gli esempi dell'aristocrazia tentando di abbattere barriere sociali e culturali che sembravano non poter cadere: questo portò alla nascita di testi che sconsigliavano una dieta che non fosse conforme alla propria classe di appartenenza e soprattutto l'emanazione di leggi suntuarie che limitarono l'accesso al buon cibo da parte degli appartenenti al popolo comune.

Era la
scienza medica che poteva influenzare l'
alimentazione delle classi superiori: lo stile di vita, la dieta e l'esercizio fisico unite al rigoroso rispetto delle prescrizione del medico erano considerati i modi migliori per rimanere in forma attribuendo a tutti i
cibi particolari proprietà in grado di condizionare la vita del nobile. Per i medici medievali la digestione era un processo chimico molto simile alla cottura: lo
stomaco doveva essere nutrito nel modo migliore per permettere al corpo di assimilare adeguatamente le sostanze nutritive. I cibi che dovevano essere consumati all'inizio del pasto erano quelli
più digeribili per poi proseguire con quelli gradualmente più pesanti. Si credeva che se ci si riempiva di cibo in maniera insensata si poteva
portare il corpo alla putrefazione facendo nascere nello stomaco quegli "
umori cattivi" da sempre considerati molto dannosi.
Proprio come va di moda oggi, si iniziava il pasto con un
aperitivo composto da confetti di spezie e miele con del vino corretto con latte: il pasto doveva vedere anche una "chiusura", un digestivo che poteva anche essere l'
Ippocrasso ad esempio.

Il pasto perfetto iniziava con della
frutta, a seguire
lattuga,
cavolo,
carni leggere e brodo. Si passava poi al maiale e manzo con una grande quantità di
frutta e verdura. Ovviamente la dieta variava anche in base alle zone climatiche e alle condizioni politiche oltre che alle varie abitudini locali. Nelle zone del
nord dell'Europa (Paesi Bassi, Scandinavia ad esempio) era quasi impossibile
coltivare l'ulivo e la vite che trovava terreno fertile al sud diventando la
bevanda più consumata tra i ricchi e i poveri (che potevano procurarsi con facilità il vino che venia dalla
seconda spremitura). Nel nord si produceva la
birra che costava meno del vino. Gli agrumi erano facilmente reperibili sulle coste del mar
Mediterraneo. L'
olio di oliva era molto pregiato e presente ovunque nella
aree mediterranee mentre il burro e il lardo erano particolarmente utilizzati nel nord europa soprattutto nei Paesi Bassi. La
mandorla era molto diffusa anche nelle classi medie anche per estrarne del latte che veniva usato anche per condire alcune pietanze.
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