
Metti una domenica a Orvieto, nel cuore della Tuscia. Tutto bello, città ben tenuta, pulita, ordinata, suggestiva e colorata. Metti, che alle 2 del pomeriggio ti venga voglia di entrare nel Duomo, ti avvicini all'ingresso e alla cassa trovi un omino pelato che ti chiede un obolo di 4 euro per visitare la Chiesa. Indignato vado via con l'amaro in bocca per tuffarmi nei meandri di Orvieto Sotterranea, molto interessante la visita, meno simpatiche le signore che facevano i biglietti che non hanno accettato il mio pagamento con il bancomat, ok...
Riflettendo sull'esperienza, decido di dedicare un post allo scandalo delle chiese a pagamento e vengo a scoprire che in Italia 59 chiese sarebbero accessibili previo pagamento tranne per i pellegrini e chi si reca in preghiera, come se ci fosse differenza tra pellegrino, cittadino o cattolico praticante. Proprio la Conferenza Episcopale Italiana, nel 2012, affermò che
«L'accesso alle chiese aperte al culto non può essere condizionato al pagamento di un biglietto di ingresso. Questa regola - spiega la Cei - vale sia per le chiese di proprietà di enti ecclesiastici che per quelle dello Stato, di altri enti pubblici e di soggetti privati. Si applica anche alle chiese di grande rilevanza storico-artistica, interessate da flussi notevoli di visitatori: è fondamentale, infatti, che il turista percepisca di essere accolto nel luogo sacro e, di conseguenza, si comporti in maniera adeguata e rispettosa»
D'altronde è Cristo stesso che dice che la Chiesa deve essere aperta a tutti e che il pellegrino non può pagare per pagare. Ovviamente cripte, musei particolari, e luoghi anche interni alla chiesa non legate alla preghiera è giusto che siano visitabli pagando un ticket di ingresso ma inginocchiarsi davanti un altare, raccogliersi in preghiera non può e non deve avere un costo (un'offerta libera può anche starci) ma una vera e propria tassa è qualcosa di aberrante.
Ora, con tutto il rispetto per il meraviglioso Duomo di Orvieto, un'opera dell'uomo di rara bellezza, se pago 4 euro per entrare, quanto dovrei pagare per San Pietro, San Giovanni o Santa Maria Maggiore ossia le tre chiese più importanti del mondo cristiano e non solo? Come posso avvicinare gente e famiglie alla cultura se anche il semplice ingresso in una chiesa costituisce una spesa?
La contingentazione dei turisti, in caso di "assalti" al bene culturale è naturale, giusto e sacrosanto anche da un piunto di vista della sicurezza sia delle persone sia del bene ma il senso intrinseco nell'opera non deve essere dimenticato, mai.
A supporto di quanto detto, riportiamo un link di approfondimento interessante.
A questo punto non resta che trovare la direttiva CEI e presentarla al primo botteghino di una delle 59 chiese e vedere come il "dipendente" reagisce: al limite, con la scusa della preghiera, riuscirete a varcare la soglia del Minosse di turno e potrete godere di spettacoli inenarrabili.
Fonte Foto Wikipedia, Autore: Luca Aless (CC BY-SA 4.0)