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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

Scopri la storia dei Templari con il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia sito a Viterbo!

Vuoi visitare Viterbo?

Se vuoi visitare Viterbo, l'Appartamento uso turistico di Emiliano e Rosita è il punto ideale per la tua vacanza!

La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

martedì 30 giugno 2015

"STORIA DELLE COSE DI SICILIA (1250-1285)" EDITO DA CIOLFI EDITORE

2014-11-17 10.31.44

La Cronaca "Rerum Sicularum Historia" inizia dalla morte di Federico II e si conclude con quella di Carlo D'Angiò. Saba Malaspina, cronista e scrittore Medioevale (Secolo XIII), vissuto in Roma nella Curia Vaticana con Papa Martino IV e poi divenuto decano della chiesa di Mileto, fu testimone della ferocia dei seguaci di Carlo d'Angiò e delle stragi da loro perpetrate sui miseri abitanti siciliani. La sua Cronaca, essendo lui guelfo, è sicuramente di parte quando tratta delle vicende di Federico II, ma è obiettiva e imparziale nella descrizione dei fatti storici dell'epoca. Essa costituisce un documento insostituibile per la storia di quel tempo, particolarmente per lo spaccato che aprì le porte ai Vespri Siciliani e alla conquista degli Aragonesi della Sicilia. 

PREZZO : EUR 16,00€
CODICE ISBN 8886810660 
EAN 9788886810661 
AUTORE/CURATORE/ARTISTA: Saba Malaspina 
A CURA DI: Francesco De Rosa 
EDITORE/PRODUTTORE:  Francesco Ciolfi Editore 
COLLANA/SERIE:  Collana di Studi Storici Medioevali

Recensione a cura di Antonio Mazza

SPECIALE "LUDIKA 1243" 2015


Sguardo Sul Medioevo seguirà come media partner l'evento Ludika 1243 organizzato a Viterbo, la Capitale della Tuscia. Seguiranno nei prossimi giorni aggiornamenti sulla manifestazioni, comunicati stampa ed un ampio corredo fotografico. Contestualmente vi invito a vedere lo speciale (in fase di elaborazione) su VITERBO MEDIEVALE realizzato ad inizio 2015! Come arrivare a Viterbo? Come sarà il Meteo? Troverete tutto in questo post.


Photo Gallery by QuickGallery.com



AREA NEWS E COMUNICATI STAMPA






COME ARRIVARE A VITERBO?

DA ROMA 
1) Dall'uscita 5 del Raccordo Anulare, SS 2 (Cassia Bis e Cassia) fino a Viterbo [possibilità di strada panoramica: SP Cimina deviando a Monterosi fino a Viterbo]. 
2) Dall'uscita 10 del Raccordo Anulare, autostrada A1 fino all'uscita Orte, raccordo fino a Viterbo. 
3) In BUS: linea Cotral da Saxa Rubra.
DA RIETI 
Raccordo Rieti-Terni, quindi raccordo Terni-Orte-Viterbo
DA TERNI 
Raccordo Terni-Orte-Viterbo
DA PERUGIA 
Superstrada E45 fino a Orte, raccordo fino a Viterbo
DA ORVIETO 
1) SS Umbro Casentinese fino a Montefiascone, SS Cassia fino a Viterbo
2) SP Teverina fino a Bagnoregio e Viterbo
DA AREZZO 
Autostrada A1 fino all'uscita Orte, raccordo fino a Viterbo
DA SIENA 
1) SS 2 (Cassia) fino a Viterbo 
2) Raccordo Siena-Bettolle, autostrada A1 fino a Orte, raccordo per Viterbo
DA GROSSETO 
SS 1 (Aurelia) fino a Montalto di Castro, SP Dogana e SP Tarquiniese fino a Tuscania, SP Tuscanese fino a Viterbo

IN TRENO:

1) Linea ROMA OSTIENSE-VITERBO (FS)
2) Linea ORTE-MONTEFIASCONE-VITERBO (FS)
3) Linea ROMA NORD-CIVITA CASTELLANA-VITERBO (Met.Ro.)

IN AEREO:

1) Da Fiumicino, Raccordo Anulare fino all'uscita 5, SS 2 (Cassia Bis e Cassia) fino a Viterbo (possibilità di strada panoramica: SP Cimina deviando a Monterosi fino a Viterbo); 
2) Da Fiumicino, Raccordo Anulare fino all'uscita 10, autostrada A1 fino all'uscita Orte, raccordo fino a Viterbo.

IN NAVE:

1) Da Civitavecchia, SS 1 (Aurelia) fino a Tarquinia, SP Tarquiniese fino a Tuscania, SP Tuscanese fino a Viterbo
2) Da Civitavecchia, SS 1 (Aurelia) fino a Tarquinia, SS 1 (Aurelia Bis) fino a Vetralla, SS 2 (Cassia) fino a Viterbo.

sabato 27 giugno 2015

TUTTO PRONTO PER LUDIKA 1243 DAL 7 AL 12 LUGLIO 2015




Dal 7 al 12 Luglio 2015, Il Quartiere di San Pellegrino di Viterbo ritornerà al Medioevo. Si svolgerà infatti l'edizione 2015 della manifestazione LUDIKA 1243, che ha la sua peculiarità nella capacità di legare ad una giocosa ricostruzione storica, numerose attività culturali e ludiche che coinvolgono i visitatori rendendoli, più che spettatori, veri protagonisti. Nobildonne e semplici dame, principi e mendicanti, uomini in arme ed inquisitori, “mastri” artigiani e saltimbanchi accoglieranno il pubblico, coinvolgendolo nella suggestiva atmosfera del XIII secolo con giochi di piazza, spettacoli teatrali, schermaglie tra contendenti, sfilate ed altre attività che trasformeranno il quartiere San Pellegrino in uno splendido “archeoparco”  medievale in cui ognuno potrà sperimentare il “proprio medioevo”. Sarà possibile così partecipare ad un torneo di spada, apprendere le arti del giullare e, soprattutto, si potrà partecipare in prima persona a uno degli eventi principali della manifestazione: la battaglia campale tra l’esercito guelfo alla difesa della città e l’esercito ghibellino agli ordini di Federico II. I partecipanti, siano essi appassionati o turisti, dovranno solo scegliere sotto quale bandiera schierarsi ed essere animati dal giusto spirito di goliardico antagonismo; l’organizzazione provvederà a fornire loro abiti ed armi, chiaramente totalmente innocue in quanto realizzate in lattice e/o gommapiuma, e darà la possibilità di partecipare a riunioni di addestramento nelle giornate precedenti. In una girandola di colori, al suono di tamburi e chiarine, i due eserciti, al termine di una lunga sfilata che percorre la città, daranno vita ad una battaglia leale ma animata dal giusto spirito di competizione.  L’esito finale è totalmente lasciato al dipanarsi degli eventi. Altro aspetto peculiare della manifestazione, dal quale trae il nome, è l’importanza data alla valenza socio-culturale del gioco. Nel Medioevo la festa ed il “gioco di piazza” (sia esso stato un torneo, una semplice corsa dei sacchi o una partita a dadi), rappresentava per tutti i ceti sociali un momento di incontro e l’occasione più propizia per cementare conoscenze o amicizie. L’organizzazione mira a ricreare questa atmosfera attraverso la proposta di diversi giochi e sport medievali, adatti a far partecipare e divertire il pubblico di ogni età, proponendo così il recupero della nostra cultura e della nostra storia anche attraverso una coinvolgente attività ludica. Nello studio dei diversi aspetti del 1200 non poteva mancare una particolare attenzione al “teatro di strada” e alle molteplici maschere e figure della Commedia dell’Arte, dando vita così ad una appassionata ricerca che ha portato alla nascita di laboratori teatrali in cui diversi giovani, sotto la sapiente guida del regista Vania Castelfranchi, lavorano alla creazione di personaggi e costumi, imparando e affinando le arti giullaresche per portare in piazza momenti di spettacolo peculiari e caratteristici del medioevo: così sono nati il laboratorio B.E.Y. ed il laboratorio Ludikantes, che sulla scia di Ludika continuano la loro opera portando il nome di Viterbo in giro per l’Italia. Sull’onda di queste passioni e sull’attenzione che il pubblico ha dimostrato in questi anni, Ludika 1243 è ormai anche Festival del Teatro di Strada Medievale! Ogni sera, numerosi artisti, anche di fama internazionale, si esibiscono nelle nostre piazze con ogni tipo di spettacolo e performance, pronti ad accogliere grandi e bambini in quell’atmosfera magica delle notti di mezza estate. Oltre alle attività ludico-culturali, nelle piazze di Ludika 1243 troverete una vasta disponibilità di servizi, tra cui lo Stand Gastronomico Medievale, in cui potrete sedervi e assaggiare sotto le stelle i veri piatti della tradizione del 1200. Nonostante questo, abbiamo pensato anche al modo di poter mangiare non abbandonando il mondo del gioco, dandovi la possibilità di partecipare, su prenotazione, all’Invito a Corte con Delitto! Indossate le vesti di dame e cavalieri, impersonate i vostri personaggi e calatevi in un atmosfera di Corte in cui un mistero dev’essere svelato… chi sarà l’assassino? Infine, tutti avranno la possibilità di partecipare al Concorso Fotografico Estemporaneo! Scaldate le vostre macchinette, fotografate nei giorni della manifestazione ciò che vi sembra più suggestivo e che pensate rappresenti al meglio lo spirito di Ludika 1243.  Potete leggere il regolamento completo qui.
Nella concezione di creare un più ampio panorama relativo al 1200 che convogli in tutta la provincia quel turismo che insieme alla cultura cerca il divertimento, è nostra intenzione creare degli appuntamenti in diversi comuni con giornate medievali, che, prendendo spunto da Ludika, portino il pubblico soprattutto di giovani, a vivere spaccati di storia del proprio paese, le tradizioni, un particolare episodio, rivalutando il centro storico o un particolare monumento del luogo, e coinvolgendo ove possibile le scuole in visite guidate, in laboratori, in narrazioni, sempre in chiave storico/ludica. Inoltre, nell’ottica di dare spazio a diversi generi culturali, si è creato uno spazio per la presentazione di giovani autori di libri storici o fantasy con dibattiti e conferenze, così come la presentazione di giochi da tavolo tematici sull’epoca. Non da ultimo, poniamo lo sguardo sulla creazione di una vera e propria cittadella del medioevo-fantasy, quello fatto di magie, draghi e principesse da salvare, che di anno in anno si va arricchendo di iniziative e di particolarissimi personaggi. Ludika 1243, per la sua capacità di valorizzare uno dei quartieri più suggestivi della città di Viterbo e in generale un’epoca poco conosciuta come quella del 1200, è divenuta un appuntamento annuale atteso dal pubblico di ogni età, proveniente da diverse parti d’Italia, per un flusso turistico sempre alla ricerca di nuovi stimoli culturali. La manifestazione è organizzata e coordinata dall’Associazione culturale La Tana degli Orchi in stretta collaborazione con il gruppo Elish, il Teatro di Ricerca Antropologica Ygramul, e con l’ausilio di diverse realtà associative di ricostruzione storica e le principali associazioni culturali ludiche giovanili di tutta la regione Lazio.

Per informazioni e contatti, visitate la nostra pagina Facebook Ludika1243 o il profilo Twitter @Ludika1243; in alternativa, contattate i numeri 3802929483/0761482881 o l’indirizzo email info@ludika.it

Altre attività di Ludika 1243

Bookcrossing: Il viaggio di un libro liberato! Da quest’anno le piazze di Ludika 1243 si trasformano in Bookcrossing zone: libri, debitamente registrati sul sito internazionale dedicato a quest’attività (www.bookcrossing.com), verranno ‘liberati’, cioè appositamente abbandonati affinché qualcun altro li recuperi, li legga e li rimetta a sua volta in circolazione. Fai circolare la cultura! Per maggiori info rivolgersi allo Stand Informazioni.
Taverna Medievale: Scopri le antiche tradizioni assaggiando sotto le stelle i piatti tipici del 1200!
Come d’Arte – I Festival Nazionale di Commedia dell’Arte: All’interno di Ludika 1243 si svolgerà il Primo Festival Nazionale di Commedia dell’Arte! Divertiti insieme ad Arlecchino, Pulcinella, Pantalone e tanti altri e scopri gli spettacoli delle compagnie partecipanti!
Mercatino Medievale: Passeggia tra i banchi degli antichi mestieri e vai a curiosare nelle bancarelle!
La cittadella Fantasy e del gioco di ruolo: Un angolo di Ludika 1243 è dedicato al regno della fantasia e dell’immaginazione, a tutto ciò che è fantasy e medioevo fantastico. Immergiti nel mondo del gioco di ruolo dal vivo, e scopri come la fantasia che si ispira alla storia si possa vivere e indossare! Tutti i giorni a piazza della morte, le associazioni Camarilla Italia, Le 7 Terre, Le Terre di Khor, L’Orda del Nord ti accoglieranno per farti conoscere mondi fantastici ed eroici, in cui sarai il protagonista.
Il villaggio dei bambini: Un’area dedicata esclusivamente ai più piccoli, con storie, passatempi e giochi dedicati!
Stage e Workshop: Ogni giorno a Ludika potrai imparare le arti del giullare o frequentare stage per attori riguardanti la Commedia dell’Arte! Iscriviti e scopri le meraviglie dell’andare in scena!
La piazza dei giochi: Divertiti con i tuoi amici e partenti e sfidali a vincere provando i veri giochi in legno medievali!
Apertura in notturna di “Viterbo sotterranea”: visite “narrate” agli antichi cunicoli che portarono nel 1243 gli abitanti della città assediata fino all’accampamento di Federico II a Valle Faul, dando loro modo di appiccare il fuoco alle tende e gettare scompiglio nell’esercito ghibellino (www.tesoridietruria.it)
I segreti di Viterbo: divertenti passeggiate alla scoperta del quartiere San Pellegrino con gli incontri ed i racconti dei personaggi del 1200
Festival del teatro di strada: Vie e piazze sono aperte agli artisti di strada con spettacoli medievali.
Venite a colorare la festa con la vostra poesia!
IV°Concorso fotografico estemporaneo: le emozioni raccolte in un battito… Se la fotografia è la tua passione “cogli l’attimo” che più ti piace. A fine evento verranno premiati gli scatti più belli.

Comed'Arte è un'esperienza collettiva che ha messo in rete, nel corso del 2014, diverse realtà teatrali del centro italia che hanno fatto dello studio e della pratica della ​Commedia dell'Arte il loro principale percorso di attività, studiando questa preziosa tradizione del nostro patrimonio culturale per anni. Il primo incontro fra questi artisti è avvenuto in occasione della Giornata​ Mondiale della Commedia dell'Arte, il 25 febbraio 2014​, in occasione della quale è nata la volontà di creare una rete dedicata alla Commedia che agisse primariamente nel centro Italia; in questo modo, la rete di Comed'Arte ha dato vita all'organizzazione del primo festival del centro italia esclusivamente pensato per questa tradizione teatrale.
La prima edizione del festival Comed'Arte si è cosi tenuta a luglio 2014 a Viterbo​ ,​ ospitato dal festival di teatro storico e di strada ​Ludika 1243​; questa prima occasione di collaborazione ha dato luogo ad una partnership molto proficua che perdura nel tempo: anche quest'anno, infatti, ​dal 7 al 12 luglio il centro storico di Viterbo ospiterà le due manifestazioni, in stretta sinergia. Comed'Arte è un'esperienza innovativa e particolare, sia per quanto riguarda la collocazione geografica (una parziale novità quella di dedicare un festival alla Commedia nel centro italia), sia dal punto di vista organizzativo, poiché nasce principalmente come rete di artisti teatrali con un percorso ed esperienze comuni che, mossi dall'amore per la propria tradizione di riferimento, hanno creato una rete solida, che si occupa di promuovere molte attività che gravitano intorno alla Commedia, non soltanto un festival; la rete infatti ha già messo in atto molte esperienze quali ​laboratori sulla Commedia dedicati ad adulti e ragazzi, progetti di ​sensibilizzazione letteraria​, ​rassegne di Commedia dell'arte in altri teatri romani (il teatro Ygramul, ad esempio), in uno spirito collettivo di ​cooperazione​ e ​collaborazione​ molto forte. Le realtà teatrali coinvolte, infatti (dal Teatro​ Ygramul a La​ Bottega dei Comici,​ Circomare​ Teatro e molti altri gruppi e artisti che si muovono nel panorama del centro italia), dopo la prima esperienza di messa in rete, oltre a preparare la seconda edizione di ​Comed’Arte nella ormai consueta cornice viterbese di ​Ludika 1243​, si adoperano costantemente per far crescere e maturare la rete stessa, consolidando le esperienze che portano la ​Commedia dell’Arte alla luce e la mostrano al pubblico, e lavorando per l’obiettivo comune volto alla valorizzazione di questa preziosissima tradizione culturale italiana come ​patrimonio immateriale a livello mondiale, affinchè si conservi un modo antico e tradizionale di fare teatro, nella logica della conservazione e dell’adattamento ai tempi: la rete di Comed’Arte, infatti, nasce con la precisa scelta di raccogliere molteplici approcci alla tradizione della Commedia​, dai più classici e filologici a quelli più sperimentali e contemporanei, proprio per mostrare, attraverso gli spettacoli, ma anche attraverso la pedagogia e i laboratori, quanto il denominatore comune di questa tradizione rimanga invariato, quasi un archetipo della nostra cultura (non solo teatrale), indipendentemente dalle variazioni di stile, costumi, epoche. Un bagaglio che, come i Comici di cinquecento anni fa, continuiamo a portarci dietro nei nostri viaggi, tutti insieme, attori e pubblico. Per informazioni, consultate la pagina Facebook: Comedarte Festival nazionale di Commedia dell’Arte (https://www.facebook.com/comedarte)


venerdì 26 giugno 2015

SGUARDO SUL MEDIOEVO INTERVISTA ROBERTO JONGHI LAVARINI DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE "ARISTOCRAZIA EUROPEA"

Roberto Jonghi Lavarini, classe 1972, discendente da una famiglia tedesco vallese di antica nobiltà feudale, laurea in Scienze Politiche con tesi in “Araldica e Comunicazione”, cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, membro della Società Genealogica Italiana e del Centro Studi Araldici, soprannominato “barone nero” per la sua militanza politica, è tra i promotori della nuova associazione culturale Aristocrazia Europea

Barone, ci parli della vostra nuova iniziativa che ha già suscitato grande interesse... 

Premetto, al di là del simpatico soprannome, che sono un semplice decurione di campagna, orgoglioso delle proprie radici “walser”. Esattamente, il titolo spettante, ereditato dai miei antenati, sarebbe quello di “freiherr” che, nella giusta interpretazione tradizionale ed etimologica germanica, significa “uomo libero”, ovvero capo famiglia, in armi, non soggetto ad altra legge ed autorità, se non quella della propria “sippe” (comunità, tribù, villaggio). Preciso anche che sono solo uno dei promotori dell’associazione e che la stessa nulla ha a che fare con la politica. 

Prendiamo atto. Come nasce e come affronterà il futuro la vostra fondazione? 

Dalla volontà di un gruppo di amici, appassionati cultori e studiosi di storia, tradizioni, araldica e ordini cavallereschi, di preservare il pensiero aristocratico, ed il vero significato di nobiltà. Noi non siamo una classica associazione nobiliare o uno dei tanti sodalizi cavallereschi, legittimi e spesso anche benemeriti, che  rilasciano riconoscimenti, titoli e medaglie. Noi facciamo cultura e ci occupiamo di storia e di filosofia. Disprezziamo e condanniamo i tanti mitomani e truffatori che vendono patacche, quanto quei veri nobili che non si comportano più come tali. 

Cosa vuol dire essere Nobili nel 2015? 

E proprio per dare una risposta a questo annoso quesito che nasce la nostra associazione. I titoli, gli stemmi e le proprietà delle antiche famiglie italiane, rappresentano un grande patrimonio (storico, culturale, artistico ed identitario) della nostra nazione, assolutamente da tutelare, ma la vera nobiltà è altra cosa. Per noi, ereditare qualcosa non è sufficiente per essere qualcuno, la nobiltà è conquista e merito, selezione e governo dei migliori. L’aristocrazia non è semplicemente cultura e buone maniere, ma sopratutto tradizione, ovvero trasmissione e difesa di valori immanenti, “weltanschauung”, stile di vita, visione del mondo,  

Come agite in uno stato in cui l'aristocrazia nobiliare è caduta nel dimenticatoio dopo la Proclamazione della Repubblica? 

Noi vogliamo tutelare il patrimonio storico della nobiltà ma anche sostenere il pensiero aristocratico ed il concetto di cavalleria cristiana, ai quali, in tanti si avvicinano, per interesse storico e-o adesione culturale e spirituale, a prescindere dalle proprie origini genealogiche. La nobiltà autentica è, da sempre, una classe aperta, dinamica, in continua evoluzione, non un fenomeno statico o museale. Non a caso, non solo nelle monarchie, ma anche nelle repubbliche esistono degli ordini cavallereschi che premiano i migliori, o almeno così dovrebbero. 

Quali sono le vostre opere nel sociale? 

Noi non facciamo direttamente volontariato ma sosteniamo attivamente le iniziative dei più importanti e benemeriti ordini cavallereschi: quello Sovrano Militare Ospedaliero di Malta, quello Reale dei Santi Maurizio e Lazzaro e quelli Costantiniani di San Giorgio delle tre legittime obbedienze (di Parma, Napoli e Spagna). Certo è che, per un nobile, aiutare chi ha veramente bisogno (poveri e malati, anziani e bambini) è un preciso dovere (una “condicio sine qua non”) quanto quella di difendere la fede (per noi la Chiesa cattolica), la patria e le legittime case sovrane. 



Intervista a cura di Emiliano Amici

mercoledì 24 giugno 2015

"XXXIII CONVEGNO DI RICERCHE TEMPLARI" - A CURA DELLA L.A.R.T.I. IL GIORNO 19/09/2015


Il 19 settembre 2015, si svolgerà a Vicenza presso il Palazzo delle Opere Sociali di Vicenza (Piazza Duomo 2) il XXXIII Convegno di Ricerche Templari, organizzato dall’Associazione LA.R.T.I. Di seguito il programma di questo importante e sempre interessante evento annuale che vede la partecipazione dei massimi esperti di Cavalieri Templari in Italia.

Programma completo

Ore 9,00 - apertura Convegno
Ore 9,30-9,45 - saluto di Loredana Imperio, presidente della L.A.R.T.I.
Ore 9,45-10,00 - saluto di don Antonio Marangoni, direttore dell’Archivio Diocesano di Vicenza e introduzione al ruolo degli archivi diocesani nello studio sui Templari
Ore 10,00-10,15 - don Raimondo Sinibaldi (direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza): Le vie di pellegrinaggio del Nord-Est e i rapporti con gli Ordini militari
Ore 10,15-10,45 - Maria Grazia Bulla Borga: L’ospedale templare di strada nella zona montebelliana. Il contesto storico-locale
Ore 10,45-11,00 - pausa caffè
Ore 11,00-11,30 - Nicola Pezzella: Chiesette campestri dipendenti dalla precettoria di San Quirino
Ore 11,30-12,00 - Loredana Imperio: Presenze templari a Mantova: il monastero femminile de “insula Cornu” e l’“hospitale de Templo”
Ore 12,00-12,30 - Giampiero Bagni: I templari e gli altri Ordini militari e religiosi bolognesi: crociferi e cavalieri gaudenti
Ore 13,00-15,00 - intervallo di pranzo
Ore 15,30-16,00 - Anna Maria Caroti: I templari e la Serenissima Repubblica di Genova
Ore 16,00-16,30 - Fabio Serafini: I terreni dipendenti dalla magione templare de La Rochelle
Ore 16,30-17,00 - Vito Ricci: I maestri della provincia templare di Ungheria
Ore 17,00-17,15 - pausa caffè
Ore 17,15-17,45 - Jacopo Mordenti: La Regola. Il grado di autocoscienza templare
Ore 17,45-18,15 - Enzo Valentini: Codici miniati templari alla Biblioteca Casanatense di Roma
Ore 18,15-18,45 - Sergio Sammarco: I templari e la versione francese del “Libro dei Giudici”
Ore 19,00 - chiusura convegno

Convegno XXXIII - Vicenza 2015 - 1

Convegno XXXIII - Vicenza 2015 - 2

CONSIGLI PER LA LETTURA - IL "COSTITUTO" DEL COMUNE DI SIENA

Il «costituto» del comune di Siena in volgare (1309-1310). Un episodio di storia della giustizia?Al tempo di Dante, negli anni che furono per Siena segnati dalla sistemazione di piazza del Campo e dalla costruzione del Palazzo pubblico, da pitture come la Maestà di Duccio (e presto del 'Buongoverno') e dalla istituzionalizzazione del palio, Siena garantiva la lettura in 'volgare', cioè nella lingua che sarebbe divenuta italiana, del corpo principale delle sue leggi e assicurava significative garanzie politico-istituzionali. Molte di queste conquiste ritenute 'moderne' sono attestate da quello straordinario testo, che va contestualizzato nel suo tempo: come si spiega e in che cosa consiste la sua eccezionalità? Con i suoi volumi, snelli ed essenziali, la collana Prospettive di storia intende proporre al più ampio pubblico dei personaggi che hanno lasciato una traccia, dei momenti particolari di 'svolta' della nostra storia ormai globalizzata, delle vicende anche singole ma significative, istruttive. In modo scorrevole, senza pedanteria accademica, la collana vuole proporre l'essenziale del personaggio, della 'svolta', dell'episodio. Darne i contenuti accertati e i problemi che rimangono aperti. In una parola: indicare la 'prospettiva'. Perciò i nostri volumi non sono voci enciclopediche, semplicistiche e frettolose. Vogliono dire qualcosa di più: quel che c'è da ricordare, ma anche da rileggere alla prima occasione per rifletterci ancora. Perché il nostro futuro ha bisogno di prospettive: ma che tengano conto del nostro passato.

Fonte: IBS

Chi governa deve mettere al primo posto “massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini

martedì 23 giugno 2015

GRANDE SUCCESSO PER IL RITORNO DEI TEMPLARI A NAPOLI


Napoli, crocevia Internazionale  dei  Templari per La terra santa , storia e esoterismo del Medioevo templare , un successo di pubblico senza precedenti, una grande  iniziativa tra le sale delle terrazze del Castel dell’Ovo la chiesa dell’incoronata  dei cavalieri  Templare di via Medina,  la sala del capitolo di San Domenico  Maggiore  e l’Eremo dei Camaldoli.

“Napoli dall’alba del Medioevo Templare"  è il titolo dell’ interessante rassegna che si è svolta in questi giorni, grazie ad un programma molto articolato e variegato, arricchito anche da diverse visite guidate alla scoperta dei luoghi che hanno ospitato i Templari nella città di Napoli. Ideata e curata la Laura Miriello, Massimo Maria Civale , Francesco Vernetti, Tullio Pojero con la collaborazione della Confraternita Internazionale di Volontariato dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay, lo scopo dell’iniziativa e stata quella di rilanciare Napoli capitale indiscussa dei Cavalieri Templari attraverso le tracce ritrovate della presenza a Napoli,  l’iniziativa si e divisa  in una “mostra narrata” e in apposite visite guidate  nelle Sale delle Terrazze di Castel dell’Ovo a Napoli. La Mostra  un  percorso espositivo   delle opere  artistiche di  Ernando Venanzi  ispirate al Medioevo templare, con la riproduzione storica di armature e armi dall’alto Medioevo al primo Umanesimo; le opere della collettiva  degli artisti (Geraldo Lafratta, Buonne, Loredana Giannuzzi, Giuseppe Cascella, Tullio Pojero). L’altro  percorso dedicato all’ alchimia con l’esposizione del Libro Templare  più grande del mondo, realizzato con il composto Polvere di Vento del  M° Edoardo Greco della casa Museo Arte Grecò ; Infine simboli esoterici  napoletani, con stampe e riproduzioni della simbologia esoterica e cavalleresca presente nelle fabbriche di Napoli curato da Laura Miriello e Tullio Pojero; infine il terzo itinerario è sostanzialmente un percorso didattico, grazie alle stampe di antichi documenti (la pergamena di Chinon) e materiale informativo curato dal Gran Priore Fr. Massimo Maria Civale in stretta collaborazione con Emiliano Amici del Blog Sguardo sul Medioevo .

Sabato 20  nella Chiesa Templare della Madonna dell’Incoronata in via Medina , ha avuto luogo il suggestivo 29° Capitolo di Vestizione  Cavalleresca. Dopo la celebrazione della Preghiera per la Pace e la Solidarietà  celebrata da Don Donatello Camilli, il Gran Priore Fr. Massimo Maria Civale   ha illustrato e ha letto ai undici novizi , poi Cavalieri e Dame , le regole  le linee di condotta da tenere.   Il Templarismo non è nè filosofia né politica: è un “modus vivendi”, è l’essere tutt’uno  con la società civile. Il Templare è messaggero dei propri principi. Il Templare opera per se ma soprattutto per gli altri, credendo fermamente nell’uguaglianza fra gli uomini proprio come il Cristianesimo ci insegna. Essere Templari non significa indossare un mantello: ciò che veramente conta è quello che si porta dentro, quell’insieme di insoddisfazione e di tensione morale ed intellettuale che ti fanno vedere le cose in maniera differente. L’insoddisfazione nasce proprio dal contrasto dato da quello a cui sei stato educato e ciò che normalmente si riscontra nella società odierna. Lo scopo principale del Templare, oggi, è quello di provare a migliorare la qualità dei cittadini, di sostituire l’egoismo con il servizio, di rendere i giovani più coscienti e più efficienti, al fine di utilizzare la propria efficienza al servizio del prossimo.        

La cerimonia di Vestizione ha suscitato molto interesse sia a livello giornalistico che delle numerose persone intervenute ed rappresentanti di altri ordini  e Accademie . Il  Priorato generale , con il Gran Priore Internazionale Fr. Massimo Maria Civale e il Capitolo e i suoi Cavalieri, hanno  incoraggiato e coinvolti i nuovi postulanti  invitando a   seguire le direttive dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay.  Nella stessa giornata presso il Convento delle Suore di Santa Brigida (Eremo Dei Camaldoli) con la presenza di circa 200 ospiti e stato presentato il Libro di Le Tracce dei Templari a Napoli di Laura Miriello , storica, ricercatrice e studiosa di discipline tradizionali che attraverso uno studio sulle fonti e sui simboli lasciati in numerose antiche strutture della città ha potuto ricostruire nel suo “Le tracce dei templari a Napoli” le misteriose presenze dell’antico ordine.

Edito da Stamperia del Valentino, il testo sottolinea l’importanza di questo spaccato storico poco approfondito nonostante l’evidente presenza nei secoli e in alcuni luoghi della città di Partenope e quasi trascurati in ottocento anni di storia. Il risultato è una mappatura insolita dei luoghi frequentati dai Cavalieri del Tempio ricostruita proprio sulla base dei simboli rinvenuti.

Alcune croci presenti nelle sale interne del Castel Nuovo sono state messe in relazione con quelle presenti nelle celle dei castelli francesi di Domme e Chinon dove era attestata la presenza dell’ordine e prova che la tradizione dell'ordine ha continuato a vivere nelle commende degli ordini aragonesi dal 1330 al 1453. Alcune chiese come Sant’Eligio e San Giovanni a mare o la Chiesa dell’Incoronata dimostrano come l’area portuale fosse interessata dalla presenza dei templari. La prima milizia di Cristo era stata istituita da Alfonso I d’Aragona a Monreal nel 1128 sulla base della milizia dell’ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel 1131 il monarca aragonese dettò il testamento a favore degli Ordini del Santo Sepolcro, dei Templari e degli Ospitalieri permettendo a loro il dominio su tutte le terre del regno e sugli uomini. Nel 1456 un re aragonese regna ancora su Napoli e proprio da lui provengono le croci rinforzate del Castel Nuovo.

nella zona della Chiesa di Spina Corona conosciuta come l’Incoronata a via Medina vi era nel medioevo uno dei luoghi mistici dell’ordine che venerava le sante spine, rappresentazione del cammino spirituale verso la Gerusalemme celeste. Un luogo molto vissuto dove, sul portale della chiesa, la regina Giovanna I aveva fatto apporre una reliquia della corona di Cristo donatale dal cugino re di Francia.

Nella prima parte del libro si tratta delle fonti e della ricostruzione cartografica dei luoghi in cui i templari vissero e operarono durante le crociate. Nella seconda parte del libro è trattata la simbologia esoterica degli ordini cavallereschi e dei templari sulla base di documenti inediti.

Le ricerche inoltre documentano una presenza templare ben radicata nel territorio campano a Casalnuovo, Marigliano, Aversa, Pozzuoli, in cui erano presenti commende e fattorie.

Infine nella splendida sala del capitolo di S. Domenico Maggiore in salita S.Domenico Maggiore  Convegno e incontro con il Clan Sinclar (Scozia) e i Templari di Napoli tra  esoterismo e storia.

Storia, cultura e solidarietà , un atto sociale da parte dei Corpi  Sanitari Internazionali, con la presenza del comandante generale Alessandro della Posta, il comandante della Regione Campania Gen. Angelo Schiano di Zenise , nonché Priore della Campania dei Templari Jacques De Molay  con numerosi ufficiali e cavalieri hanno consegnato nelle mani del responsabile dell’UNICEF di  Napoli, il consigliere comunale  Francesco Vernetti  vestiario per i bambini poveri di Napoli.    

Oltre a questo grandissimo evento di risonanza Internazionale; La confraternita Jacque De Molay, in forte espansione  a Napoli, già presente con i Priorati in tutta Italia ed in alcuni continenti  Africa, America e in Europa, e impegnata  oltre nel sociale nella difesa dei Cristiani in Terra Santa.

RIEVOCAZIONE MEDIEVALE A SONCINO - 27/28 GIUGNO 2015

Un tuffo nel Medioevo... Sabato 27 Giugno dalle 15 alle 24 e Domenica 28 Giugno dalle 10 alle 19 Soncino, uno de Borghi più belli d'Italia, si animerà e ospiterà la XVI Edizione di Cala la Notte, si illumina la Rocca. 
Durante la manifestazione, organizzata dall'Associazione Pro loco con il Patrocinio del Comune, sarà possibile assistere ad avvincenti spettacoli dei maestri d'arme, sontuose danze in costume ed esibizioni musicali che faranno rivivere le goliardiche e suggestive atmosfere dell'epoca. Nella giornata di sabato, giochi a squadre con premio finale e Corteo Storico per le vie del Borgo, ma sono alla sera gli eventi più attesi: la Rocca Sforzesca farà da cornice all'esibizione di Denise Cannas, protagonista di The Voice, che allieterà il pubblico con le sue melodie di altri tempi. Per concludere la serata, nei fossati della Rocca, Cubiculum Diaboli, spettacolo di fuoco e danze acrobatiche , che con le sue atmosfere e i suoi scenari lascerà tutti a bocca aperta. La domenica sarà all'insegna di antichi giochi, gare di spada e tiro con l'arco, i migliori arcieri si sfideranno nel II° TORNEO D'ARCIERIA – CITTA' DI SONCINO e al pomeriggio sarà la volta dei cavalieri, con una vera GIOSTRA MEDIEVALE, accompagnati dalla musica del Gruppo Percussioni della Banda di Orzinuovi. Durante tutta la manifestazione saranno attivati giochi e intrattenimenti per bambini, tra cui il Battesimo della Sella, in collaborazione con ZOOFOOD Soncino, visite guidate gratuite all'antico maniero ed al mercato medievale di oltre 500 mq appositamente allestito.
Nel piazzale della rocca si troverà la taverna, il punto di ristoro presso cui sarà possibile sostare e rifocillarsi, gustando le prelibatezze preparate da osti e ostesse o sorseggiando dell'ottima birra.


Ingresso manifestazione per una giornata 
Biglietti:
Adulti euro 5,00
Ridotto euro 2,50 (minori fino a anni 13 e residenti in Soncino)

venerdì 19 giugno 2015

ESTRATTO LETTERA ENCICLICA "LAUDATO SI’" DEL SANTO PADRE FRANCESCO SULLA CURA DELLA CASA COMUNE [DOWNLOAD DAL SITO DELLO STATO DEL VATICANO]

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[Download documento integrale] 1. «Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».

2. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.

Niente di questo mondo ci risulta indifferente

3. Più di cinquant’anni fa, mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare, il santo Papa Giovanni XXIII scrisse un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di pace. Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il “mondo cattolico”, ma aggiungeva “e a tutti gli uomini di buona volontà”. Adesso, di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che abita questo pianeta. Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un processo di riforma missionaria ancora da compiere. In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune.

4. Otto anni dopo la Pacem in terris, nel 1971, il beato Papa Paolo VI si riferì alla problematica ecologica, presentandola come una crisi che è «una conseguenza drammatica» dell’attività incontrollata dell’essere umano: «Attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione». Parlò anche alla FAO della possibilità, «sotto l’effetto di contraccolpi della civiltà industriale, di […] una vera catastrofe ecologica», sottolineando «l’urgenza e la necessità di un mutamento radicale nella condotta dell’umanità», perché «i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte ad un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo».

5. San Giovanni Paolo II si è occupato di questo tema con un interesse crescente. Nella sua prima Enciclica, osservò che l’essere umano sembra «non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo». Successivamente invitò ad una conversione ecologica globale. Ma nello stesso tempo fece notare che si mette poco impegno per «salvaguardare le condizioni morali di un’autentica ecologia umana». La distruzione dell’ambiente umano è qualcosa di molto serio, non solo perché Dio ha affidato il mondo all’essere umano, bensì perché la vita umana stessa è un dono che deve essere protetto da diverse forme di degrado. Ogni aspirazione a curare e migliorare il mondo richiede di cambiare profondamente gli «stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società». L’autentico sviluppo umano possiede un carattere morale e presuppone il pieno rispetto della persona umana, ma deve prestare attenzione anche al mondo naturale e «tener conto della natura di ciascun essere e della sua mutua connessione in un sistema ordinato». Pertanto, la capacità dell’essere umano di trasformare la realtà deve svilupparsi sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio.

6. Il mio predecessore Benedetto XVI ha rinnovato l’invito a «eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente».
Ha ricordato che il mondo non può essere analizzato solo isolando uno dei suoi aspetti, perché «il libro della natura è uno e indivisibile» e include l’ambiente, la vita, la sessualità, la famiglia, le relazioni sociali, e altri aspetti. Di conseguenza, «il degrado della natura è strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana». Papa Benedetto ci ha proposto di riconoscere che l’ambiente naturale è pieno di ferite prodotte dal nostro comportamento irresponsabile. Anche l’ambiente sociale ha le sue ferite. Ma tutte sono causate in fondo dal medesimo male, cioè dall’idea che non esistano verità indiscutibili che guidino la nostra vita, per cui la libertà umana non ha limiti. Si dimentica che «l’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura». Con paterna preoccupazione ci ha invitato a riconoscere che la creazione risulta compromessa «dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l’insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi».

Uniti da una stessa preoccupazione

7. Questi contributi dei Papi raccolgono la riflessione di innumerevoli scienziati, filosofi, teologi e organizzazioni sociali che hanno arricchito il pensiero della Chiesa su tali questioni. Non possiamo però ignorare che anche al di fuori della Chiesa Cattolica, altre Chiese e Comunità cristiane – come pure altre religioni – hanno sviluppato una profonda preoccupazione e una preziosa riflessione su questi temi che stanno a cuore a tutti noi. Per citare solo un esempio particolarmente significativo, voglio riprendere brevemente parte del contributo del caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo, con il quale condividiamo la speranza della piena comunione ecclesiale.

8. Il Patriarca Bartolomeo si è riferito particolarmente alla necessità che ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta, perché «nella misura in cui tutti noi causiamo piccoli danni ecologici», siamo chiamati a riconoscere «il nostro apporto, piccolo o grande, allo stravolgimento e alla distruzione dell’ambiente». Su questo punto, egli si è espresso ripetutamente in maniera ferma e stimolante, invitandoci a riconoscere i peccati contro la creazione: «Che gli esseri umani distruggano la diversità biologica nella creazione di Dio; che gli esseri umani compromettano l’integrità della terra e contribuiscano al cambiamento climatico, spogliando la terra delle sue foreste naturali o distruggendo le sue zone umide; che gli esseri umani inquinino le acque, il suolo, l’aria: tutti questi sono peccati». Perché «un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio».

9. Allo stesso tempo Bartolomeo ha richiamato l’attenzione sulle radici etiche e spirituali dei problemi ambientali, che ci invitano a cercare soluzioni non solo nella tecnica, ma anche in un cambiamento dell’essere umano, perché altrimenti affronteremmo soltanto i sintomi. Ci ha proposto di passare dal consumo al sacrificio, dall’avidità alla generosità, dallo spreco alla capacità di condividere, in un’ascesi che «significa imparare a dare, e non semplicemente a rinunciare. E’ un modo di amare, di passare gradualmente da ciò che io voglio a ciò di cui ha bisogno il mondo di Dio. E’ liberazione dalla paura, dall’avidità e dalla dipendenza». Noi cristiani, inoltre, siamo chiamati ad «accettare il mondo come sacramento di comunione, come modo di condividere con Dio e con il prossimo in una scala globale. E’ nostra umile convinzione che il divino e l’umano si incontrino nel più piccolo dettaglio della veste senza cuciture della creazione di Dio, persino nell’ultimo granello di polvere del nostro pianeta».

San Francesco d’Assisi

10. Non voglio procedere in questa Enciclica senza ricorrere a un esempio bello e motivante. Ho preso il suo nome come guida e come ispirazione nel momento della mia elezione a Vescovo di Roma. Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. E’ il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò un’attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale. Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore.

11. La sua testimonianza ci mostra anche che l’ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano. Così come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione». La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste. Il suo discepolo san Bonaventura narrava che lui, «considerando che tutte le cose hanno un’origine comune, si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella». Questa convinzione non può essere disprezzata come un romanticismo irrazionale, perché influisce sulle scelte che determinano il nostro comportamento. Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e l’austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio.

12. D’altra parte, san Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: «Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5) e «la sua eterna potenza e divinità vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute» (Rm 1,20). Per questo chiedeva che nel convento si lasciasse sempre una parte dell’orto non coltivata, perché vi crescessero le erbe selvatiche, in modo che quanti le avrebbero ammirate potessero elevare il pensiero a Dio, autore di tanta bellezza. Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode.

Il mio appello

13. La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che, nei più svariati settori dell’attività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano con vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi.

14. Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio». Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.

15. Spero che questa Lettera enciclica, che si aggiunge al Magistero sociale della Chiesa, ci aiuti a riconoscere la grandezza, l’urgenza e la bellezza della sfida che ci si presenta. In primo luogo, farò un breve percorso attraverso vari aspetti dell’attuale crisi ecologica allo scopo di assumere i migliori frutti della ricerca scientifica oggi disponibile, lasciarcene toccare in profondità e dare una base di concretezza al percorso etico e spirituale che segue. A partire da questa panoramica, riprenderò alcune argomentazioni che scaturiscono dalla tradizione giudeo-cristiana, al fine di dare maggiore coerenza al nostro impegno per l’ambiente. Poi proverò ad arrivare alle radici della situazione attuale, in modo da coglierne non solo i sintomi ma anche le cause più profonde. Così potremo proporre un’ecologia che, nelle sue diverse dimensioni, integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda. Alla luce di tale riflessione vorrei fare un passo avanti in alcune ampie linee di dialogo e di azione che coinvolgano sia ognuno di noi, sia la politica internazionale. Infine, poiché sono convinto che ogni cambiamento ha bisogno di motivazioni e di un cammino educativo, proporrò alcune linee di maturazione umana ispirate al tesoro dell’esperienza spirituale cristiana.

16. Ogni capitolo, sebbene abbia una sua tematica propria e una metodologia specifica, riprende a sua volta, da una nuova prospettiva, questioni importanti affrontate nei capitoli precedenti. Questo riguarda specialmente alcuni assi portanti che attraversano tutta l’Enciclica. Per esempio: l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita. Questi temi non vengono mai chiusi o abbandonati, ma anzi costantemente ripresi e arricchiti. [Continua Dal sito del Vaticano]

"LAUMELLUM: LA GRANDE FESTA PER LE NOZZE DI TEODOLINDA", LOMELLO (PV) DAL 19/06/2015 AL 21/06/2015

"Laumellum: La Grande Festa Longobarda per le Nozze di Teodolinda" è l'unica rievocazione storica longobarda di tutta la Lombardia. Durante la manifestazione, sono messi in scena l'incontro e gli sponsali tra Teodolinda, regina dei Longobardi, e Agilulfo, duca di Torino, fatti realmente accaduti a Lomello nel 590 d.C. La filologia storica è il motivo dominante della nuova edizione 2015: un campo longobardo con la presenza di 50 figuranti dei gruppi longobardi di rievocazione più conosciuti in Italia (Bandum Freae, ForteBraccio Veregrense, Helvargar, Insubria Antiqua, L'A.R.C.) sarà il fulcro delle attività di didattica rivolte ad adulti, a bambini e a ragazzi (per loro, un pomeriggio specificatamente dedicato il sabato 20 dalle ore 14:30). Saranno visibili importanti ricostruzioni di arredi, di alcune rastrelliere d'armi e di diversi tipologie di telaio; le attività di didattica riguarderanno i seguenti argomenti: armi e arte bellica, medicina, alimentazione, filatura e tessitura, lavorazione della ceramica, gioco del tavoliere, musica del VI e VII secolo, fusione del vetro mediante fornetto e del bronzo per mezzo di forgia a mantici; il pubblico presente potrà ammirare tiri di francische e barbute, gare di tiro con l'arco, dimostrazioni di combattimenti.Programma manifestazione. 
Venerdì 19 giugno, alle ore 21:00, il tutto inizierà con la conferenza del dott. Cristiano Brandolini, sul tema "L'arrivo dei Longobardi. L'alba di un nuovo regno". 

Sabato 20 giugno, ore 14:00, inaugurazione del museo di A.R.C., con esposizione di ricostruzioni di reperti archeologici di epoca longobarda. A seguire, dalle ore 14:30, didattica al campo per bambini e ragazzi e possibili visite guidate al borgo. 
Dalle 19:00, incontro tra Teodolinda e Agilulfo e Grande Banchetto Longobardo con animazione e pietanze strettamente a tema (banchetto su prenotazione al 346 0096073, 100 posti disponibili). 

Domenica 21 giugno, dalle ore 10:00: apertura del museo itinerante di A.R.C., del mercato medievale e del campo longobardo. Ore 10:45: corteo di Teodolinda e messa in latino in Santa Maria Maggiore. Alla fine della funzione, consegna dei doni alla regina e al promesso sposo da parte del popolo longobardo. Dalle 12:00, apertura dei punti di ristoro. Nel pomeriggio, ancora didattica al campo, gare di tiro con l'arco e di tiro di francische e barbute, animazione teatrale per le vie del centro storico e in castello, mercato medievale e cortili aperti intorno alla basilica di Santa Maria Maggiore, visite guidate. Ore 17:30: sponsali di Teodolinda e Agilulfo. A seguire, finale a sorpresa.

Per informazioni sul programma:

"CASTEL DEL MONTE. MANUALE STORICO DI SOPRAVVIVENZA" - 19 GIUGNO ORE 19,30 A TRANI


La libreria di Trani (BT) Luna di Sabbia (Via Mario Pagano, 195) venerdì 19 giugno 2015 alle ore 19,30 ospita Massimiliano Ambruoso autore del libro “Castel del Monte. Manuale storico di sopravvivenza” edito da CaratteriMobili. Interviene insieme all’autore Sergio Chiaffarata, Presidente dell’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi.
Cos’è in realtà Castel del Monte? Perché fu costruito su quella collina, con quella forma ottagonale? Era davvero un edificio completamente isolato, privo di difese e inabitabile?Ma, soprattutto, era veramente un castello o, come si afferma da più parti, un tempio, un osservatorio astronomico, un hammam o struttura termale?
Il volume, un vero e proprio “manuale di resistenza”, contro le deformazioni antistoriche di ricercatori improvvisati e di appassionati “cacciatori di scoop”, cerca di rispondere a queste domande ripercorrendo la vera storia di Castel del Monte, restituendo il castello più fascinoso e interessante tra quelli ordinati da Federico II, alla sua e alla nostra storia. Il volume è arricchito da un’Appendice di Anna Castriota, docente di Politics presso il St Clare’s College di Oxford, dal titolo Il Manoscritto numero 408 o Codice Voynich: tra verità e mito. 

Massimiliano Ambruoso è stato responsabile di un gruppo di ricerca storica sul castello federiciano, collegato all’attività della cattedra di Storia medievale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. È autore di diversi saggi sulla storia dei castelli pugliesi di età sveva: in particolare ha pubblicato Castel del Monte: un tempio “virtuale”, in Castel del Monte e il sistema castellare nella Puglia di Federico II (2001); Castel del Monte tra astronomia ed esoterismo, in Castel del Monte. Un castello medievale (2002); Castel del Monte: stereotipi e dati storici, in Raffaele Licinio, Castelli medievali. Puglia e Basilicata dai Normanni a Federico II e Carlo I d’Angiò (2010).

Fonte: Newsmedievali.blogspot.com

FERIE DELLE MESSI - SAN GIMIGNANO 19-20-21 GIUGNO 2015

Il terzo fine settimana di giugno di ogni anno i Cavalieri di Santa Fina rievocano le tradizionali “Ferie Messium”, stabilite con rubriche statutarie dal titolo “De Ferriis Ponendis” del 1255 (II,29) e del 1314 (II,11). Questa festa, che veniva celebrata da tutta la popolazione come ricorrenza prioritaria ai raccolti, era motivo di divertimento con canti, balli, giochi, e combattimenti tra campioni a cavallo armati di bastone (giostra dei bastoni). Uno degli elementi costitutivi della “Ferie delle Messi” (organizzata la prima volta nell’Ottobre del 1994) sarà il grande corteo, in cui i colori, gli oggetti, e numerosi personaggi esprimeranno simbolicamente il rapporto tra terra e fertilità. Il rituale della benedizione dei cavalli delle quattro contrade, la giostra dei bastoni, il gioco del tiro alla fune, il mercato medievale, aderiscono il più possibile alla filologia medievale. Un evento quindi capace di suscitare i più svariati interessi e attrattive, che vedrà la città colorarsi nell’antica atmosfera medievale che le è propria, con le sue vie e le sue piazze riecheggianti di donne al mercato e con i richiami odorosi della selvaggina sacrificata in un rituale culinario, atto a soddisfare i palati del pubblico che ama la storia e le sue tradizioni.

Ospiti della Ferie delle Messi 2015
  • l’associazione Antichi Mestieri di Medicina, che in piazza delle Erbe proporrà un mercato medievale, esponendo l’attività e l’arte degli artigiani del tempo, con fabbri, vasai, filatrici, conciatori, pellicciai, erboristi e calzolai
  • la Antica Falconeria Toscana, che mostrerà i voli acrobatici dei propri rapaci e terrà delle lezioni su come
  • la Fanfarenzug di Meersburg (Germania), città gemellata con San Gimignano
  • gli Sbandieratori de La Città de L’Aquila
  • la Compagnia di Abbadia San Salvatore (SI)
  • il gruppo Arteare che realizzerà lo spettacolo del sabato sera cui è protagonista la vita di San Francesco, portando in scena il Cantico delle Creature.
  • Iniziative contestuali alla Ferie delle Messi 2015

Iniziative contestuali alla Ferie delle Messi 2015

Mostra fotografica di Andrea Migliorini, che espone i suoi scatti sulle edizioni passate della Ferie delle Messi in Sala di Cultura, Via San Giovanni
Arcobaleno d’Estate, promossa dalla Regione Toscana, prevista per sabato 20 giugno alle ore 17,30 in Piazza del Duomo. Il “brindisi” alla Toscana e alle sue eccellenze si svolgerà durante il tiro alla fune: in quel momento gli spettatori condivideranno fotografie e video sulla gara sui social media con l’hashtag #arcobalenodestate.

Come si articola la manifestazione?
  • Il venerdì sera costituisce l’ouverture della festa, con l’esibizione dei gruppi Medioevo in Danza, Tamburi Chiarine e Bandiere di San Gimignano e gli ospiti della Fanfarenzug di Meersburg.
  • Il sabato mattina le vie del paese, a partire dalle due porte principali, saranno animate dai suoni e dai colori del gruppo dei Tamburi e Trombe Antiche e Bandiere di San Gimignano, i quali raggiungeranno la Rocca di Montestaffoli. Nella Rocca i visitatori potranno trovare ristoro nella taverna, intrattendosi con le esibizioni dei gruppi del’associazione: Medioevo in Danza e Compagnia d’Arme della Rocca di Montestaffoli.
  • Il sabato pomeriggio il popolo delle quattro Contrade si presenta al pubblico e si posiziona sulle gradinate del Duomo in fila per contrada. Sulle scale del Palazzo Comunale si dispongono i Dignitari del Comune ed i Tamburi. Ogni contrada presenta al pubblico il cavaliere ed il cavallo per la competizione della domenica: la Giostra dei Bastoni.
  • Alle ore 16.30 in Piazza del Duomo, l’Antica Falconeria Toscana mostrerà l’intelligenza dei propri rapaci, che stupiranno il pubblico con la velocità e le acrobazie di volo. A seguire, si disputano due gare: il tiro alla fune tra gli uomini delle quattro Contrade, mentre le fanciulle si sfideranno nella gara della Treccia. In serata, l’esibizione degli Sbandieratori de L’Aquila, una lezione su come governare i falchi e vivere con essi in armonia e dopo cena, l’esibizione dei tamburi, danzatrici e cavalieri e lo spettacolo di fuochi a cura dei Nocturna.  Dopo una rappresentazione scenografico-teatrale sull’amore tra dame e cavalieri.
  • La domenica mattina in piazza del Duomo si svolge il secondo rito di preparazione alla Giostra dei Bastoni: il Rito della Purificazione, nel quale il ministro di Dio benedice i cavalli e il pubblico, seguito dal saluto del Podestà alle contrade e al popolo.
Dopo il Rito, verso la Rocca di Montestaffoli, ognuno potrà apprendere come diventare amico dei falchi e ristorarsi presso la Taverna.

Dopo l’esibizione degli Sbandieratori de La Città de L’Aquila e dei rapaci della Falconeria Maestra, dalle 17 in poi un fiume di colori e rulli attraverserà le strade di San Gimignano, dalle porte principali fino alla Rocca di Montestaffoli: il Corteo delle Messi, composto da circa 500 figuranti che seguiranno Flora, la Regina della Primavera, assisa su un carro trainato da buoi.

drappellone toni alfano ferie delle messi

Il Corteo raggiungerà la Rocca di Montestaffoli dove si disputerà la Giostra dei Bastoni, una gara a cavallo tra i cavalieri delle quattro drappellone toni alfano ferie delle messi Contrade, il cui scopo è colpire per primo, al termine del percorso, un elmo sorretto su un palo per mezzo di un bastone, in dotazione ad ogni cavaliere. La contrada vincitrice si aggiudicherà la Spada d’Oro, che sarà consegnata in Piazza del Duomo.

Oltre alla Spada d’Oro, il vincitore sarà omaggiato dal Drappellone, raffigurante Santa Fina e riportante i colori delle quattro Contrade, il logo dei Cavalieri e lo stemma del Comune di San Gimignano.

Il primo Drappellone per la Ferie delle Messi 2014 è stato realizzato dall’artista sangimignanese Alessandro Andreuccetti, per l’anno 2015 l’associazione I Cavalieri di Santa Fina ha indetto un concorso per la realizzazione del Drappellone, che ha proclamato vincitore l’illustratore Toni Alfano, classe 1977, milanese ma vive e lavora a Monteriggioni dal 2013.

Il sabato e la domenica in Piazza della Cisterna e in Piazza delle Erbe sarà allestito un mercato medievale, a cui è possibile partecipare facendo apposita domanda.

Iniziative inserite nella Ferie delle Messi:

VENERDI 19 GIUGNO

Piazza Duomo – ore 18,30

Incipit Festa Dies (Inizia il Giorno della Festa)

Esibizione della ‘Fanfarenzug’ di Meesburg.  Al termine, parata verso la Rocca di Montestaffoli con apertura delle taverne per la gioia di tutti i palati.

Rocca di Montestaffoli – ore 19, 15

Tuit cil qui sunt enamourat (Tutti coloro che sono innamorati)

Balli medievali con il ‘Gruppo Medioevo in Danza’ dei Cavalieri di Santa Fina.

Piazza Duomo – ore 21,30

Echi da un giorno lontano

Esibizione  del ‘Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere’ e del ‘Gruppo Medioevo in Danza’ dei Cavalieri di Santa Fina.

SABATO 20 GIUGNO

Da Porta San Giovanni alla Rocca di Montestaffoli – ore 11.30
Da Porta San Matteo alla Rocca di Montestaffoli – ore 12

Suoni di Battaglia

‘Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere’ in corteo. In Rocca apertura delle taverne.

Rocca di Montestaffoli – ore 12 (In contemporanea con l’apertura delle taverne)

Un matrimonio di delizie

Esibizione del Gruppo Armati e delle Danzatrici che, unitamente agli Arcieri, daranno vita ad un lieto e nel contempo dilettevole intrattenimento per tutti coloro che vorranno sedersi presso le fresche ombre per assaporare i genuini cibi della tradizione sangimignanese.

Piazza delle Erbe, Piazza della Cisterna e Rocca di Montestaffoli ore 12

Le Grida di San Gimignano

Allestimento di un Mercato Medievale ed esposizione di macchine da guerra.

Piazza Duomo – ore 16,30

Fulget Dies Celebris (Risplende il giorno glorioso)

Ingresso delle Quattro Contrade di San Gimignano con scelta dei Cavalieri che gareggeranno all’indomani in occasione della Giostra dei Bastoni.

Piazza Duomo – 17.30

De arte venandi cum avibus (Sull’arte di cacciare con gli uccelli)

Voli di falchi cacciatori con manifestazioni di ubbidienza dei rapaci ai propri falconieri.

A cura di Antica Falconeria Toscana.

Piazza Duomo – 18

Tiro alla fune fra i Campioni delle Quattro Contrade

Uomini forti, i migliori delle Contrade, in guerra fra loro, a dimostrazione di un sentire medievale che scorre nelle vene delle genti di questa Città.

Piazza Duomo – 18,30

Gara della Treccia

Agilità e destrezza in competizione nell’animo delle giovani fanciulle delle Quattro Contrade.

Piazza Duomo – 19,00

Ars Dimicandi & Saltandi (L’arte di combattere)

Esibizione del gruppo guerriero Compagnia Abbadia di San Salvatore

Rocca di Montestaffoli – ore 19.30

Vexilla & Cibus

Esibizione degli Sbandieratori della Città dell’Aquila. Al termine parata verso la Rocca di Montestaffoli, dove si potranno gustare cibi della più pura tradizione storica cittadina.

Rocca di Montestaffoli – ore 20

Il volo dell’imperatore

Falchi e falconieri: una didattica per conoscere come ammaestrare i rapaci e instaurare un leale rapporto di amicizia fra uomini e animali.

A cura di Antica Falconeria Toscana.

Piazza Duomo – ore 21,30

Emozioni sul far della sera

Esibizione della ‘Fanfarenzug’ di Meesburg, del ‘Gruppo Medioevo in Danza’ e del ‘Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere’ dei Cavalieri di Santa Fina.

Piazza Duomo – ore 22,30

Spettacolo Finale – Il Cantico delle Creature

Il Cantico delle Creature è un grande spettacolo di piazza, sublime espressione della meraviglia e rispetto del creato, un inno alla vita sulle parole di San Francesco.

Spettacolo dai numerosi effetti scenici, unico nel suo genere, interpretato attraverso l’espressione delle arti del teatro di strada, dove le scene ripercorrono e quindi rappresentano, nel loro susseguirsi, i messaggi e la lirica così antica eppur sempre così “pretiosa et vera”.

A cura dell’Associazione Culturale Arteare.

DOMENICA 21 GIUGNO

Piazza delle Erbe,  Piazza della Cisterna e Rocca di Montestaffoli  – ore 11,00

Le Grida di San Gimignano

Allestimento di un mercato medievale con esposizione di macchine da guerra del tempo.

Rocca di Montestaffoli  – ore 11,30

Richiami dal profondo

Apertura delle taverne

Da via San Giovanni verso Piazza del Duomo  – ore 12

Il Rito e le Emozioni

Ingresso delle Quattro Contrade di San Gimignano, accolte dal Podestà, con Benedizione  dei cavalli e dei cavalieri che nel pomeriggio si esibiranno nella Giostra dei Bastoni. Saluto al pubblico dal Primo Cittadino della Città.

Piazza del Duomo  – ore 12,30

Festa, festa

Esibizione del ‘Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere’ dei Cavalieri di Santa Fina.

A seguire, parata del Gruppo e dei Figuranti delle Quattro Contrade verso la Rocca di Montestaffoli, dove si potranno gustare cibi della tradizione toscana, fra voli di falchi e insegnamenti sul loro ammaestramento.

Piazza del Duomo  – ore 15

Barbari per amici

Esibizione della ‘Fanfarenzug’ di Meesburg

Piazza del Duomo  – ore 15,30

Amici &Vicini

Azioni del gruppo guerriero e di danza Compagnia Abbadia di San Salvatore

Da Via San Matteo a Piazza Duomo – ore 16

Vexilla Regis (Le Bandiere del Re)

Parata ed esibizione degli Sbandieratori della Città dell’Aquila.

Piazza del Duomo – ore 16,30

Volar come saette

Falchi in volo con straordinarie manifestazioni di ubbidienza dei rapaci ai detti dei falconieri.

A cura di Antica Falconeria Toscana.

Da Porta San Matteo a Porta San Giovanni e al Parco della Rocca – ore 17

Il Corteo delle Messi

Con la partecipazione del popolo tutto delle Quattro Contrade, dei Gruppi Ospiti, dei Cavalieri sui propri cavalli, delle insegne della Città. Oltre seicento figuranti per rivivere il sogno del Medioevo.

Parco della Rocca – ore 18

La Giostra dei Bastoni

Corsa dei Cavalieri delle Quattro Contrade di San Gimignano, in lotta per la conquista dell’ambita Spada d’Oro. Giostra di grande pericolo e di trepidante attesa.

Piazza Duomo – ore 19,30

La Spada d’Oro 

Consegna da parte del Podestà della Spada d’Oro al vincitore della Giostra dei Bastoni,  e del Drappellone alla Contrada vincitrice, fra esultanza di allori e lacrime di vinti

giovedì 18 giugno 2015

LA SPADA NELLA ROCCA DI GRADARA - 17 LUGLIO 2015 ORE 16


Il Medioevo fra noi. Seconda edizione. La spada nella rocca Rocca di Gradara, venerdì 17 luglio 2015, ore 16,00. Perché siamo affascinati dal Medioevo? Quali sono i rapporti tra quel millennio lontano e le sue reinterpretazioni nel mondo di oggi? Nell’affascinante cornice medievale e neo-medievale della rocca di Gradara, affermati studiosi e noti autori mettono a confronto le loro esperienze, distinte ma convergenti nel segno e nel sogno del Medioevo.

PROGRAMMA

16,00 Maria Claudia Caldari, direttrice della Rocca demaniale di Gradara, Indirizzo di saluto
Franca Foronchi, sindaco di Gradara, Indirizzo di saluto
Tommaso di Carpegna Falconieri (Università degli studi di Urbino Carlo Bo), Introduzione all’incontro
16,30 Maria Rosaria Valazzi (già Soprintendente BSAE delle Marche), La rocca di Gradara tra filologia e teatro
16,50 Francesca Roversi Monaco (Alma mater studiorum – Università di Bologna), La rocca, il fuso e la spada. Modelli femminili e immagini di Medioevo
17,10 Giuseppe Maria Bianchi (A.C. Italia Medievale), La vera spada nella roccia e lo strano caso di Italia Medievale
17,30 Pausa
17,50 Umberto Longo (Sapienza – Università di Roma), Di castelli e cavalieri. Oggi come ieri
18,10 Francesco Pirani (Università degli studi di Macerata) discute con Tommaso di Carpegna Falconieri il saggio Il medievalismo e la grande guerra, «Studi storici. Rivista trimestrale dell’Istituto Gramsci», 2015
18,30 Presentazione del romanzo di Paolo Logli (scrittore e sceneggiatore) Dura pioggia cadrà. L’ultima storia di Avalon (Roma, Castelvecchi, 2014). L’Autore ne discute con Tommaso di Carpegna Falconieri
19,00 Dibattito
19,30 Pausa
h. 21,30 Cavalieri e Pellegrini. Concerto del coro Jubilate di Candelara diretto dal maestro Willem Peerik in collaborazione con il festival di musica antica Musicae Amoeni Loci
Rocca demaniale di Gradara – Piazza Alberta Porta Natale 1 – 61012 Gradara (Pesaro Urbino)
tel. +39 0541 964181. In occasione del convegno, l’accesso alla rocca sarà gratuito. Quanti vi parteciperanno sono pregati di conservare il biglietto d’ingresso per potere accedere gratuitamente anche al concerto serale. Per informazioni sul convegno: tommasodicarpegna@hotmail.com.


EVENTO TEMPLARE A NAPOLI CON LA COLLABORAZIONE DI SGUARDO SUL MEDIOEVO


Proseguono gli appuntamenti della mostra "Napoli, dall'alba del Medioevo al sole del Rinascimento", in corso di svolgimento fino al 24 giugno a Castel dell’Ovo.   Domani, giovedì 18 giugno, a cura dell'associazione onlus Mi.Mi.Arts un viaggio tra i personaggi storici dal Medioevo al Rinascimento di Portici, mentre venerdì sempre nelle sale della mostra "Gli Archetipi Magici" dalla mitologia greca alla simbologia iniziatica del Rinascimento con l'Accademia Raimondo di Sangro, la scrittrice Fiorella Franchini che presenterà il suo libro Korallion (prenotazione obbligatoria 320.6875887). 
 Sabato invece in mattinata visita guidata "Aperitivo con Virgilio" organizzato dall'associazione Assostato a Castel dell'Ovo.

La mostra offre però l’occasione anche per assistere ad una “cerimonia di investitura” e di raccogliere vestiti per i bimbi bisognosi. Due gli appuntamenti in programma tra storia e beneficenza: all’Eremo dei Camaldoli sabato pomeriggio si fa un salto indietro nel tempo. 

 L’appuntamento è alle ore 16 quando nella suggestiva struttura si terrà una cerimonia di investitura templare a cura dell’ordine Jacques de Molay. Organizzato e ideato da Massimo Maria Civale, l’evento aperto al pubblico è inserito negli appuntamenti collaterali della mostra “Napoli dall’alba del Medioevo al sole del Rinascimento” patrocinata dal Comune di Napoli e ideata da Laura Miriello, Francesco Vernetti, con la collaborazione di Tullio Pojero e Massimo Maria Civale. 
 E non è tutto: domenica alle ore 10, invece, proprio presso le sale della mostra a Castel dell’Ovo l’associazione onlus “I Corpi sanitari di Pace”, darà in beneficenza al rappresentante dell’Unicef, Francesco Vernetti beni di prima necessità e vestiti per i bambini disagiati di Napoli. Seguirà poi la visita guidata “Sulle tracce dei templari a Napoli”, ispirata all’omonimo libro di Laura Miriello. Prenotazione obbligatoria: 320.6875887. Lunedì e martedì entrata libera alla mostra e giovedì 24, invece, giornata conclusiva della rassegna a partire dalle ore 16 a Castel dell’Ovo con tutte le associazioni che hanno preso parte alla mostra.

Fonte: Ilmattino.it

mercoledì 17 giugno 2015

12 LUGLIO 2015 - L'ORDO MONASTICUS FRATRUM MILITUM TEMPLARUM ORGANIZZA UN EVENTO MEDIEVALE PER LA BEATA VERGINE DEL MONTE CARMELO

Grazie al Cav. Marco Letta, siamo venuti a conoscenza di questo interessante evento: "Incontro Annuo e Agape della Amicizia Equestre" organizzato dall'' Ordo Monasticus Fratrum Militum Templarum per il giorno 12 LUGLIO 2015 presso il Castello degli Avogadro di Quinto Vercellese (VC). E' prevista una liturgia in onore della Santa Patrona la Beata Vergine del Monte Carmelo, una cerimonia di investiture e Pranzo Medioevale con servizio ristoro catering nel castello.
L'Evento è aperto a tutti i Cavalieri e Dame di Ordini Palestiniani come ad associazioni di ispirazione cavalleresca. Prenotazione obbligatoria e si richiede di versare in acconto per il pranzo medioevale di € 30,00 o il saldo completo di € 45,00 tramite bonifico bancario (come scritto su locandina allegata). I soldi non verranno restituiti in caso di non partecipazione all'evento.

Prenotazioni albergo Ristorante "T I N A"
Via Matteotti N° 21, in Cossato, Biella; a Mezza pensione in camere doppie o triple a €. 50,00 per gli invitati all'Evento del 12 Luglio, Festa in Onore della B.V.M.C., Telefono dell'Albergo 015-93403

Il castello degli Avogadro di Quinto Vercellese rende omaggio all’arte e alla storia cavalleresca.

Nel poderoso castello di Quinto Vercellese si raccontano la storia e le gesta del mondo cavalleresco, attraverso le opere di un artista, Paolo Ranieri, che da anni si dedica a raffigurare al meglio i Cavalieri Templari in suggestivi e raffinati quadri. La mostra, che verrà inaugurata sabato 11 luglio alle 17,30 verrà ospitata per due settimane al castello Avogadro di Quinto e sarà visitabile sabato 11 e domenica 12  e successivamente sabato 18 e domenica 19. Domenica 12, sempre al Castello si terrà l’incontro annuale dei Confratelli Cavalieri e Dame alle ore 9:00, con Santa Liturgia alle ore 10:00 e a seguire pranzo medievale alle ore 13.


I soggetti che l’artista Paolo Ranieri esporrà animeranno il maniero di cavalieri, con spade ed elmi, armature e cavalli, riportandoci indietro nel tempo. La mostra sarà aperta nei giorni indicati con orario 15-19,30 (esclusa il giorno dell’inaugurazione, ore 17,30-19,30). Il maestro Paolo Ranieri è nativo di Crotone, ma da oltre quarant’anni vive e dipinge in Lomellina. Le sue opere sono state apprezzate e premiate in numerosi concorsi e alcune di esse fanno parte di prestigiose collezioni private in vari paesi. Le opere esposte raffigurano figure di Cavalieri sospesi fra simbolismo e spiritualità, che narrano antiche storie e arcane gesta, frutto di approfondite ricerche e di una passione che dura da molti anni. I colori e le tecniche originali con le quali il maestro mette in risalto le figure sono meritevoli di un’attenta osservazione e dimostrano, se fosse necessario, l’irrinunciabile passione del dipingere che anima l’artista. (Elisabetta Munerato)




CONTINUA LA MANIFESTAZIONE "NAPOLI DALL'ALBA DEL MEDIOEVO AL SOLE DEL RINASCIMENTO"

Sta continuando, riscuotendo un successo strepitoso, la mostra "Napoli dall'Alba del Medioevo al Sole del Rinascimento" che ha visto la collaborazione attiva di Sguardo Sul Medioevo e del Centro Studi e Ricerche Cavalieri Templari con la stesura di contenuti attinenti alla storia dei Cavalieri Templari. In allegato inviamo anche la brochure dell'ultima settimana. Ingresso Gratuito. Complimenti all'organizzazione! 

I CAVALIERI TEMPLARI DEL NORD OVEST


L' Associazione Pubblica di Fedeli, O.N.L.U.S., denominata Cavalieri Templari del Nord Ovest è di ispirazione cavalleresca templare, svolge servizi di promozione e utilità sociale, di solidarietà e volontariato e senza nessun fine di lucro. L'Associazione è aperta ai Cavalieri di tutti gli ordini ed a chi volesse parteciparvi anche senza ricevere nessuna Onorificenza. I Cavalieri Templari del Nord Ovest collaborano  con le altre Associazioni a scopo umanitario già presenti sul territorio al fine di rendere la loro azione effettiva ed efficace. Le attività dell'Associazione si svolgono soprattutto in merito:

- assistenza sociale e socio sanitaria;
- beneficenza;
- istruzione e formazione;
- organizzazione di eventi a scopo benefico;
- organizzazione di manifestazioni storiche di cavalieri;
- organizzazione di convegni, conferenze, studi e ricerche storico-sociali;
- storia medioevale, moderna e contemporanea religiosa e civile.


Se vuoi sostenere l'ordine

Chiunque, privato o azienda, volesse sostenere l'Associazione Cavalieri Templari del Nord Ovest con una propria donazione in denaro potrà farlo o facendo direttamente riferimento ai componenti del Gran Consiglio o attraverso versamento sul Conto Corrente Bancario IBAN: IT77X0503432690000000000542 aperto presso la Banca Popolare di Lodi Agenzia di Busto Garolfo.

Si ricorda che, ai sensi della normativa vigente, qualsiasi donazione economica, per la quale sarà sempre rilasciata regolare ricevuta fiscale, potrà essere dedotta dalle tasse.

L'Associazione ringrazia anticipatamente tutti coloro che, con la Loro generosità, vorranno contribuire materialmente alla realizzazione delle nostre iniziative benefiche.

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